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Unità-Auguri a chi ancora sa indignarsi

Auguri a chi ancora sa indignarsi FA' QUALCOSA DI SINISTRA di Lidia Ravera Tanti cari auguri, compagne e compagni. Auguri ruvidi e malinconici, lontani dalla melassa rituale della festa....

30/12/2004
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l'Unità

Auguri a chi ancora sa indignarsi

FA' QUALCOSA DI SINISTRA di Lidia Ravera

Tanti cari auguri, compagne e compagni. Auguri ruvidi e malinconici, lontani dalla melassa rituale della festa. Auguri di sopravvivere in questa Italia malata che inizia il quarto anno di agonia. Auguri di resistere alla noia profonda che sempre la ripetizione genera e che corrode la volontà di reagire. Auguri di farcela ancora ad indignarvi, a criticare, a scendere in piazza a ripetere le stesse grida.
Basta. Vergogna. Auguri di santo ottimismo. Quello stupido dei bambini. La mamma tornerà, non può stare troppo tempo lontana. Tornerà la sinistra a fare il suo dovere. Smetteranno di interpretare la parte del burosauro kafkiano, di giocare con il pallottolliere, con i posti a sedere, con le nomine. Auguri di buona speranza.
Auguri di essere di nuovo un milione a Piazza san Giovanni alla manifestazione indetta da questo giornale. Auguri a questo giornale, che continui a essere fedele a sé stesso, perché è qualcosa di più di un giornale, almeno per quelli che lo sventolano alle manifestazioni. Auguri per le elezioni regionali, che diano un bel segnale compatto di ripresa dell'alternanza, di ritorno alla democrazia. Auguri che alla fine del duemilacinque gli occupanti preparino le valigie, pronti a sgombrare. Gli occupanti: questa truppa straniera che ha piantato le tende in tutti i posti di potere, usandoli come retrobottega per i propri traffici. Auguri di una primavera sontuosa, ariosa, battagliera e fiorita di buone intenzioni. Buone intenzioni? Si, buone intenzioni, bischere e tenere come i proponimenti d'essere più buoni. Da parte nostra (noi, mosche cocchiere che svolazzano sul muso della Gad per costringerla a trottare a sinistra) propongo una solenne promessa: metteremo in luce anche il buono della vecchia cavalla e non ci limiteremo a stanare le pulci, farle saltare, chiamarle per nome. Auguri d'un patto nudo di non belligeranza attiva: soltanto critiche costruttive e epica approvazione quando serve. Auguri di buona armonia, non soltanto fra i professionisti della politica (che trovino un modo di far convivere le varie anime), ma anche fra i professionisti e i dilettanti. Fra loro e noi. Che loro la smettano di considerarci una specie rara di rompipalle, che noi la smettiamo di buttare via i parlamentari con l'acqua sporca. La maggior parte dei "nostri" sono brave persone sottoposte a una dieta quotidiana di miasmi venefici, roba che ammazzerebbe molti di noi (alcuni che si sono affacciati col diletto dei dilettanti, li abbiamo ritirati morti). Una cosa è guardare il parlamento da fuori, una cosa è abitarci dentro, nel fiore degli anni, e senza una sola ragionevole speranza di poter influire sull'attività legislativa, dati i numeri su cui possono contare gli altri (gli occupanti). Auguri alle compagne e ai compagni combattenti lì dentro, che la claustrofobia non li attanagli mentre qualcuno dice qualcosa in cui non crede, mentre si replica il copione formale, letale. La parola all'onorevole tal dei tali, ne ha facoltà. Bla bla e bla bla bla.
Buon duemilacinque di ostruzionismo e di boicottaggio del più forte. Ma anche di ripresa delle attività ideali. Che il nuovo anno porti fra noi (il noi largo che comprende anche loro) un rilancio di furia creativa, che si ricominci a disegnare un modello di società, dal microcosmo delle relazioni umane spicciole ai macrocosmi dell'Italia-Europa-Mondo. Che si provi a indicare qual'è il modo giusto e quello sbagliato di stare nel piccolo e nel grande, quali i principi e il valori condivisi, quali le derive da contrastare, gli orrori di cui liberarsi. Che si ridia senso a parole usurate (politica) o scippate e stravolte (libertà) o mai approfondite (democrazia, diritti e doveri)& Che si consideri con la dovuta serietà un dato buffo: il postcomunismo è già un adolescente (è caduto 16 anni fa, il Muro di Berlino). Scalpita e fa danni. È venuto il momento di riempire quel vuoto di ideali, progetti e utopie che la catastrofe del comunismo ha aperto sotto i nostri piedi. Lo so, detto così, sembra un augurio presuntuoso& ma puntare in alto è esattamente quello di cui abbiamo bisogno. Buon anno nuovo.