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Scuola, la preside che ha eliminato il voto in condotta: "Distrae dal problema bullismo"

In Salento i genitori sono in rivolta per la decisione dell'istituto comprensivo che non ha espresso il voto in decimali: "Esiste un giudizio scritto e vogliamo che sia letto con attenzione: i numeri distraggono"

13/05/2017
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la Repubblica

Anna Puricella

A Supersano, paese di quattromila abitanti in provincia di Lecce, dalle pagelle è sparito il voto in condotta. I genitori degli studenti della scuola superiore di primo grado sono in rivolta: "È il primo caso in Italia, e non ci sono state date spiegazioni". Alla consegna delle schede di valutazione del primo quadrimestre, la casella che avrebbe dovuto indicare il valore dell'alunno in quanto a comportamento è rimasta vuota.

Nonostante il decreto del presidente della Repubblica imponga "la valutazione periodica e finale del comportamento", da esprimere in decimi. La protesta è montata sui gruppi Whatsapp ed è diventata incandescente in un incontro fra le famiglie e la dirigente scolastica, Caterina Rosaria Scarascia. Che non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi, anzi difende la bontà della sua scelta parlando di "strumentalizzazione" da parte dei genitori. Perché sono spariti i numeri dalle pagelle, allora? Semplice, a causa del bullismo.

Scarascia, al voto decimale avete preferito dare un giudizio di poche righe sulla scheda, dicono i genitori.
"È stato deciso di sostituire il voto in decimali con un giudizio esplicativo che si richiama a una rubrica valutativa".

In pratica sulla pagella il numero non c'è, e lo si può ricavare indirettamente da altri fogli allegati?
"Sì, la rubrica è un fascicolo che viene consegnato a fine anno con la scheda di valutazione. Contiene le spiegazioni e il livello di competenze raggiunto dai ragazzi, che può essere tradotto in numeri. Al primo quadrimestre la rubrica è stata fatta vedere ai genitori, ma non è stata consegnata".

Ecco perché protestavano. Ma perché questa procedura più ingarbugliata?
"Perché a scuola ci sono stati episodi di bullismo".

C'entra con il voto in condotta espresso in numeri?
"Sì, perché se mettessimo solo il numero i genitori guarderebbero quello. Invece con il giudizio possono capire quali sono le problematiche dei figli. E hanno indicazioni sulla loro consapevolezza, sull'interazione con gli altri, sulla capacità di prendere decisioni. Con il giudizio guardiamo in prospettiva, e laddove i ragazzi sono problematici cerchiamo di recuperarli per tempo. Abbiamo un caso in seconda media di uno studente con la media del nove, ma che rischia in condotta".

Potrebbe essere bocciato?
"No, perché abbiamo convocato i genitori e stiamo cercando di aiutarlo. Un percorso di recupero, appunto".

Diceva del bullismo.
"Ci sono stati episodi di bullismo e cyberbullismo. Il nostro è un istituto comprensivo che coinvolge quattro comuni, oltre a Supersano ci sono Botrugno, Nociglia e San Cassiano. Gli studenti sono 1.050 e fanno percorsi di educazione alla cittadinanza, alcuni quasi alternanza scuola-lavoro, fanno una sorta di messa alla prova in un centro per anziani. Lavoriamo da anni su questo, abbiamo creato una rete contro il bullismo che include quattro  gruppi operativi in altrettanti comuni, coordinati da genitori che prendono in carica queste situazioni".

Allora sulla pagella preferisce metterli per iscritto, i problemi.
"Il nostro è un percorso sperimentale permesso dall'autonomia scolastica. Sulle schede di valutazione indichiamo le competenze degli studenti e dove possono migliorare. Lo Stato ci chiede di dare un voto, e lo si può ricavare dai livelli della rubrica".