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Unità-Blair, scuola pubblica addio

Il governo Blair ha votato, con l’aiuto dei «tories» una legge che consente alle scuole comunali britanniche di trasformarsi in fondazioni private

22/03/2006
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l'Unità

Bruno Gravagnuolo

La rivolta giovanile. «Ancora un sussulto della Francia, riottosa e querelleuse. Prima da ottobre a novembre le sommosse incendiarie nelle periferie urbane, dove figli e nipoti dei milioni d’immigrati africani contestavano il modello francese di società plurietnica integrata. Poi...». Ci spiace per l’ottimo e per solito documentatissimo Alberto Ronchey. Ma questo suo incipit, dell’editoriale di sabato sul Corsera, è equivoco. O quantomenoe impreciso. E pare accreditare una vocazione fondamentalista e islamica della rivolta ottobrina nelle banlieues. Al contrario. Quella era una rivolta «laica» e persino nichilista, contro le disattese promesse di «società plurietnica integrata». Che condannano i giovani africani, e oggi i loro coetanei francesi, alla disintegrazione del lavoro flessibile e senza garanzie. Al destino di esercito di riserva: materia molle, plasmabile. Digeribile a rotazione. Secondo gli imperativi dell’impresa privata e i ritmi del fabbisogno di mercato. Per tenere basso il prezzo della forza lavoro. Esimendosi da investimenti in innovazione. Del resto lo stesso Ronchey, più avanti, sembra percepire il nocciolo della questione:« Fra le due ribellioni è comune il carattere di moti generazionali, dinanzi alle scarse disponibilità di lavoro stabile». E allora stiamo al quia: da una parte gli «animal spirits» del mercato. Dall’altra i giovani refrattari a farsi domare da quegli spirits. L’etnia non c’entra affatto. Almeno in Francia, almeno per ora...

Many Compliments! La notizia è stata snobbata e poco trattata. Eppure è una notizia bomba. Il governo Blair ha votato, con l’aiuto dei «tories» una legge che consente alle scuole comunali britanniche di trasformarsi in fondazioni private. In pratica, pur sotto la tutela delle solite «regole» esterne, ciò significa che genitori, associazioni e imprenditori locali, possono rilevare una scuola statale. Far pagare delle rette. Determinare finalità e programmi. Finanziarsi come credono. È l’analogo di quanto accade negli Usa, con la scusa della democrazia comunitaria americana: una privatizzazione palese. Magari arricchita in futuro da venature confessionali. Come negli Usa, dove nelle scuole della «Bible belt», Darwin ha vita dura. Complimenti a Tony Blair. Che ha spaccato il gruppo laburista sulla legge, e che oggi è al 36% del consenso. E complimenti alla «terza via» di Antony Giddens e consoci nostrani. Adesso l’abbiamo capita meglio questa «terzietà»...