Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-A 16 anni sfida Moratti "Quei tagli alle materie

Repubblica-A 16 anni sfida Moratti "Quei tagli alle materie

LA STUDENTESSA A 16 anni sfida Moratti "Quei tagli alle materie" "E' assurdo riproporre il 7 in condotta, uno strumento desueto per reprimere la nostra libera iniziativa" ...

19/12/2001
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

LA STUDENTESSA
A 16 anni sfida Moratti "Quei tagli alle materie"
"E' assurdo riproporre il 7 in condotta, uno strumento desueto per reprimere la nostra libera iniziativa"


Maria Tancredi ha 16 anni, frequenta il liceo scientifico Levi Civita al Prenestino, ed è stata ieri tutto il giorno al Kant per dire la sua sulla contro proposta degli studenti alla Moratti. Della riforma non accetta niente, ma la cosa che proprio non le va giù è la differenziazione a monte degli indirizzi di studio. "Non mi piace perché è troppo marcata", afferma, "taglia fuori materie indispensabili alla cultura generale di ogni studente a prescindere dall'indirizzo stesso".
Quale rischio si corre?
"Si corre il rischio di formare nuove generazioni perfettamente qualificate in settori specifici, ma "ignoranti" in tutto il resto".
E poi cos'altro non condividi?
"Vorrei che si conservasse intatto il rispetto per la scuola tutta. I compagni, i docenti, il personale. Se passa questo non succederà".
Perché?
"Per come è struttura. Un esempio per tutti: il ripristino del 7 in condotta. Uno strumento desueto che può essere usato, come si faceva una volta, per reprimere la libera iniziativa degli studenti, anche in relazione ad eventuali forme di protesta".
E gli esami ogni due anni?
"Ritengo inutile e deleterio per chi studia sostenere un esame alla fine di ogni biennio sia dal punto di vista della mole di lavoro che da quello dei contenuti. Il programma verrebbe svolto solo in funzione dell'esame, stralciando parti importanti o trattandole in modo superficiale. Sempre a scapito della cultura personale".
Ti sta molto cuore imparare per te stessa'
"E proprio questo che vorrei che percepisse il ministro. Non credo che studiare significhi solo imparare in funzione del lavoro che si farà. Credo che imparare tante cose significa crescere in cultura ed in consapevolezza e che studiando tante cose in ogni caso ci si arricchisce. Quando si sperimentano più discipline si può anche capire con più sicurezza quello che interessa davvero e seguirlo, Casomai cambiando idea più volte".
I docenti? Come vedi il loro futuro?
"Dipende. Quelli di educazione fisica staranno malissimo se tolgono questa disciplina. Non riesco nemmeno ad immaginare come faranno a riciclarli e dove. Quelli di religione invece li vedo benissimo: potrà anche insegnare discipline concernenti la laurea conseguita. Ciò significa che se prima erano autonomi nominati dal vicariato, ora diventano di fatto docenti di ruolo".
A discapito dei precari, dunque
"Sì, a discapito dei precari. Abbiamo discusso tanto a scuola su questo e credo che, tranne che a pochissimi, questa riforma sia un danno per tutti".
(a.m.l.)