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Scuola, oggi si ricomincia Azzolina: "La sicurezza c'è" Ora è tregua con le Regioni

Le incognite però restano

14/09/2020
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La Stampa

federico capurso

Gel per le mani, mascherine, banchi monoposto, classi ricavate nelle palestre e altre che ancora non sono pronte. Il rientro a scuola avrà di certo un sapore diverso per i 5,6 milioni di studenti residenti nelle dodici regioni italiane che hanno deciso di non posticipare l'apertura. Ripartenza che è un banco di prova per il governo e che si completerà la prossima settimana, dopo il voto, quando arriverà il turno degli altri 2,3 milioni di alunni ancora in vacanza. Le preoccupazioni dei dirigenti scolastici e dei sindacati, però, restano alte. «Ci saranno difficoltà, disagi, soprattutto all'inizio», ammette anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un videomessaggio di auguri inviato a studenti e insegnanti. «La scuola - prosegue Conte - sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni, aggravate dall'attuale pandemia, ma voi dovrete impegnarvi a rispettare le regole di cautela per tutelare la vostra salute e quella delle persone che amate».

La ministra Lucia Azzolina, che questo pomeriggio inaugurerà l'anno in una scuola di Vo' Euganeo insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prova a tranquillizzare gli animi: «La scuola è il posto più sicuro di tutti in questo momento». Una posizione che rimarca anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, assicurando che le 

mascherine «saranno disponibili a scuola tutti i giorni. Sono sicuro che nei prossimi giorni la distribuzione sarà capillare». Spetterà al commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, però, realizzare certi auspici. Proprio Arcuri, nonostante le recenti proteste dei dirigenti scolastici per i ritardi nelle consegne dei dispositivi di protezione, prova a offrire alle telecamere del Tg1 certezze granitiche: «Domattina tutti avranno la mascherina chirurgica per svolgere le attività in sicurezza. Abbiamo distribuito ai 19mila istituti italiani 94 milioni di mascherine, che sono già nella disponibilità dei dirigenti scolastici». La distribuzione andrà avanti almeno fino alla fine dell'anno e, oltre alle mascherine, il Commissario per l'emergenza sottolinea che gli istituti hanno già a disposizione anche 400mila litri di gel igienizzante. Un risultato che per Arcuri ha già il sapore del trionfo: «Abbiamo fatto tutti insieme uno sforzo ciclopico in pochi mesi, nessun altro paese nel mondo è riuscito a fare altrettanto. Domani è un giorno di festa e finalmente – conclude abbandonando definitivamente ogni prudenza - abbiamo l'evidenza che la stagione più buia del lockdown è finita».

Le incognite, però, restano. E la maggioranza cerca di serrare le file, anche di fronte all'agitazione dei presidenti di regione. L'idea di impugnare l'ordinanza del governatore del Piemonte Alberto Cirio, dopo essere arrivata a un passo dal concretizzarsi è momentaneamente rientrata, nella speranza di aprire un dialogo che porti Cirio a fare un passo indietro, facendo tornare alle famiglie la responsabilità di misurare la febbre degli studenti. «Far misurare la temperatura dei bambini ai propri genitori è una scelta ponderata del governo e del Cts. Non ha senso mettere un bambino su un autobus o in altri luoghi in cui potrebbe contagiare altre persone», ribadisce Azzolina ospite a Domenica Live. E se un bambino risulterà positivo? «La Asl dovrà fare i tamponi a tutta la classe», risponde la ministra dell'Istruzione. Il cortocircuito resta, ma i timori più forti sono per i docenti fantasma. «Ne mancano 60 mila, oltre a 20 mila aule», denuncia Matteo Salvini. Solo in Piemonte – dicono i sindacati – la scuola parte con un vuoto di 7mila docenti di ruolo.