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"Scienza e welfare così la Finlandia resiste ai populisti"

Oggi si vota, duello tra sinistra e sovranisti. Il leader socialdemocratico è in testa

14/04/2019
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la Repubblica

Andrea Tarquini

«I partiti democratici hanno in mano la responsabilità di difendere la democrazia dai populisti, qui da noi in Finlandia come nel resto della Ue. Ma devono convincere la gente con soluzioni concrete, più politica sociale, misure per la crescita».

Parla Antti Rinne, il 56enne che guida il Partito socialdemocratico finlandese (Sdp), primo nei sondaggi con il 19% (i sovranisti ultrà di Veri finlandesi sono secondi con il 16%). Con il giurista, sindacalista ed ex ministro delle finanze, sposato e padre di due figli, alla guida, lo Sdp membro della famiglia dei socialisti europei, ha buone probabilità di tornare al potere alle elezioni anticipate. Si tengono oggi a seguito della bocciatura delle riforme per tagli al welfare che aveva costretto il premier-tycoon di centrodestra Juha Sipliä, alleato di conservatori e populisti, alle dimissioni. È il primo test in vista delle europee in un Paese chiave dell’Eurozona, la Finlandia che pur avanzatissima soffre al contrario del resto del Grande Nord di crescita debole e problemi di disoccupazione e sociali.

Signor Rinne, nei sondaggi siete primi. Quanto sono importanti queste elezioni finlandesi nell’attuale contesto europeo?

«Ovviamente sono ben felice, in questo momento che l’Europa sta attraversando, che i miei socialdemocratici, un partito che ha sempre difeso lo Stato di diritto e la democrazia, sia in testa nei sondaggi. Insisto, le elezioni sono sempre importanti in democrazia, ma specialmente adesso, da noi e in tutta Europa».

Come contrattaccare davanti alla sfida populista-sovranista?

«I partiti responsabili devono sempre difendere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto, in qualsiasi situazione si trovi un Paese. Al tempo stesso devono offrire soluzioni politiche e proposte di governo sostenibili e legate ai fatti, alla realtà. Solo così si impedisce ai populisti di trarre vantaggio dai problemi che le nostre società affrontano. I temi-chiave secondo me sono costruire l’Europa sociale, investire nell’istruzione, migliorare condizioni di lavoro e situazione sul mercato del lavoro, dare sempre un ruolo importante al welfare, alla sicurezza sociale».

La Finlandia è un Paese avanzato, eppure affronta maggiori problemi sociali e di crescita economica rispetto al resto del Nord. Cosa è andato storto?

«Sotto molti aspetti la Finlandia è comunque una storia di successo.

Ma per continuare sulla strada giusta dobbiamo investire di più nell’istruzione, nelle innovazioni, nella scienza. L’unica via di progresso è una società basata sul sapere, sull’istruzione, sulla conoscenza. Al tempo stesso dobbiamo migliorare nei fatti l’eguaglianza sociale nel nostro Paese. I tagli al welfare condotti dal governo conservatore uscente sono stati dolorosi e ingiusti verso pensionati, anziani, studenti e disoccupati. Dobbiamo invertire la rotta: questa gente merita sostegno e appoggio, non misure punitive nella vita quotidiana».

Concretamente, se diverrà premier, cosa vuol fare per giustizia sociale, crescita, occupazione?

«Una crescita economica sostenibile viene dall’istruzione e dalle innovazioni. Il livello d’occupazione, la chance di trovare lavoro, dipendono anche dal grado di istruzione, conoscenza e competenza. Abbiamo bisogno d’introdurre scuole primarie a tempo pieno completamente gratuite, e rendere gratuiti anche tutti i gradi dell’istruzione superiore. Al tempo stesso, per migliorare la situazione di gender equality e possibilità di trovare il lavoro, dobbiamo fare di più sul tema del congedo parentale, riformando il sistema a favore delle famiglie».

Quali coalizioni sono possibili per Lei e il suo partito? E correte il rischio che populisti e sovranisti restando all’opposizione si rafforzino, come in Svezia?

«Aspettiamo il risultato elettorale, quello sarà il fattore decisivo. Noi socialdemocratici ci diamo come priorità la difesa dei diritti umani e dello Stato di diritto, e vogliamo investimenti nel futuro, nell’istruzione, vogliamo affrontare problemi e sfide come il riscaldamento globale del clima, e rafforzare l’uguaglianza sociale.

Siamo pronti a lavorare insieme in coalizioni, ma con partiti che condividono i nostri valori. Per noi è un dovere naturale mantenere le promesse ai cittadini. Se riusciremo a farlo, i populisti non diverranno piú forti bensí più deboli».

Il candidato

Antti Rinne, 56 anni, guida il partito socialdemocratico finlandese in testa nei sondaggi per le elezioni politiche anticipate che si tengono oggi Sposato e padre di due figli, Rinne è un giurista, sindacalista ed ex ministro delle Finanze