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Repubblica-L'impegno di genitori e docenti

L'impegno di genitori e docenti ANGELO PELUSO Cara Repubblica, vorrei rivolgermi agli studenti che hanno occupato numerosi istituti scolastici in città ed in provincia, e a quei genito...

16/12/2001
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la Repubblica

L'impegno di genitori e docenti
ANGELO PELUSO

Cara Repubblica,
vorrei rivolgermi agli studenti che hanno occupato numerosi istituti scolastici in città ed in provincia, e a quei genitori che come me ho un figlio che frequenta il liceo Umberto sono sempre più preoccupati per le sorti di quest'anno scolastico.
Un grande senso di disagio e di preoccupazione per il futuro, il più che legittimo desiderio di essere non solo passivi destinatari di leggi e regolamenti ma di voler partecipare nel modo più democratico e costruttivo ad un complessivo e quanto mai necessario miglioramento dell'attività scolastica, sono le vere ragioni che animano l'attuale protesta.
Sarebbe grave non prenderle sul serio.
Ma è altrettanto vero che il possibile protrarsi delle occupazioni rischia purtroppo di incidere negativamente sul percorso formativo di questi giovani, e ciò pur condividendo l'opinione di chi ritiene che gli attuali programmi di insegnamento siano inadeguati ai nostri tempi.
Solo una solida preparazione scolastica è propedeutica ad una buona formazione culturale.
Gli studenti devono capire che non saranno mai considerati davvero interlocutori finché non si presenteranno con quel bagaglio di conoscenze che li legittima a discutere di aggiornamento dei programmi e dei metodi di insegnamento. Solo quando conosceranno bene le materie che oggi sono pensate per la loro formazione potranno proporre soluzioni in parte o in tutto diverse, pur nella consapevolezza che queste serviranno non più a loro ma a quelli che verranno.
Il modo migliore per spiegare le ragioni della protesta non è quella di impedire il normale andamento dell'anno scolastico ma di favorire in maniera complementare con lo svolgimento delle lezioni un dibattito ed un confronto sul futuro di questa scuola.
Un ruolo importante dovranno assumere il corpo insegnante ed i genitori e sarà anche necessario coinvolgere quegli studenti che oggi sembrano solo subire passivamente le occupazioni.
Ciò costituirà non solo motivo di riflessione per il ministro ed il Parlamento ma eviterà l'accusa di strumentalizzazione politica che una certa parte dell'opinione pubblica è pronta a rivolgere agli studenti per svilirne la protesta.