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Scuola, via libera definitivo al nuovo contratto: arrivano gli aumenti fino a 110 euro per i docenti

Firmato il nuovo accordo, dopo la preintesa del 9 febbraio e l'ok del Consiglio dei ministri e della Corte dei conti. Previsto anche un ridimensionamento del ruolo dei dirigenti scolastici

20/04/2018
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la Repubblica

ROMA - Aumenti in arrivo per i docenti da 85 ai 110 euro e un ridimensionamento del ruolo dei dirigenti scolastici. Dopo nove anni di vuoto sono queste due delle novità del nuovo contratto per l'istruzione. Con la firma definitiva oggi, il rinnovo contrattuale del comparto istruzione e ricerca è finalmente realtà. Dopo la pre-intesa dello scorso 9 febbraio e i successivi via libera del Consiglio dei ministri e della Corte dei conti, che ha garantito la copertura economica, mancava il tassello finale che è arrivato stamani.

Alla firma con il presidente dell'Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) Sergio Gasparrini, hanno partecipato tutti e tre i sindacati confederali del comparto scuola. No dagli autonomi, Snals e Usb in testa, all'accordo, che tra le altre cose prevede un aumento salariale che va dagli 85 ai 110 euro, un ridimensionamento del ruolo dei dirigenti scolastici così come era stato concepito dalla legge 107, l'orario di servizio è invariato.

Invariati anche i permessi e le ferie sia per i docenti che per il personale non docente. Inoltre, per garantire la continuità didattica, il contratto avrà durata pluriennale. Infine, così come stabilito dalla pre-intesa del 9 febbraio, è rinviata a successiva sequenza contrattuale la parte sulle sanzioni disciplinari.

Per gli aumenti una quota parte è stata presa dai fandi sul 'merito'. Precedentemente, sempre secondo la legge su 'la buona scuola', a disposizione dei dirigenti che li distribuivano ai docenti più meritevoli.

"Dopo 10 anni di blocco della democrazia e del contratto-  ha detto Pino Turi, segreatrio della Uil scuola- finalmente arriva un contratto che ci vede convinti di aver fatto un buon lavoro per l'interesse dei lavoratorie della scuola italiana". Per Francesco Sinopoli della flc cgil, compito del nuovo governo sarà "stanziare le risorse per il nuovo contratto di lavoro 2019-2021, non dobbiamo dimenticare che il contratto che abbiamo firmato oggi scade nel dicembre 2018