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Pubblicazioni (quasi) aperte

L’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche sta per muovere i primi passi anche in Italia.

10/12/2019
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Il Sole 24 Ore

Eu. B.

L’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche sta per muovere i primi passi anche in Italia. Il testo del decreto ministeriale con le linee guida sulla valutazione della qualità della ricerca (Vqr) 2015/2019 conferma quanto anticipato sul sito del Sole 24 Ore (www.ilsole24ore.com) il 16 novembre scorso: per essere valutabili i prodotti della ricerca dovranno essere pubblicati in modalità “open”. Con una serie di accorgimenti - alcuni già nel decreto ministeriale, altri da inserire nel bando in corso di emanazione da parte dell’Anvur - che proveranno a rendere soft l’atterraggio per atenei ed editori.

Partiamo dalla norma, che ricalca la nostra anticipazione. All’articolo 1, comma 3, del Dm con le linee guida si legge che i prodotti della ricerca oggetto di valutazione sono «gratuitamente e liberamente accessibili a tutti almeno in uno dei seguenti repertori: repository di ateneo; open subject repository (ad esempio PubMed, ArXiv); discussion papers series e siti web personali dei ricercatori». Seguita dalla precisazione che toccherà all’Anvur «definire accordi specifici con gli editori sulle monografie».

L’Agenzia di valutazione ha ben presente il tema tant’è che si è già messa all’opera. Nel bando che avvierà il prossimo ciclo di valutazione 2015/2019 - operativa come abbiamo spiegato nell’articolo qui sopra a partire dal 2021 - la stessa Anvur dovrebbe specificare infatti che pubblicherà il collegamento al file delle pubblicazioni, accessibile liberamente e gratuitamente a tutti, a partire dal luglio 2021, mentre i prodotti pubblicati successivamente al gennaio 2019 saranno resi accessibili entro il gennaio 2022. Così da rispettare il periodo di embargo previsto dalla legge.

In pratica, i prodotti della ricerca oggetto di valutazione ai fini della Vqr dovranno essere visibili o nelle piattaforme di ateneo o in quelle disciplinari o nei siti web personali o assimilati dei singoli ricercatori. Ma si sta pensando, per sgravare le università da eventuali costi aggiuntivi , di consentire in una prima fase sperimentale che il prodotto sia accessibile anche nella versione proposta alla rivista su cui poi è stato pubblicato.