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Repubblica - Moratti: la riforma da settembre se passa la legge, iscrizioni riaperte

LA SCUOLA Il ministro rassicura ma è scontro con Tremonti sulle risorse finanziarie. Prof, incontri su contratto Moratti: la riforma da settembre se passa la legge, iscrizioni riaperte ...

17/01/2002
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la Repubblica

LA SCUOLA
Il ministro rassicura ma è scontro con Tremonti sulle risorse finanziarie. Prof, incontri su contratto
Moratti: la riforma da settembre se passa la legge, iscrizioni riaperte
MARIO REGGIO


ROMA '#8212; "La riforma della scuola va avanti e partirà a settembre. La copertura finanziaria è assicurata per quest'anno. I quattro punti cardine sono l'unitarietà, la continuità, la flessibilità e la misurabilità del sistema scolastico". Dopo il flop del disegno di legge, bloccato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, il ministro Moratti ribadisce il suo pensiero. E lo fa al congresso della Uil scuola in corso a Sanremo. Promette ai sindacati che il confronto sul contratto inizierà a fine gennaio e promette i buoni pasto per i docenti che lavoreranno anche nel pomeriggio. Ma il problema più impellente resta quello di far digerire alla maggioranza i tre punti che hanno portato allo stop del disegno di legge: la possibilità di iscrivere i bambini in prima elementare a cinque anni e mezzo contestata dal CcdCdu, la competenza regionale non solo sulla formazione professionale rivendicata dalla Lega. Ma il vero nodo sono i soldi. "Tremonti l'ha detto chiaro: le migliaia di miliardi promessi dalla Moratti per la riforma non ci sono e senza copertura finanziaria non si va da nessuna parte '#8212; confida un parlamentare della maggioranza che ha partecipato al summit con il ministro Moratti '#8212; con l'ingresso a scuola a cinque anni e mezzo e il ritorno ai cinque anni nelle superiori i costi del personale sono lievitati, mentre l'ipotesi era il taglio di docenti sia nelle elementari che nelle superiori".
La Moratti, comunque, va avanti. Si è liberata senza troppi problemi degli esperti della commissione Bertagna e ha deciso che la soluzione andava trovata a livello politico. Non ha nascosto di avere fretta, "ripresenterò il testo in uno dei prossimi vertici a Palazzo Chigi", è tornata sui suoi passi, "anziché il disegno di legge potremmo usare anche la legge delega, ma vorremmo che l'impianto della riforma venga mantenuto", ed ha annunciato: "Una volta approvata la legge si potranno riaprire le iscrizioni alla prima classe delle elementari". Quanto tempo ci vorrà? Fatti un po' di conti non meno di tre mesi. La probabile legge delega, che lascia carta bianca al governo, deve passare alla Camera e al Senato, ma per avere la certezza di un voto positivo occorre l'accordo tra tutti i partiti della maggioranza. Poi il testo deve passare alla Commissione Cultura della Camera e Istruzione del Senato. Mentre il ministro Moratti annuncia il suo fermo proposito di andare avanti, il leader della Cgil, Sergio Cofferati attacca la politica del governo: "Quello portato alla scuola pubblica è un vero attacco attuato dalla maggioranza per favorire quella privata, si mettono in discussione le basi fondamentali della scuola pubblica intaccando quanto previsto dalla Costituzione".