Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Vaccini, scatta il dietrofront via dall’asilo chi non li ha fatti

Vaccini, scatta il dietrofront via dall’asilo chi non li ha fatti

Salta l’emendamento grillino che avrebbe dato il via libera ai bambini senza profilassi

06/09/2018
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Michele Bocci

Ci hanno messo meno di 24 ore i Cinquestelle a innestare la retromarcia sui vaccini. Martedì per tutto il giorno hanno ascoltato in audizione davanti alle commissioni affari sociali e legislativa della Camera i rappresentanti delle istituzioni sanitarie e delle società scientifiche, i presidi e pure l’esperto inviato dal ministero alla Salute che chiedevano compatti di non approvare l’emendamento di Paola Taverna al Milleproroghe, già passato al Senato. Quell’atto avrebbe permesso anche ai bambini non vaccinati di entrare per quest’anno scolastico a nidi e materne. La pressione del mondo scientifico, sanitario e scolastico e probabilmente anche qualche chiamata arrivata dal ministero guidato dalla grillina Giulia Grillo ( che ieri non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla svolta), hanno fatto scattare il dietrofront.

Ieri i relatori del decreto legge, Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane hanno presentato un nuovo emendamento per bloccare quello della compagna di partito approvato a Palazzo Madama. « Faremo una legge » , hanno detto i relatori. La nuova norma è già stata annunciata ed è stato pure diffusa una bozza, dove si prevede un obbligo flessibile, da mettere in caso di calo di coperture. Per il vaccino contro il morbillo, parotite rosolia e varicella ad esempio si pensa già di mantenere l’obbligo, come ha detto l’esperto del ministero.

La rabbia del mondo no-vax per il cambiamento di rotta è montata rapidamente in rete e ha travolto anche il profilo Facebook della ministra. Claudio Simion, presidente del Comilva (coordinamento per la libertà vaccinale con 15mila iscritti) ha invece detto: « Siamo delusi da questa maggioranza che si è avvalsa del sostegno delle nostre famiglie e ora ha fatto marcia indietro su un punto che non era nemmeno cruciale. Non so cosa abbia fatto loro cambiare idea, ma noi continueremo a batterci per la libertà di scelta » . Dalle opposizioni sono arrivate reazioni di giubilo, mentre anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato indirettamente la svolta: «Nei confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni i suoi risultati», ha detto in un incontro ad Ariano Irpino.

Il decreto legge Lorenzin, approvato nell’agosto del 2017, resta così in vigore e resta valida anche la circolare della ministra Giulia Grillo che ha introdotto la possibilità di presentare un’autocertificazione al posto dei documenti vaccinali per accedere a nidi e materne. Non si tratterà però di una scappatoia per i no- vax, come poteva sembrare inizialmente. In questi giorni il comando dei carabinieri dei Nas, che possono muoversi anche su mandato dello stesso ministero alla Salute, ha chiesto da Roma ai vari nuclei territoriali di fare controlli negli asili, che hanno già aperto. I carabinieri hanno fatto verifiche in Toscana, Piemonte, Lombardia e in altre regioni. Chi ha presentato una autocertificazione falsa, cioè ha detto di aver vaccinato il figlio o aver chiesto un appuntamento alla Asl quando in realtà non l’ha fatto, rischia una denuncia. Nelle Regioni dove c’è l’anagrafe vaccinale, quelle del Centro- Nord ma anche il Lazio, i controlli sulle autocertificazioni sono semplici e gli assessori alla Salute di realtà come Toscana ed Emilia hanno detto che saranno fatti a tappeto.