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Ritorno in aula. «Sfida decisiva» Mancano 2,2 milioni di banchi

Gli ingressi ordinati, la felicità di ritrovarsi. La commozione della ministra Ma centomila cattedre sono vuote e servono più insegnanti di sostegno

15/09/2020
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Mascherine che non riescono a coprire i volti felici, file ordinate di studenti in attesa di entrare, gruppetti di genitori impazienti davanti ai cancelli, qualche lacrima di commozione, anche della ministra Lucia Azzolina: questa riapertura della scuola è una «prova per la Repubblica», dice il presidente Sergio Mattarella a Vo’ Euganeo. E lo è per tanti motivi. Dopo oltre sei mesi di chiusura, «l’avvio è stato più che sufficiente», dice il presidente dei presidi, Antonello Giannelli, ma «c’è ancora lavoro da fare, sulla carenza di docenti, sulla consegna dei banchi e sul reperimento di aule». Le Regioni più in difficoltà sono Lazio, Campania, Sicilia, spiega Giannelli, dove ci sono ancora problemi di spazio.

Le foto che arrivano dalla Liguria, con i bambini costretti a scrivere in ginocchio sulle sedie, sono il momento peggiore della giornata. Un «gioco», assicura il preside. Ma anche la dimostrazione che quei 2,4 milioni di banchi monoposto richiesti sono in ritardo: ne sono arrivati 200 mila e 600 mila si vedranno entro fine mese, assicura lo staff del commissario Domenico Arcuri. Tutti gli altri saranno consegnati entro ottobre, precisa una nota di Palazzo Chigi a fine serata, dopo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto il punto assieme alla ministra dell’Istruzione, al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, al commissario Arcuri e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli. «In questo modo verranno soddisfatte le richieste pervenute, anche di quelle Regioni che hanno richiesto sino al 70% del ricambio degli arredi scolastici», spiegano da Palazzo Chigi, ribadendo che «lo sforzo compiuto è imponente e assicurerà le condizioni di sicurezza per tutti». E anche il trasporto pubblico è sorvegliato speciale: la capienza all’80% dei mezzi ha evitato criticità, dice il governo, anche se i passeggeri sono aumentati del 15 per cento.

L’altro nodo critico sono gli insegnanti: per i sindacati quest’anno ci saranno 200 mila supplenti e sono ancora 100 mila le cattedre vuote, secondo ambienti di categoria. Anche se le nomine sono in corso, passeranno giorni prima che tutti i docenti siano al loro posto. Molti sono docenti di sostegno: ieri un bambino autistico a Roma e uno con sindrome di Down a Pisa sono stati mandati a casa perché mancava l’insegnante di supporto. Il ministero farà accertamenti, ma è quello che succede ogni primo giorno dell’anno a migliaia di disabili.

Un malessere cronico? Questo è il momento per «trasformare le difficoltà in occasioni di rinnovamento», dice Azzolina. E la richiusura è come uno spettro dietro l’angolo: da Palombara Sabina a Massa Carrara, da Bari a Cuneo, scattano allarmi e quarantene. Ma la spinta verso la normalità resta alta: lo dimostrano le lezioni in giardino a Codogno o a teatro a Firenze. E anche il premier Conte che accompagna il figlio a scuola «in veste di padre».