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Repubblica-Caltagirone, tra i banchi lo sciopero del sonno

Caltagirone, tra i banchi lo sciopero del sonno IL CASO Per i ragazzi tre giorni di dibattiti. Il filmato sarà spedito alla Moratti. "Devono capire che la scuola non è una ...

13/12/2001
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la Repubblica

Caltagirone, tra i banchi lo sciopero del sonno
IL CASO
Per i ragazzi tre giorni di dibattiti. Il filmato sarà spedito alla Moratti. "Devono capire che la scuola non è una fabbrica"
GIUSEPPE FILETTO
TANO GULLO


CALTAGIRONE (CATANIA) '#8212; Dopo lo sciopero della fame, gli studenti alzano il tiro con lo sciopero del sonno in classe ripreso da una telecamera. Una parodia del "Grande fratello" tra i banchi per alimentare la ventata di proteste negli istituti in questa vigilia natalizia. Accade a Caltagirone, la capitale siciliana della ceramica e dei presepi, dove da ieri 22 studenti, 15 maschi e 7 femmine, combattono con il sonno nell'aula "5 A" del liceo "Bonaventura Secusio" mentre una vecchia Panasonic M7 li riprende per testimoniare e diffondere la loro performance. Tre giorni di passione, proteste e ragionamenti. Alla fine il filmato sarà spedito al ministro Letizia Moratti.
"Il messaggio che vogliamo mandare è che non bisogna dormirci su '#8212; dice Sandro Cannizzo, terza D del classico, ideatore dello sciopero del sonno '#8212; Stanno accadendo cose gravissime che non possiamo lasciarci passare sulla testa senza reagire. Il governo di centrodestra vuole fare diventare la scuola una fabbrica, ma noi non ci stiamo a essere relegati a prodotto". "Il nostro istituto cade a pezzi, non ha laboratori, gli 880 studenti siamo ammassati in spazi angusti e la Moratti pensa a finanziare la scuola privata", aggiunge Alessandra Spataro, terza A del linguistico.
I ragazzi, dopo avere scelto l'aula più grande e meno fredda, hanno appeso gli zaini pieni di vivande accanto alla carta geografica dei 5 continenti, acceso le stufe e una tivù che si sono portati dietro, unito i banchi al centro per farne un grande tavolo e hanno dato il via allo "show". La prima giornata è volata tra letture, film, tigì e dibattiti. Da oggi sarà più dura. "Nel pomeriggio, per due ore, i miei compagni staccheranno la spina per andarsi a lavare a casa, perché qui non c'è acqua calda '#8212; dice Angela Zito, terza B, affranta perché i genitori le hanno vietato la veglia '#8212; Ma subito dopo riprenderanno". "Prima di organizzare lo sciopero del sonno abbiamo consultato un medico '#8212; aggiunge Lorena Barbuscia '#8212; Ci ha sconsigliato di andare oltre i tre giorni".
La registrazione della veglia sarebbe stata autorizzata dalla preside Mariella Strafalaci. "Le abbiamo detto che avremmo fatto una settimana di autogestione e lo sciopero del sonno '#8212; dicono gli studenti '#8212; Lei ci ha posto alcune condizioni: l'ordine, la pulizia e che le attività fossero svolte seriamente. Stiamo rispettando i patti".
Ieri sera la polizia ha fatto una capatina, ma è subito andata via. Domani finisce lo sciopero. Tutti a casa a recuperare il sonno perduto. Poi sabato assemblea, mostra sulle attività di laboratorio svolta in questa settimana e fine dell'autogestione. Lunedì in classe con i professori. Quando si dice bravi ragazzi.