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Università, il polo della ricerca abita in Italia

Gli atenei di Milano-Bicocca, Bergamo e Pavia si consorziano per valorizzare l'innovazione e la tecnologia. Tra gli obiettivi la realizzazione di brevetti e start-up. Già altri consorzi universitari sono nati tra Pisa e Pavia e in Emilia Romagna

12/04/2018
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA - Nella stagione delle università che si consorziano su temi comuni – l’Istituto superiore Iuss di Pavia con le omologhe di Pisa, Normale e Sant'Anna  e le quattro università dell'Emilia Romagna (BolognaParmaFerrara e Modena-Reggio) per l’ingegneria dei motori -, in Lombardia tre atenei danno vita a una fondazione che intende sviluppare progetti condivisi e attrarre finanziamenti internazionali per il decollo degli stessi progetti. Le università di BergamoMilano-Bicocca e Pavia – cento chilometri di distanza per legarle una all’altra in un territorio che si sta imponendo come il luogo italiano della ricerca pubblica e privata – hanno varato oggi alla Fondazione Giannino Bassetti
“University for innovation” (U4I), la prima esperienza nazionale di collaborazione tra atenei per valorizzare l’innovazione, trasferire tecnologia tra dipartimenti e verso l’industria e sviluppare insieme nuovi brevetti.
 
DUEMILA RICERCATORI COINVOLTI
La base di partenza del progetto è ambiziosa. Mezzo milione di euro impegnati, quarantun dipartimenti dei tre atenei coinvolti (quattordici sono stati riconosciuti dal ministero dell’Istruzione dipartimenti di eccellenza), duemila ricercatori coinvolti e cento famiglie di brevetti (documenti brevettuali collegati tra loro) già a disposizione. In otto ambiti disciplinari, i tre atenei hanno fin qui attivato quaranta spin off, ovvero nuove società finalizzate all'utilizzazione economica dei risultati della ricerca universitaria e costituite prevalentemente da accademici e ricercatori. Partendo da questa base gli atenei cercheranno insieme finanziatori internazionali. “La Fondazione U4I”, si è detto oggi a Milano, “guarda alle esperienze internazionali di maggior successo nel campo del trasferimento tecnologico”. Il riferimento sono istituti e università inglesi e israeliane, “prime al mondo per qualità della ricerca e della didattica”. “University for innovation” si avvarrà della collaborazione di una rete di agenzie straniere specializzate nella valorizzazione dei progetti da laboratorio.
 
CHIAMATA PER LE IDEE
Le iniziative più promettenti saranno scelte ogni anno attraverso una call for ideas, saranno quindi condivise tra università diverse e potranno ricevere risorse a partire dalla fase di sperimentazione. I progetti finanziati saranno aiutati da un team, specializzato nel management dell’innovazione, a uscire dal laboratorio per approdare sul mercato e nel territorio. A guidare la Fondazione U4I, con l’incarico di direttore, sarà Enrico Albizzati, già in Montedison, all’Icm del Consiglio nazionale delle ricerche e amministratore delegato di Pirelli Labs. Nel febbraio 2015 l’Università Bicocca conferì ad Albizzati la laurea ad honorem in Scienze dei materiali “per aver contribuito in modo determinante alla crescita dell’innovazione in Italia nel campo dei polimeri e delle materie plastiche e per la grande intuizione di far collaborare nella ricerca risorse pubbliche e investitori privati".
 
Cristina Messa, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca: “Nasce un nuovo modello di sviluppo di ricerca che aiuterà ricercatori e imprenditori, potrà fare da acceleratore alla crescita economica e industriale del Paese e diventare una buona pratica nel campo della ricerca applicata”. Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo: “La rete di questi tre atenei è qualificata, solida e riconosciuta a livello nazionale e internazionale». Fabio Rugge, Università di Pavia: “Non è un caso che questa fondazione nasca in un territorio ad alta intensità di atenei e imprese”.
 
Ad oggi gli ambiti in cui le tre università hanno prodotto nuove realtà imprenditoriali (spin off) sono otto: Aerospaziale, Life science e biotecnologia, Agrifood, Materiali, Energia e ambiente, Ict (Information and Communications Technology), Industria culturale, Mobilità sostenibile. E otto saranno le tappe del processo di innovazione della fondazione: ricerca, valutazione della ricerca, proprietà intellettuale, promozione, brevetto, attivazione di spin off, attivazione di joint venture (accordi con aziende) e start up (la fase iniziale di un’impresa), infine la ricerca condivisa. Sarà interessante vedere come questa iniziativa si integrerà o scontrerà con il progetto pubblico delle università 4.0.