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Repubblica-no alle denunce anonime

STIMATO Augias, sono un insegnante e genitore di una ragazza che frequenta una di quelle scuole di Bologna messe all'indice dal deputato Fabio Garagnani. Ebbene sì, confesso, sono un insegnante ...

02/12/2001
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la Repubblica

STIMATO Augias, sono un insegnante e genitore di una ragazza che frequenta una di quelle scuole di Bologna messe all'indice dal deputato Fabio Garagnani.
Ebbene sì, confesso, sono un insegnante con idee cosiddette di "sinistra". Piuttosto che subire l'onta della delazione con lettere e telefonate anonime, preferisco autodenunciarmi.
D'altro canto l'accerchiamento all'istruzione libera si è iniziato con la proposta del "governatore" del Lazio di una commissione sulla scelta dei libri di storia, mentre l'attacco risolutivo lo sta portando il ministro dell'Istruzione (ex pubblica) che attraverso la finanziaria e una raffica di decreti, sta travolgendo gli ultimi baluardi della libertà d'insegnamento.
E' sintomatico che 700 mila docenti italiani, ritenuti incapaci di darsi un codice deontologico, avranno regole di etica professionale (leggi norme disciplinari) elaborate con l'"imprimatur" del cardinale Tonini.
Secondo il deputato Garagnani in che cosa dovrebbe consistere l'attività degli insegnanti? Leggere "veline" prodotte da una superiore Agenzia di stampa?
La gratificazione intellettuale è una delle poche condizioni che compensano il nostro lavoro, il cui presupposto risiede nella dialettica libera e nel confronto delle idee. Non ho bisogno di scomodare Adam Smith per affermare che nella scuola anche la concorrenza delle idee è un elemento che porta i giovani ad una formazione più completa e a scelte più consapevoli.
Spero vivamente che mia figlia possa avere anche in futuro insegnanti cosiddetti "di destra" e "di sinistra".
Luciano De Grandis
ludegra@tiscali.it
EGREGIO dottor Augias, scrivo in merito al numero telefonico per denunciare gli insegnanti non "allineati" con il governo. Penso che noi insegnanti, essendo anche degli educatori, dovremmo stimolare i giovani a confrontarsi in modo pacato e riflessivo con le idee delle persone che li circondano, mettendoli in grado di operare scelte basate su critiche serene di quanto viene loro proposto in campo politico.
Non credo che l'invito alla delazione (anonima per giunta) possa essere approvato da chi insegna tentando di essere, oltre che un "trasmettitore di conoscenze", anche un educatore.
Giuliano Ferrari

Insegnante di elettronica, Sassuolo (Modena) - giuliano.ferrari7@tin.it
IL DEPUTATO Fabio Garagnani dev'essere un uomo pieno d'entusiasmo, uno di quelli che, sentita una certa aria, si precipitano a interpretarla come possono, cioè come la loro "cultura", la formazione avuta, i libri letti (o non letti) gli consentono.
La sua idea di istituire a Bologna un telefono per raccogliere denuncie anche anonime contro chi, nella scuola, si permetta biasimo o ironia nei confronti del governo è gravissima, richiama gli aspetti turpi del fascismo, la Gestapo, Pol Pot, brutte cose, d'altri tempi o d'altri luoghi.
Si rassicurino tuttavia i lettori, l'iniziativa è deplorevole ma non seria, non avrà seguito né risultati, è destinata al ridicolo. Anche per indossare con decoro una livrea occorre una certa dose di sale in zucca.
Mi auguro che dal palazzo qualcuno abbia già tirato le orecchie al deputato Garagnani ricordandogli la raccomandazione che il principe di Talleyrand non si stancava di ripetere agli impiegati del suo ministero in odore di ridicolo : "Surtout pas trop de zèle, cher ami".