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Repubblica-Scuola, la sfida del governo

Scuola, la sfida del governo Studenti in piazza, Roma blindata per due giorni Sarà Berlusconi a chiudere i lavori Oggi sit in dei Cobas, domani "assedio pacifico" del movimento ...

19/12/2001
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la Repubblica

Scuola, la sfida del governo
Studenti in piazza, Roma blindata per due giorni
Sarà Berlusconi a chiudere i lavori Oggi sit in dei Cobas, domani "assedio pacifico" del movimento
Milletrecento invitati agli Stati generali dell'Eur, voluti dal ministro per discutere la riforma dei cicli
Fini scatena un'ondata di polemiche: "I soliti noti minacciano disordini di piazza" I ragazzi: "Sarà solo una protesta festosa"
MARIO REGGIO


ROMA '#8212; La grande kermesse è cominciata. Trincerati nel mastodontico Palazzo dei Congressi, il ministro Letizia Moratti e i suoi mille e 300 invitati. Per un giorno e mezzo si parlerà di scuola, forse quella del futuro. Attorno al Palacongressi decine di migliaia di giovani che tutte le mattine vanno a scuola. Dentro il Palazzo computer, punti ristoro, hostess e personaggi che contano: Enrico La Loggia, Roberto Maroni, Antonio Marzano. E con loro Andrea Muccioli, monsignor Alessandro Maggiolini, Marino Bartoletti, docenti universitari, presidi, provveditori, studenti e genitori selezionati. Fuori dal Palazzo quelli che avrebbero dovuto restare in classe per gustarsi via satellite la grande convention e che invece urleranno a gran voce giù le mani dalla scuola pubblica. Assieme a loro migliaia di insegnanti, molti dei quali delusi dalla riforma Berlinguer, ma oggi scatenati contro quella della Moratti.
Le danze si aprono stamattina. Ma è solo un assaggio: gli studenti romani in corteo da piazza della Repubblica al Colosseo. Alle tre di pomeriggio il primo sitin a ridosso del Palacongressi. Saranno i Cobas a suonare la musica della protesta, raggiunti dai primi scaglioni dei no global in arrivo dal Nordest e dal Sud. Gli studenti, invece, affileranno le armi per il giorno dopo. Quello del grande corteo per i viali dell'Eur, aspettando l'arrivo del leader maximo del centrodestra. Sì, perché sarà proprio Silvio Berlusconi a chiudere la grande kermesse: parlerà per circa mezz'ora, a partire dalle 13 di giovedì 20 dicembre. Sarà una manifestazione festosa e irridente, assicurano gli studenti. Sicuramente pacifica. Lo giurano anche i no global e i Cobas. Ma a far salire la tensione è bastata una dichiarazione del vice primo ministro Gianfranco Fini: "Il tema dell'ordine pubblico è stato obbligatoriamente inserito nell'agenda dei colloqui al Viminale per le minacce che ci sono state da parte dei soliti noti. Nessuno ha diritto di minacciare incidenti in piazza, parate tipo Genova". Inevitabili le repliche. A partire da Rifondazione: "Il governo usa due linguaggi '#8212; replica Fausto Bertinotti '#8212; quello della disponibilità, come la questura, e l'altro, di chiusura e minaccia vedi Fini". Gli fa eco il verde Paolo Cento: "Fini ha preso in mano la questione e questo ci preoccupa, non possiamo scordare Genova. Invitiamo tutti i parlamentari del centrosinistra a scendere in piazza per garantire gli spazi di democrazia e protesta". Dura la replica del portavoce dei Cobas: "Fini si comporta da provocatore, le uniche minacce vengono da lui e le respingiamo al mittente '#8212; afferma Piero Bernocchi '#8212; il movimento contro la scuola azienda ha una tale forza e una tale capacità di mobilitazione che passerà sopra queste sciocche provocazioni. Circonderà pacificamente il luogo dove il circo Barnum della scuola azienda terrà la sua adunata". Segnali di distensione arrivano dal Questore Giovanni Finazzo: apprezzamento per il corretto comportamento dei noglobal al corteo dell'11 settembre e per gli studenti che hanno occupato le scuole senza creare problemi. Saranno in piazza 2 mila agenti, ma nessuna bardatura antisommossa. Piazzale Kennedy sarà transennato e la manifestazione gli girerà attorno. Gli studenti, i veri protagonisti delle due giornate, non replicano alle provocazioni: "saremo tanti, più di 50 mila, la nostra sarà una protesta festosa, siamo uniti come mai prima, e decisi a non far passare il disegno della Moratti e del centrodestra che vuole affossare la scuola pubblica a favore di quella privata".