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Nessuno sarà bocciato e per la maturità solo un maxi colloquio

Il piano dei tecnici sul tavolo della ministra: promozione per tutti, anche con debiti Diploma, esame semplificato. E se non si torna in classe a maggio niente scritti

01/04/2020
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA — Il ministero dell’Istruzione accelera. In queste ore gli organi tecnici stanno dando forma e sostanza legislativa, attraverso la scrittura di un primo decreto, alle idee della ministra Lucia Azzolina a proposito della chiusura dell’anno scolastico e, in particolare, dei due prossimi esami di Stato. Maturità e Terza media sono da mettere al sicuro, è la prima urgenza.

Repubblica ha parlato con dirigenti e funzionari dell’Istruzione della delicata messa a punto di questa fine stagione, «una situazione senza precedenti», e ha ricostruito il piano previsto per l’anno d’emergenza 2019-2020. Prevede che nessuno studente sarà bocciato, senza che questo possa significare un “6 politico” per decreto ministeriale. Si sta trovando il passaggio formale per affidare ai docenti, «tenendo conto dell’eccezionalità della stagione», il compito di promuovere nonostante i debiti in una o più materie. Che il voto ottenuto nel primo quadrimestre sia stato “5”, sia stato “4”.

La Maturità, attesa da 460 mila studenti, sarà semplificata, con buona probabilità semplificata in maniera radicale. Il livello dell’intervento si conoscerà il 15 aprile, il mercoledì del rientro post-Pasqua. Come sarà l’intervento? Due, e soltanto due, sono le ipotesi rimaste in piedi nel decreto in via di formazione nel “bunker esami” allocato al meno uno del ministero. Di fronte a un rientro a scuola intorno al 6-8 maggio — ipotesi oggi ritenuta “remota” —, il diploma superiore prevederà l’ammissione per tutti all’esame finale. Come non ci saranno bocciati dalla prima elementare alla quarta liceo, non si leggeranno “non ammessi” ai quadri della Maturità. Ecco, con il rientro in sicurezza a maggio si creerebbe lo spazio per quattro settimane di lezione in classe e mercoledì 17 giugno, data da sempre prevista, si potrebbe dare il via alla prova di Italiano. Il primo scritto dell’Esame di Stato resterebbe unico e nazionale: i creatori delle tracce dovrebbero, tuttavia, tener conto che il programma del secondo quadrimestre è stato svolto parzialmente, con videolezioni. Non sarebbero affacciati, quindi, spunti contemporanei nelle tracce storiche, letterarie, riflessive. Più complicata, sempre nell’ipotesi del rientro a scuola, appare una prova unica e omogenea anche il secondo giorno con la temuta doppia prova (al Liceo classico si affacceranno gli scritti di LatinGreco, allo Scientifico MateFisica e così via). Le chiusure differenziate - Codogno il 20 febbraio, per esempio, Roma il 5 marzo - non hanno consentito la stessa preparazione sul territorio. Le tracce della doppia prova dovrebbero, quindi, essere proposte dalle singole commissioni, diverse per ogni classe d’Italia. A fine giugno potrà partire l’orale finale, per un esame considerato “assimilabile” ai precedenti.

La questione, purtroppo, è che lo “scenario 3” (quando gli scenari erano ancora tre) è il più probabile: per quest’anno non si tornerà più a scuola. Capi Dipartimento e direttori generali ne sono consapevoli e stanno costruendo l’Esame di Stato, con il beneplacito della ministra, per la stagione polverizzata. C’è una data limite: il 17 maggio. Se entro quella domenica non ci saranno notizie certe sul rientro, salterà (quasi) tutto. Le ammissioni, ovviamente, resteranno per cento maturandi su cento, ma il 17 e il 18 giugno non ci saranno più i due scritti: «Ragioni sanitarie lo impediranno». Niente prove scritte, come è già accaduto all’Aquila nel 2009 e in provincia di Modena nel 2012, dopo i terremoti. Tutta la prova in questo caso sarà centrata sul colloquio orale, che a quel punto «dovrà essere rafforzato». I dirigenti teorizzano un orale lungo almeno un’ora e irrobustito da esercizi matematici o traduzioni, a seconda del tipo di percorso. E ipotizzano la possibilità, di fronte ai venti punti più venti non assegnabili con gli scritti, che il colloquio da solo possa valere sessanta punti su cento (altri quaranta derivano dai trascorsi dello studente in terza e quarta superiore). Sono due le date possibili per l’avvio dell’orale extralarge : il 17 giugno, al posto della prova di Italiano soppressa, o il primo luglio. Entro metà luglio tutto dovrà essere concluso. L’orale, a differenza degli scritti, può essere fatto in sicurezza anche in un periodo non completamente virus free : convocazioni singole senza testimoni. Come ultima ratio, e tenendo presente il successo delle lauree online, esiste la possibilità di un colloquio a distanza.

La stessa logica — un orale su tutte le materie senza prove scritte — può essere applicata all’esame di Terza media di fronte allo scenario «non si torna più in aula».

Con la promozione di massa in tutte le classi si apre il grande problema del recupero e della valutazione marzo-giugno. Bene, la ministra, che non intende videolezioni senza voti, ha accettato il progetto di utilizzare almeno i primi due mesi della prossima stagione, settembre e ottobre, per uno sforzo aggiuntivo dei ragazzi sul programma trascurato quest’anno: saranno ampliati i corsi di recupero e le valutazioni saranno senza sconti.