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Università, docenti in sciopero: "Niente esami da agosto a ottobre"

In 5mila chiedono che siano sbloccati degli scatti. La rabbia degli studenti: costretti a rinviare le prove

10/07/2017
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la Repubblica

Salvo Intravaia

CHIUSO per sciopero. È questo il messaggio che potrebbero trovare a settembre dietro la porta dell'aula gli studenti universitari italiani in procinto di sostenere gli esami autunnali. Oltre 5.400 tra ricercatori e professori universitari di 79 atenei hanno già aderito allo sciopero indetto per il riconoscimento degli scatti stipendiali bloccati ormai da sei anni. E, nonostante si tratti del 10 per cento del totale, rischiano di mettere in discussione gli appelli autunnali. Perché, in parecchi casi, i ricercatori che dovrebbero dedicarsi alla ricerca sono 'costretti' a insegnare una o più discipline. La clamorosa protesta è stata avviata attraverso una lettera inviata qualche giorno fa alle istituzioni in cui si chiariscono i termini della manifestazione.

I docenti firmatari "proclamano l'astensione dallo svolgimento degli esami di profitto nelle Università italiane durante la prossima sessione autunnale dell’anno accademico 2016/2017, precisamente nel periodo compreso tra il 28 agosto e il 31 ottobre 2017". La lettera chiede che "vengano sbloccati gli scatti stipendiali relativi al quadriennio 2011/2015, a partire dal 1° gennaio del 2015, anziché, come è attualmente, dal 1° gennaio 2016" e che lo stesso quadriennio "sia riconosciuto ai fini giuridici, con conseguenti effetti economici a partire dallo sblocco delle classi e degli scatti dal 1° gennaio 2015".

"Questo sciopero – dicono gli studenti di Link-Coordinamento universitario – si inserisce in un contesto drammatico: in dieci anni l'università italiana ha perso più di un quinto di studenti, personale e docenti. La didattica ne è uscita dequalificata, i nostri corsi trasformati in una rincorsa ai crediti formativi e i nostri docenti sono spesso precari". Una situazione piuttosto pesante alla quale si aggiunge il pericolo per i ragazzi di essere costretti a ritardare qualche esame a settembre.

Le modalità dello sciopero sono descritte nella stessa lettera sottoscritta da 5.444 docenti e ricercatori. Salterà per tutti il primo appello di esami per "la durata massima di 24 ore". E ancora: "Tutti gli esami corrispondenti verranno, di conseguenza, spostati all'appello successivo, che si terrà regolarmente". Per quelle materie che prevedono un solo appello se ne svolgerà un altro 'straordinario' che verrà fissato "dopo il quattordicesimo giorno dalla data del giorno dello sciopero". E, al di fuori dei giorni dello sciopero – dal 28 agosto al 31 ottobre – verranno assicurati tutti gli esami di profitto e tutte le attività istituzionali.

"Riteniamo – concludono i promotori dello sciopero – che queste modalità conflittuali e di parziale astensione dalle prestazioni istituzionali siano nel contempo rispettose del diritto di sciopero garantito costituzionalmente e del diritto degli utenti di avere servizi ridotti, ma non annullati".