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Università: al via lauree professionalizzanti, firmato decreto

La novità: ci sarà una maggiore flessibilità rispetto ai numeri richiesti per la docenza ma i corsi non potranno essere online. Si parte dal prossimo anno accademico. Sono previsti tirocini durante il percorso di laurea

01/12/2017
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Corriere della sera

Lauree professionalizzanti al via. La ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato il decreto che dà il via libera ai nuovi percorsi che debutteranno il prossimo anno accademico. Il provvedimento è il risultato del lavoro fatto nei mesi scorsi da un'apposita Cabina di regia convocata dalla Ministra e coordinata dal Sottosegretario Gabriele Toccafondi per armonizzare l'offerta formativa che sarà attivata dagli atenei con quella degli Its, gli Istituti tecnici superiori. «I corsi offerti dagli atenei dovranno consentire alle studentesse e agli studenti una rapida qualificazione professionale. Si potranno creare partenariati con i collegi e gli ordini professionali per l'attivazione dei percorsi. Si tratta di una novità importante e molto attesa» commenta la ministra Fedeli.

La novità

Il decreto firmato prevede - informano a viale Trastevere - una «importante modifica», sollecitata dal mondo accademico e dalla Conferenza dei rettori in modo particolare, per l'accreditamento e l'attivazione di nuovi corsi di studio: ci sarà, infatti, una maggiore flessibilità rispetto ai numeri richiesti per la docenza. Le Università, anche se in carenza di alcuni requisiti, potranno ampliare la propria offerta formativa, ma solamente nel caso di atenei dove gli indicatori di sostenibilità economico-finanziaria risultino positivi. «Grazie al lavoro della Cabina di regia, le Università potranno ora avviare questi percorsi con un quadro di riferimento più chiaro e con obiettivi precisi, definiti dal documento finale del Gruppo di lavoro» ha fatto notare la ministra sottolineando che con la maggiore flessibilità prevista per l'accreditamento iniziale dei corsi si da «una risposta alle sollecitazioni che ci sono arrivate dal mondo universitario per poter garantire un graduale ampliamento dell'offerta che sia comunque adeguata e coerente con il loro progetto formativo. Una flessibilità che intercetta le esigenze delle studentesse e degli studenti senza però mettere a rischio la qualità».

Le modalità

Le Università potranno attivare al massimo un corso di laurea di tipo professionalizzante per anno accademico da erogare in modalità tradizionale, dunque non on line. Il corso dovrà essere attivato in stretta collaborazione con il mondo del lavoro e definito in relazione a professioni comunque disciplinate a livello nazionale, a partire da quelle `ordinistiche´. I percorsi formativi saranno sviluppati in collaborazione con gli ordini professionali. Nell'ambito delle convenzioni con gli ordini e i collegi professionali le Università potranno realizzare partenariati con le imprese. I corsi partiranno dal prossimo anno accademico. Sono previsti tirocini durante il percorso di laurea. «Con l'avvio delle lauree professionalizzanti e la loro armonizzazione con l'offerta degli Its il nostro Paese si dota finalmente di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante. Una risposta alla necessità espressa dalle nostre e dai nostri giovani di potersi qualificare rapidamente e anche alla domanda di personale altamente formato che viene da imprese e mondo delle professioni» ha concluso Fedeli.