Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica- L´università italiana non è competitiva

Repubblica- L´università italiana non è competitiva

L´allarme del presidente di Confindustria Montezemolo

23/03/2006
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

ROMA - Sull´istruzione e sulla ricerca si gioca il destino del paese. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, presentando il «piano di azione» per l´università. «L´università riflette una situazione italiana difficile - ha evidenziato - non attiriamo studenti stranieri così come il paese Italia non attrae più come prima. Sull´università ci si gioca il futuro». Per Montezemolo, il sistema universitario italiano «non è oggi competitivo». Nella classifica 2005 del "Times higher education supplement", la prima università italiana è al 125esimo posto nel mondo e al 50esimo in Europa. Nella classifica delle cento università tecniche, la prima università italiana è al 56esimo posto.
«È necessario e urgente liberare le migliori energie presenti nelle università italiane, consentendo ai nostri atenei di competere senza le mani legate con le migliori università internazionali», ha sottolineato Gianfelice Rocca, vice presidente di Confindustria per l´education, commentando il documento sull´università firmato dalle 18 organizzazioni imprenditoriali che aderiscono all´associazione. «Proponiamo al nuovo governo di affrontare questo argomento e prenderlo per le corna - ha aggiunto Rocca - accelerando la trasformazione del sistema universitario in modo aperto e competitivo per il recupero di tutto il sistema Italia». Gli ingredienti essenziali per un piano d´azione immediato ed efficace sono, secondo Confindustria, l´attribuzione di quote crescenti del finanziamento pubblico su base concorrenziale, utilizzando i sistemi di valutazione della qualità già oggi disponibili, il rafforzamento dell´autonomia degli atenei, la modifica dei criteri di reclutamento e remunerazione di professori e ricercatori e il superamento del valore legale del titolo attraverso sistemi di accreditamento dei percorsi formativi in linea con le migliori esperienze internazionali.
«Solo così - ha rilevato Rocca - le università potranno utilizzare in modo efficace le loro risorse, dando ad ogni giovane la possibilità di realizzare le proprie potenzialità umane ed intellettuali». Nell´analisi di Confindustria si evidenzia che l´età media dei docenti universitari italiani è di circa 10 anni superiore a quella degli altri paesi e che la spesa per il sistema universitario è troppo bassa, con una distribuzione sbilanciata verso il pubblico che finanzia il sistema per l´80 per cento.