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Udu: rimpatrio studenti all’estero, le risposte del ministro Di Maio alle richieste

Finorasono arrivate oltre un centinaio di richieste d'assistenza, e molte di queste vertono sulla difficoltà nel rientro a casa

31/03/2020
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Il Sole 24 Ore

Due settimane fa come l’Unione degli universitari ha lanciato uno sportello di sostegno per gli italiani all'estero e per gli Erasmus in Italia, accompagnato da una guida per gli studenti Erasmus durante l'emergenza Coronavirus. Finorasono arrivate oltre un centinaio di richieste d'assistenza, e molte di queste vertono sulla difficoltà nel rientro a casa: molto spesso mancano i trasporti, le ambasciate non rispondono od offrono soluzioni spesso impraticabili. Sulla delicata vicenda l’Udu ha scritto al ministro degli Esteri Di Maio e dopo qualche giorno ha ottenuto risposte.


Matteo Vespa, responsabile Esteri dell'Unione degli universitari spiga: «Abbiamo chiesto innanzitutto un maggiore sostegno della rete diplomatica e consolare nella ricerca della migliore soluzione di rientro, avendo cura che sia attivo almeno un collegamento per ciascun Paese. Il ministro ha risposto di aver già operato il rimpatrio di 40mila connazionali, con particolare attenzione per gli studenti minori non accompagnati e sollecitato l'adesione delle università alle convenzioni con l'Unità di crisi della Farnesina. Ci uniamo alla richiesta delministro di un accordo generale fra l'Unità di crisi e l'insieme degli atenei italiani, per tramite del ministero dell'Università».

«È necessaria inoltre una forte scontistica nei voli di rimpatrio – continua Vespa - considerando le spese di ritorno a casa che si compongono solo parzialmente del trasporto verso l'Italia. Il ministro ha risposto che, essendo voli commerciali, è la compagnia a gestire i costi, e che spesso Alitalia, pur volando in perdita, sta riducendo i costi dei biglietti. Se questo può essere vero (parzialmente) per i voli europei, i voli extraeuropei rimangono ancora estremamente cari: chiediamo che il ministero ponga attenzione sul costo dei voli, nel caso intervenendo tramite cofinanziamento del volo di ritorno».


«Abbiamo richiesto la garanzia della sicurezza sanitaria dei voli – spiega Enrico Gulluni, coordinatore Nnazionale dell'Unione degli universitari - Non solo nelle procedure di trasporto, ma anche nella scelta delle destinazioni di partenza, offrendo soluzioni alternative al rimpatrio da una città centro dell'epidemia in quel particolare Paese. Il ministro ha risposto che, a prescindere dalla destinazione di partenza, il rientro in Italia sia di suo un rischio sanitario, e che gli studenti debbano valutare se sia veramente necessario rientrare. Al ministro ricordiamo che la rischiosità della situazione italiana e l'invito a ponderare la decisione di tornare non sono una risposta alla necessità di assicurare dei luoghi di partenza sanitariamente sicuri, per preservare la salute di coloro che abbiano ponderato la necessità di tornare».


«Infine, serve sostenere i tirocinanti in ambasciata Maeci-Crui – conclude Gulluni - nel rimpatrio, nella parificazione delle misure loro volte a quelle degli studenti Erasmus, nella possibilità di sospendere il tirocinio e di effettuare o completare anche post lauream quei tirocini che sarebbero dovuti svolgersi durante questo periodo. Il ministro ribadisce l'impegno ad un sicuro rimpatrio, alla prosecuzione dall'Italia, ove possibile del tirocinio, alla salvaguardia dello svolgimento dei tirocini del bando di febbraio e che sarebbero dovuti partire a maggio, e apre alla possibilità di un recupero del tirocinio alla fine della pandemia per chi non ha svolto il numero minimo di ore, così come di poter svolgere o concludere l'esperienza post lauream. Siamo lieti dell'accoglimento delle nostre richieste: vigileremo sulla loro piena attuazione».