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Scuola, la senatrice dei Cinque stelle attacca i precari: "Volete privilegi, mi vergogno per voi"

La Granato, già insegnante a Catanzaro, posta un video su Facebook: "Gli iscritti alla Terza fascia fanno battaglie squalificanti". I supplenti neolaureati insorgono: "Non ci assumete e ci umiliate"

13/03/2019
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA - Voce che tradisce l’emozione, la tenda del salotto alle spalle continuamente scontrata, la senatrice Bianca Laura Granato a metà pomeriggio di domenica scorsa registra e carica su Facebook un video che solleverà una reazione furente in un pezzo del precariato della scuola italiana: i docenti di Terza fascia. Sono più di trecentomila insegnanti, dicono gli ultimi aggiornamenti delle graduatorie. Non abilitati e neolaureati.

Scuola, la senatrice dei 5 Stelle attacca i precari: "Volete privilegi, mi vergogno per voi"

La senatrice, segretaria della commissione Istruzione per i Cinque Stelle, dalla sua casa di Catanzaro ha chiesto agli iscritti nella graduatoria di Terza fascia di ritirare i ricorsi avanzati, di interrompere la battaglia per ottenere un concorso riservato: “Siete stati voi i primi a impugnare le prove riservate e ora ne vorreste una nuova? Non possiamo più far pagare ai cittadini il prezzo dei vostri ricorsi”. La senatrice Granato ha quindi accusato trecentomila supplenti di voler rifiutare la selezione ordinaria: “Io, dopo sei anni di precariato, ho fatto un concorso altamente selettivo eppure sono ancora viva”, ha detto sferzante.

"Volete agevolazioni indebite"  

Quarantott’anni, prima delle elezioni del 4 marzo 2018 Bianca Laura Granato era un’insegnante di Lettere (e Latino) in un liceo scientifico di Catanzaro. “Chiedete un’agevolazione indebita”, ha detto ancora in video, “volete un concorso dove tutti passino indistintamente, più o meno preparati. Queste procedure non sono più sostenibili: sono battaglie squalificanti per voi. Da insegnante provo un po’ di vergogna”. Ha chiuso: “Non mi interessa che dite che non ci votate più, noi dobbiamo fare la rivoluzione dei cittadini”.

Già il viceministro Lorenzo Fioramonti, sotto pressione davanti a una platea di ricercatori precari, a inizio dicembre aveva detto: “Alle prossime elezioni toglieteci il consenso così che qualcuno possa svegliarsi”. Il “non votateci più” sta diventando una costante delle uscite pubbliche dei grillini presenti nelle istituzioni scolastiche e universitarie.

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"Apriamo le scuole tutti i giorni"

Siti di riferimento, docenti, elettori stanno replicando indignati al video della Granato. “Senatrice”, si legge nei contro-post, “ha umiliato persone laureate che, ogni anno, da settembre a giugno, consentono l’apertura delle scuole pubbliche e il regolare svolgimento dell’attività didattica. Da tre, cinque, dieci anni”. Altri ricordano come il Decreto dignità, voluto dal Movimento 5 stelle, preveda la stabilizzazione di chi ha trentasei mesi di servizio nella pubblica amministrazione, “ma non si comprende perché i docenti ne debbano essere esclusi”. Ancora: “Io, docente precario maltrattato e sfruttato, ho tutto il diritto di fare ricorso”.
 
La battaglia per quelli della Terza fascia è stata cavalcata a lungo dal senatore leghista Mario Pittoni, che oggi presiede la commissione di cui la Granato è segretaria. E il ministro dell’Istruzione, come primo atto di governo, ha sanato le Diplomate magistrali attraverso – esattamente - “un bando straordinario” senza selezione. I precari delle terze fasce agli ultimi tre concorsi ordinari, ancora, non hanno potuto partecipare: non hanno l’abilitazione all’insegnamento. “Non solo il nuovo governo non ci assume, ma si accanisce su di noi con messaggi pungenti e maligni”.
 
Oggi in tutta Italia sono previsti sit in di Cgil, Cisl e Uil proprio per la stabilizzazione dei precari della scuola. Nel suo video la Granato ha attaccato anche loro, i sindacati, “a cui interessa solo fare tesseramenti e mantenere privilegi indebiti a discapito di tutti i cittadini”.

La grillina anche contro i presidi

Bianca Laura Granato, laurea con 110 e lode rivendicata, cinque master di secondo livello ottenuti, è stata una fervente militante dei Partigiani della scuola pubblica contro la Legge 107 di Renzi-Giannini. Con l’organizzazione di base ha condiviso, da docente, una forte avversione nei confronti dei “presidi sceriffo”, resi più potenti dalla Buona scuola. Eletta in Senato, la Granato ha contribuito all’abolizione della cosiddetta “chiamata diretta" - i docenti reclutati su indicazione dei dirigenti scolastici - e adesso, attraverso un disegno di legge che porta il suo nome, sta costruendo la possibilità del ricorso amministrativo di un docente nei confronti del preside di riferimento su “orario assegnato e formazione delle classi”: l’Ufficio scolastico regionale, arbitro del ricorso, avrà venti giorni di tempo per rispondere alla contestazione dell'insegnante.
 
La senatrice Granato oggi dice: “Speravo che i docenti di Terza fascia comprendessero le nostre ragioni, io li ho ricevuti per giorni e ore intere, invece dopo il video è esplosa la contestazione. Nel prossimo concorso ordinario avranno agevolazioni e sconti, ricordo che potranno partecipare alla prova anche i non abilitati. Il confronto con la sanatoria dei Diplomati magistrali? Quest’ultimi hanno più titoli di chi sta in Terza fascia”. Per quanto riguarda i dirigenti scolastici, la Granato conferma: “Godono di un’autonomia sconfinata, fonte di contenziosi onerosi per la pubblica amministrazione, origine di grande disagio e di rapporti disfunzionali all’interno delle scuole. Ricevo centinaia di segnalazioni di docenti in difficoltà”. Anche le reazioni dei sindacati dei presidi sono state dure, in alcuni casi sguaiate.