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Repubblica-Garagnani, il governo si dissocia aperta un'inchiesta sul telefono spia

Garagnani, il governo si dissocia aperta un'inchiesta sul telefono spia Grignaffini: è stata riconosciuta l'autonomia della scuola Il vice ministro Aprea parla di "un'iniziativa pol...

30/11/2001
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la Repubblica

Garagnani, il governo si dissocia aperta un'inchiesta sul telefono spia
Grignaffini: è stata riconosciuta l'autonomia della scuola
Il vice ministro Aprea parla di "un'iniziativa politica di un singolo parlamentare". Il pm Musti apre un fascicolo sulla linea telefonica e sulle minacce ricevute dal deputato"
ILARIA VENTURI


NON stacca la spina, ma prende le distanze. A Roma il ministro Moratti allontana da sé il caso del telefonospia che ha scatenato una bufera nelle scuole. A Bologna la Procura apre una inchiesta.
Da oggi la raccolta di denunce contro presunti insegnanti di sinistra faziosi in classe, promossa da Fabio Garagnani, è al vaglio degli inquirenti. Il pubblico ministero Lucia Musti, che ha aperto un fascicolo conoscitivo in base agli articoli apparsi sulla stampa, vuole verificare se esistono reati nell'attivazione della linea telefonica, ma anche fare luce sulle minacce ricevute e denunciate dall'onorevole e consigliere azzurro. Sul fronte politico, è bufera. Il caso è arrivato ieri in commissione cultura della Camera. Il sottosegretario Valentina Aprea ha risposto, per conto del ministro, ad una interrogazione presentata dai democratici di sinistra e dall'Ulivo. Una discussione avvenuta alla presenza di Garagnani, ma senza mai citare il suo nome, così come vuole il regolamento. "Iniziativa di un singolo parlamentare ha tagliato corto il sottosegretario che in alcun modo può condizionare o mettere in discussione la libertà di insegnamento". Una sconfessione, dichiara senza mezzi termini l'onorevole Ds Giovanna Grignaffini. Anche se il centro sinistra rimane insoddisfatto per il mancato taglio del filo. Governo Ponzio Pilato, attacca la Quercia. Ed ora l'opposizione parlamentare chiede l'intervento di Berlusconi. Mentre Garagnani canta vittoria e annuncia: "Non uno ma dieci telefoni". "Non si ritiene ha detto Aprea che le iniziative in questione possano determinare una concreta intromissione nell'attività didattico educativa delle singole istituzioni scolastiche". Ovvero: le scuole, in virtù della loro autonomia, hanno già gli strumenti di tutela dei singoli. "Qualsiasi abuso, nell'insegnamento, del diritto della libera manifestazione del pensiero va denunciato e corretto nello stesso contesto scolastico", ha ricordato il sottosegretario. Le famiglie, gli studenti, gli stessi docenti, possono rivolgersi agli organi scolastici. Una indicazione che era già venuta dal direttore regionale della scuola Emanuele Barbieri, ferocemente attaccato da Garagnani. Il ministero, che "ha appreso del telefono solo dalla stampa" precisa il sottosegretario ha deciso di non intervenire "perché è una iniziativa di un singolo deputato". Letta da Forza Italia, che ieri ha diramato un comunicato, è una vittoria. "Segnalare esperienze di metodica e faziosa propaganda politica attuata da certi insegnanti nelle ore di lezione rientra nell'ambito della normale attività di un parlamentare". L'onorevole Giovanna Grignaffini non ci sta. "Se la libertà e autonomia dei parlamentari, garantita dalla Costituzione, è inviolabile, la libertà degli insegnanti, anch'essa garantita dalla Costituzione, si è venuta a trovare sotto scacco a causa della trovata da Garagnani". I Ds dichiarano guerra. "Il sottosegretario ha scaricato Garagnani, riconoscendo l'autonomia delle scuole e la libertà di insegnamento dice Grignaffini . Ma non ha ritenuto di doversi impegnare affinché sia garantito l'esercizio di questi diritti. Invece deve far sospendere l'iniziativa, riguarda un parlamentare che è espressione della sua maggioranza, per questo presenteremo la stessa interrogazione al presidente del consiglio".