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«Verifiche sulla bimba down senza sostegno In tre anni avremo 40 mila insegnanti in più»

Intervista al ministro Bussetti

15/04/2019
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Il Messaggero

«È una storia che necessita di attente verifiche. Le faremo». Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti interviene così sulla vicenda della bambina down di Teramo che in dieci anni di scuola non ha mai avuto un insegnante di sostegno. «Approfondiremo la vicenda con i nostri uffici territoriali. Tengo però a ricordare che la nostra è una scuola all'avanguardia in termini di inclusione scolastica di bambini e ragazzi con disabilità. Abbiamo una legislazione avanzata». 
Nelle scuole italiane però c'è una forte carenza di insegnanti di sostegno. Come pensate di rimediare?
«Vogliamo garantire una copertura adeguata dei posti di sostegno, per dare risposte ai ragazzi che ne hanno bisogno e alle loro famiglie. Vogliamo anche che la selezione e la preparazione dei docenti di sostegno sia chiara, efficace ed efficiente. Per questo abbiamo previsto di specializzare in 3 anni 40.000 docenti. Un percorso già avviato per i primi 14.000 insegnanti. Una programmazione precisa che mette al centro il bene della scuola e degli studenti con disabilità. Abbiamo anche già chiesto al Mef l'autorizzazione ad avviare le procedure concorsuali in modo da poter assumere chi si specializzerà. Per non avere tempi lunghi fra il termine dei corsi e le assunzioni. Si tratta di un impegno che ho preso fin dai primi mesi del mio mandato e che stiamo concretizzando rapidamente, a partire dall'Osservatorio permanente per l'inclusione che ho convocato immediatamente dopo il mio insediamento. Era rimasto fermo».
La scuola può rassicurare queste famiglie sul futuro?
«Ci sono carenze e difficoltà che vanno affrontate, colmate e risolte. Non possiamo nasconderle. Ma le famiglie con figli con disabilità devono tenere sempre a mente che l'Italia è un Paese all'avanguardia nell'inclusione, dove non esistono ormai da anni classi differenziate, dove il sistema scolastico non lascia indietro nessuno. Questo è un patrimonio inestimabile, sul quale continueremo a lavorare per rafforzarlo sempre di più».
Per colmare la mancanza di docenti specializzati spesso vengono chiamati quelli senza specializzazione. Sarà così anche in futuro?
«È importante che i docenti di sostegno siano preparati e formati al meglio. Per questo ci stiamo impegnando sulla programmazione di lungo periodo e sulla certificazione dei corsi per 40.000 docenti, come spiegavo poco fa. Ci tengo a ricordare che lo scorso anno, in occasione della sigla dell'accordo con i sindacati sulla mobilità, avevamo già dato un segnale in proposito, assegnando prioritariamente i posti di sostegno agli insegnanti specializzati, a chi stava per concludere il percorso di specializzazione sul sostegno e, in subordine, a chi aveva prestato servizio per almeno un anno su posti di sostegno».
Dunque ora arriveranno i primi 14mila nuovi specializzati. Nei prossimi due anni gli altri?
«La programmazione pluriennale serve a garantire che ogni anno arrivino nel sistema risorse nuove, qualificate. Andremo avanti in questa direzione».
Come verranno formati i docenti di sostegno in arrivo? Quali devono essere gli aspetti più importanti?
«Vanno messi al centro i ragazzi. Le loro necessità. Dobbiamo offrir loro il meglio. E ricordarci sempre che il sostegno è alla classe, non solo al singolo alunno. Includere significa valorizzare le differenze».
In dieci anni il numero di alunni che hanno diritto al sostegno è raddoppiato. Come mai? Volete intervenire anche su questo? 
«Per noi la priorità è dare risposte alle famiglie, agli studenti, alle scuole e alle loro esigenze che necessitano di attenzione e soluzioni. Stiamo lavorando alla revisione della delega in materia di sostegno con questo spirito». 
Lorena Loiacono