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Unità: Statali, Brunetta cambia abito ma non convince la Cgil

Dopo mesi di tensioni ieri l’incontro a Palazzo Vidoni Il titolare della Funzione Pubblica: È andato benissimo. Non per Epifani: Niente soldi. E resta il nodo precari

24/12/2009
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l'Unità

Segni di disgelo tra il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, e il leader della Cgil, Guglielmi Epifani, dopo lo sciopero dell'11 dicembre. Nell'incontro di ieri a Palazzo Vidoni sul rinnovo dei contratti degli statali, il conflitto ha lasciato posto al confronto, però le differenze di posizione non sono state appianate. Sul risultato della riunione Brunetta ha mostrato ottimismo: «è andata benissimo», «a maggio partirà il tavolo sul rinnovo»; mentre Epifani è apparso più scettico: «mancano le risorse», «la strada è ancora in salita ». Oltre alla Cgil hanno partecipato al faccia a faccia con il ministro gli altri sindacati esclusi dal ministro in un primo tempo come Rdb e Cosmed, ovvero le altre organizzazioni dei lavoratori che si sono rifiutate di firmare l’accordo sul nuovo modello contrattuale. Nel corso della riunione Brunetta ha illustrato le tappe per l'attuazione della riforma con «il calendario delle fasi relative ai diversi contratti » che, ha ricordato, saranno ridotti a quattro. Il ministro ha detto di aver dato «piena disponibilità per il rinnovo contrattuale del triennio 2010-2012». Secondo Brunetta, i lavori per rendere operativa la riforma partiranno con l'inizio del nuovo anno e a maggio dovrebbero cominciare le trattative. All'uscita dall'incontro Epifani ha sottolineato come «il problema resti quello che avevamo già sollevato », «continuano a mancare i soldi: la Finanziaria non mette risorse per i contratti pubblici e la strada rimane tutta in salita, non si riesce a capire come e quando si possa sbloccare». Il leader della Cgil ha ribadito che finora sono state stanziate risorse solo per l’ex indennità di vacanza contrattuale, mentre rimane senza copertura finanziaria la stessa intesa separata, che per il settore pubblico ha un valore di 7 miliardi di euro. Sulla stessa linea l’Rdb, la federazione delle rappresentanze sindacali di base, che ha osservato come «senza risorse parlare di contratti sia pleonastico». A riguardo, Brunetta ha tagliato corto: «Ci lamentiamo tutti per i soldi, l'importante però è non essere in bancarotta come la Grecia e non avere il mal di pancia comela Spagna e l’Irlanda ». Insomma il rinnovo dei contratti avverrà «nel rispetto dei conti pubblici». Durante l’incontro la Cgil ha anche riproposto il problema dei precari. Il sindacato ha ricordato come siano ancora 20 mila i lavoratori flessibili in possesso dei requisiti di stabilizzazione. Un problema tutt’altro che risolto. Tra gli statali i lavoratori a tempo determinato o precari sono oltre 430mila. Rimane insoluto il problema di 378 mila che perderanno il loro lavoro.v