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Repubblica.it - mille a Roma, duemila a Milano

istruzione "Diciamo no alla controriforma della Moratti" Scuola, i cortei dei professori mille a Roma, duemila a Milano ROMA - In poco più di mille a Roma davanti al ministero della Pubblica...

12/11/2001
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la Repubblica

istruzione
"Diciamo no alla controriforma della Moratti"

Scuola, i cortei dei professori
mille a Roma, duemila a Milano

ROMA - In poco più di mille a Roma davanti al ministero della Pubblica Istruzione, in quasi duemila in corteo lungo le strade di Milano, oltre duemila a Torino: la scuola italiana scende in piazza. Per le cifre è ancora presto per tracciare un bilancio della giornata di sciopero organizzata da Unicobas, Cgil, Gilda e Cub. Ma per capire che il livello di scontro tra i lavoratori e il ministro Letizia Moratti è alto basta un colpo d'occhio.

Nel mirino la Finanziaria e la riforma appena varata dal governo, "una controriforma che porta la nostra scuola indietro di 40 anni", dicono i sindacati. Nello specifico gli insegnanti vogliono che le loro retribuzioni vengano equiparate alla media europea, contestano il canale privilegiato del reclutamento di origine clericale per gli insegnanti di religione (che poi diventerebbero insegnanti curriculari) e anche il "regalo" fatto alle private di poter assumere insegnanti non abilitati.

A Roma domina uno striscione: "La scuola è di tutti, non morirà per pochi". Duro Stefano D'Errico, segretario generale dell'Unicobas: "Non se ne può più non si può accettare una finanziaria che taglia sulla scuola lasciando salari di sopravvivenza per i docenti e strutture fatiscente per gli studenti. La Moratti sta pagando la cambiale in bianco che ha firmato alla scuola privata, con le promesse dal pulpito di Comunione e Liberazione".

I Cub, che hanno accolto i colleghi della Cgil e della Gilda con un polemico volantino dal titolo "Bentornati" hanno detto di aver presentato alla maggioranza e all'opposizione in Parlamento le loro proposte di emendamento per tutelare la lingua straniera, opporsi all'aumento delle ore di servizio da 18 a 24 e combattere l'aumento delle esternalizzazioni al personale Ata.

Tra i partecipanti al sit-in ci sono anche rappresentanze di studenti e il comitato degli insegnanti precari che chiede l'assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili.

Anche qui i dipendenti e i giovani hanno contestato la Finanziaria che, ha sottolineato la Cgil, "taglia circa 20 mila posti del personale non docente e intorno a 35 mila cattedre" e "non dà risorse sufficienti non solo a raggiungere salari europei, ma nemmeno a coprire l'inflazione reale".

(12 novembre 2001)