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Scuola. 85 mila cattedre vuote a causa dei trasferimenti

Resta in salita la ripresa a settembre. Verso il record dei 200 mila

01/07/2020
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Il Messaggero

Prima una maestra, poi un'altra e un'altra ancora. Supplenti che arrivano in cattedra per il primo giorno di scuola, accolgono gli alunni e poi vanno via, dopo qualche lezione. E si ricomincia con un nuovo insegnante perché quello di ruolo non c'è. Matteo Salvini, dalle pagine di Avvenire, scrive una lettera aperta al Capo dello Stato, cui rivolge caldi elogi («l'unica cosa positiva è che l'Italia può contare su un presidente della Repubblica come lei») sulla scuola: «Corre un grave pericolo. Non possiamo permetterci di arrivare alle scadenze di settembre con le poche (e a tratti confuse) idee che finora hanno caratterizzato il dibattito nella maggioranza di governo».
A Roma, a settembre, mancheranno all'appello migliaia di docenti. Gli studenti torneranno in classe, dopo mesi di chiusura delle aule, e troveranno un supplente che poi vedranno cambiare da lì a qualche settimana. Un valzer delle cattedre che potrebbe andare avanti almeno fino a ottobre e ripetersi con diversi docenti fino a quando non verrà nominato il supplente annuale. Quello che arriva fino alla fine dell'anno scolastico e che, quindi, non tornerà i prossimo anno. Una situazione che le famiglie conoscono bene e che, purtroppo, il prossimo anno sarà comune a migliaia di classi: potrebbero essere infatti circa 12mila le cattedre assegnate a supplenze annuali, un problema che va avanti da anni e che ora, con l'emergenza Covid, si fa sentire sempre di più. Perché dopo mesi di chiusura sarà importante riavviare la didattica dal primo giorno, senza interruzioni. 
ALLARME DEI SINDACATIMa non andrà così: l'allarme lanciato dai sindacati della scuola parla di 85mila cattedre vacanti in tutta Italia, a seguito delle procedure di mobilità e dei trasferimenti accordati, un'enormità considerando che andranno tutte a supplenza o quasi. «Per quanto riguarda le scuole romane spiega il presidente dell'Associazione nazionale dei presidi di Roma e Lazio, Mario Rusconi possiamo stimare la mancanza di un 10% del dato nazionale. Vale a dire 8mila cattedre vacanti che verranno assegnate a supplenti annuali. Ma non saranno le uniche perché con l'emergenza Covid il ministero dell'istruzione ha stanziato i fondi per attivare 50mila contratti annuali tra docenti e personale ata. Agli insegnanti andrà un massimo di 40mila contratti che, sul territorio romano, rappresentano circa 4mila supplenti annuali. Per un totale di 12mila cattedre a supplenza». Le graduatorie per assumere i supplenti sono esaurite o quasi, una criticità che interessa tante classi di concorso ormai in affanno, comprese quelle dei maestri alle elementari e dei professori di scuola media e superiore di italiano e matematica, greco e latino e fisica, informatica e lingua inglese e spagnola. 
«Purtroppo ci troviamo davanti a un problema vecchio di anni - denuncia Rusconi - i concorsi andrebbero banditi ogni due anni, se ne parla da vent'anni ma poi non è mai stato fatto. Una pessima abitudine, quella di ricorrere a contratti a tempo, che rovina la didattica e il lavoro svolto in classe». Si tratta infatti di un guaio enorme per le scuole che, proprio a settembre, dovranno fare i conti anche con le misure di sicurezza da mettere in campo. A due mesi dalla prima campanella si sta cercando di capire dove si dovrà intervenire: l'ufficio scolastico regionale ha avviato un questionario tra gli istituti, circa 720, per individuare le criticità peggiori. Di certo c'è che una scuola su 4 andrà in sofferenza: il 25% dovrà intervenire per garantire il distanziamento trovando strutture alternative. Con il questionario avviato dall'ex provveditorato si andrà nel dettaglio: l'obiettivo è arrivare al 15 luglio con la fotografia puntuale delle condizioni delle scuole romane e del Lazio. Da lì partirà la ricerca di nuovi spazi: nella regione ci sono 3000 sedi scolastiche, ognuna con diverse sezioni e classi al suo interno, con 33mila classi per 700mila studenti.
RADDOPPIARE LE CLASSIRaddoppiare le classi sarebbe impensabile: ne servirebbero altre 33mila. Il dato si abbassa, considerando quelle aule abbastanza capienti da garantire il distanziamento senza ulteriori interventi, l'obiettivo è di sfruttare al massimo gli spazi comuni, come palestre e cortili, e di lavorare sui turni tra classi diverse. Un'attenzione particolare va riservata alla pulizia degli istituti e alla vigilanza sul distanziamento e il rispetto delle norme: per potenziare la presenza del personale ata, tra cui i bidelli, arriveranno contratti annuali ad hoc. Nel Lazio questo potrebbe voler dire un migliaio di supplenti annuali. 
Lorena Loiacono