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Scuola, precari e assunzioni: ecco le nuove corsie preferenziali

Sostegni bis, il Parlamento ha aggiunto due nuovi canali per stabilizzare gli insegnanti. L’obiettivo è di assumere 85 mila docenti a settembre. Si amplia anche la mini sanatoria

14/07/2021
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Corriere della sera

Ripartire a settembre con quanti più professori possibile al loro posto, evitando il bis dell’anno scorso quando su 85 mila nuove assunzioni autorizzate dal Mef ne andarono a buon fine fra le 20 mila. E’ con questo obiettivo che il governo Draghi già un mese e mezzo fa aveva dato il via libera a una mini sanatoria riservata ai precari di prima fascia - quelli cioè con l’abilitazione in tasca - che hanno prestato almeno tre anni di servizio degli ultimi dieci nelle scuole. In tutto circa 18.500 docenti su posto comune e di sostegno: non certo un «liberi tutti» come invocato dai sindacati e sostenuto in Parlamento dalla Lega che premeva per la stabilizzazione in massa di oltre centomila precari, ma comunque un allargamento delle maglie dei concorsi che, in base al dettato costituzionale, dovrebbero rappresentare l’unica via per essere assunti nella Pubblica amministrazione, come ribadito in più e più occasioni dall’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il condizionale è d’obbligo perché dopo alcune settimane di trattativa serrata in Parlamento, le strade per entrare in ruolo si sono addirittura moltiplicate.

Le nuove strade

Intanto la mini sanatoria si è ulteriormente allargata in modo da far posto ai docenti di sostegno che si sono specializzati negli ultimi anni e che rischiavano di restare tagliati fuori. Nella riscrittura del Sostegni bis non solo è stata tolta la clausola dei tre anni di servizio ma sono stati inclusi anche gli specializzandi che finiscono il percorso entro il 31 luglio. Una modifica, questa, che ha trovato d’accordo tutti, dalla Lega al Pd passando per il M5S, in quanto si tratta di docenti che hanno concluso un percorso di formazione universitario altamente selettivo. E soprattutto di tentare di dare una prima risposta agli studenti più fragili e alle loro famiglie, che da anni sono vittime di una girandola di supplenti per di più privi del titolo di specializzazione. L’anno scorso su ventimila posti autorizzati dal ministero dell’Economia ne erano andati a buon fine solo duemila: a settembre in questo modo dovrebbero esserne assunti circa diecimila che vanno ad aggiungere ai 18.500 già previsti. Per tutti l’assunzione non sarà automatica: a settembre partirà un anno di contratto a tempo determinato che sarà confermato in via definitiva solo se i candidati passeranno una prova finale valutata da una commissione esterna. Una procedura molto più articolata del solito anno di prova, che in genere è considerato una pura formalità.

Le nuove assunzioni

Poi ci sono i 26.500 vincitori del concorso straordinario che si è concluso a primavera e le altre assunzioni ordinarie dalle vecchie graduatorie di merito e a esaurimento (altri 22.500 docenti). A queste «tre vie», nella versione limata e corretta approdata ieri in Aula alla Camera, se ne aggiungono altre due: da un lato, a sorpresa, ancora un concorso straordinario riservato ai precari con tre anni di servizio negli ultimi cinque - ma come: quello di primavera non doveva essere l’ultimo? - «per un numero di posti pari a quelli che residuano dalle immissioni in ruolo» di cui sopra. Si tratta di una procedura per direttissima dai contorni ancora poco chiari. Il testo di legge non specifica in cosa consisterà l’unica «prova disciplinare» prevista. Si sa solo che dovrebbe svolgersi nel tardo autunno (la scadenza prevista è il 31 dicembre di quest’anno) e che sarà affiancata da un ulteriore «percorso di formazione anche in collaborazione con l’università», anche questo non meglio definito, cui seguirà una «prova conclusiva». Se tutto va bene i vincitori verranno assunti dal 1° settembre del 2022. E’ questa una soluzione che è stata portata avanti dal Pd per cercare di dare soddisfazione al «partito dei precari» senza però cedere alle richieste di una sanatoria «urbi et orbi» come invece avrebbe voluto la Lega. Nella stessa logica va letto anche il comma 10 bis che d’ora in poi prevede per tutte le procedure concorsuali che verranno bandite una riserva di posti fissa pari al trenta per cento sempre «in favore di» coloro che hanno svolto tre anni di servizio negli ultimi dieci.