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Vaccini e autocertificazioni false Bussetti ai presidi: «Responsabilità non è vostra ma delle famiglie»

Incontro al Miur. Bussetti cerca di tranquillizzare i presidi contrari alle autocertificazioni ma loro ribadiscono: così si mettono in pericolo i bimbi immunodepressi

24/08/2018
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Corriere della sera

Il Ministro Marco Bussetti ha incontrato le organizzazioni sindacali che rappresentano i dirigenti scolastici. Un incontro fortemente voluto da entrambe le parti dopo le polemiche delle scorse settimane su obbligo vaccinale e autocertificazioni. I presidi erano insorti contro la circolare firmata congiuntamente dal ministro della Sanità Giulia Grillo e dallo stesso Bussetti con cui - in deroga alla legge Lorenzin che fissava al 10 luglio la scadenza ultima per presentare a scuola i documenti comprovanti l’effettuazione dei vaccini - ancora per tutto l’anno scolastico 2018-19 si permette l’ingresso agli asili e alle materne anche dei bambini sprovvisti del certificato Asl. In base alla circolare del 5 luglio al posto della documentazione rilasciata dalle aziende sanitarie locali basterà presentare un’autocertificazione firmata dai genitori. E pazienza se in base al Dpr 445/2000 i certificati medici e sanitari rientrano fra quelle fattispecie che proprio non possono essere sostituite da una semplice dichiarazione. «Il ministro - si legge nella nota diffusa dal Miur al termine dell’incontro - ha chiarito che eventuali responsabilità connesse ad autocertificazioni non veritiere ricadono esclusivamente sugli autori delle stesse e non sulla dirigenza scolastica».

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Con plessi da non meno di 400 alunni, obiettavano i presidi, è materialmente impossibile accertare la veridicità di ogni dichiarazione sostitutiva. Nelle scorse settimane ha sollevato un vespaio di polemiche il caso della mamma no-vax di Brescia che si era vantata su Facebook di aver falsificato i documenti per far ammettere la figlia a scuola nonostante non avesse effettuato i vaccini obbligatori per legge. In quel caso è stato abbastanza facile per la scuola denunciare la madre visto che era stata lei stessa ad autodenunciarsi (la falsa dichiarazione è un reato penale) . Ma in tutti gli altri casi basteranno i controlli a campione previsti dalla circolare di luglio a mettere in sicurezza i bambini delle scuole italiane e in particolar modo i 10 mila circa immunodepressi? Ecco perché i dirigenti scolastici erano subito insorti mandando a dire al governo che per loro continuava a valere sempre e soltanto la legge Lorenzin e che alla riapertura delle scuole a settembre avrebbero fatto entrare solo chi ha presentato il certificato. Oggi il ministro ha tentato di tranquillizzarli sul fronte delle loro responsabilità personali ma ha tenuto ferma la posizione del governo sul fatto che l’autocertificazione possa bastare per entrare a scuola. «L’incontro - conclude il Miur nella nota diffusa questo pomeriggio - si è svolto in un clima di reciproca collaborazione e ha rappresentato il primo di una serie di confronti tecnici che ci saranno a partire dalla prossima settimana, sia per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, sia per affrontare i temi più generali e specifici del mondo della scuola».

Ma i presidi insistono: rischio per gli immunodepressi

Anche i presidi però restano fermi sulle proprie posizioni. Esprimono soddisfazione per le garanzie date da Bussetti sul fatto che la responsabilità in caso di false dichiarazioni ricada solo sugli autori delle stesse e per il tono disteso dell’incontro ma, per bocca del presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, ci tengono a ribadire «la posizione da noi già espressa nei giorni scorsi relativamente all’obbligo di vaccinazione ed al rischio di ammettere nelle scuole i bambini non vaccinati». «Naturalmente, finché resta in vigore l’attuale legge sugli obblighi vaccinali, per garantire la tutela della salute di tutti i bambini e in particolare di quelli immunodepressi, dovranno essere effettuati i controlli previsti - aggiunge Giannelli -. Ritengo però che si debbano accettare le autocertificazioni solo ed esclusivamente laddove le Asl non siano in grado di rilasciare le certificazioni, circostanza che i genitori dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità».