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Le scuole abruzzesi continuano a spopolarsi: nel 2022/2023 2.723 alunni in meno

Nessun posto in più rispetto all’anno scorso, ma solo ridistribuzioni interne, che rischiano di aggravare la situazione nelle aree interne e in quelle in cui i contesti demografici sono più deboli.

05/04/2022
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A cura della FLC CGIL Abruzzo Molise

L’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali organici del personale docente per le scuole abruzzesi. Per l’anno scolastico 2022/2023 sono previsti 2.723 alunni in meno (l’anno scorso la perdita era stata di 2.073 alunni).

Questo il dettaglio provinciale:

Provincia

Variazione alunni rispetto a.s 2021/2022

Chieti

-       658

L’Aquila

-       622

Pescara

-       584

Teramo

-       859

Totale

-       2.723

Saranno quindi meno di 165.000 le studentesse e gli studenti che frequenteranno le scuole pubbliche abruzzesi. Un dato che da solo documenta il grave problema della denatalità, dello spostamento, che si accompagnano ad un esodo diffuso delle nuove generazioni. Particolarmente grave la situazione in provincia di Teramo che con una previsione di 859 alunni in meno è quella che paga il tributo più alto, ma situazioni non migliori sono determinate in tutte le altre province dell’Abruzzo, che scontano le problematiche delle aree interne.

Il dato è ancora più preoccupante in prospettiva, se pensiamo che il calo più alto riguarda la scuola dell’Infanzia, che a livello regionale perde 1.100 alunni in un anno (570 la scuola primaria, 490 la scuola secondaria di I grado e 560 quella di II grado).

Una vera e propria emergenza che dovrebbe rappresentare il primo intervento da mettere in ogni agenda politica che guardi al futuro. Ma, su queste questioni c’è un silenzio che ha il sapore della rassegnazione. Nonostante ciò, a seguito delle insistenze sindacali, la dotazione organica di diritto dei docenti a livello regionale resta confermata (14.456 posti in organico di diritto e 1.274 posti di potenziamento).

Unico aumento, quello del sostegno con 252 posti aggiuntivi (su un totale di 3.038 posti in O.D): si tratta della ripartizione degli 11.000 posti decisa a livello nazionale e che, spalmata in ogni provincia, corrisponde a poca cosa rispetto alle richieste delle scuole. Ricordiamo che ogni anno sono centinaia i posti attribuiti “in deroga” sul sostegno in tutte le province, e ciò impedisce stabilizzazioni per i docenti e continuità didattica per gli alunni.

Infine, rispetto alle novità di quest’anno (51 posti di educazione motoria nella scuola primaria e 445 posti in deroga rispetto ai criteri del DPR 81/09 per ridurre classi sovraffollate), si è chiarito che gli stessi in pratica saranno compensati dall’effetto del decremento demografico: in sintesi nessun posto in più rispetto all’anno scorso, ma solo ridistribuzioni interne, che rischiano di aggravare la situazione in particolar modo nelle aree interne e in quelle in cui i contesti demografici sono più deboli.

Un capitolo a parte, ma non secondario, riguarda il cd “organico Covid”: ricordiamo che quest’anno le scuole abruzzesi possono garantire il diritto allo studio solo grazie a quest’organico straordinario (circa 2.000 lavoratori, di cui 1.200 ATA). La proroga dei contratti Covid fino al termine delle lezioni è un risultato di grande importanza che abbiamo perseguito e sostenuto fin dall’inizio, perché indispensabile a garantire la funzionalità della scuola. Su nostra richiesta di chiarimento, l’USR Abruzzo ha confermato che le risorse per le proroghe ci sarebbero, pertanto abbiamo sollecitato l’invio di una nota a tutte le scuole, in modo da mettere fine alle notizie allarmistiche che in taluni casi avevano scoraggiato le proroghe.

La FLC CGIL proseguirà la sua azione con ancora più vigore, rivendicando la conferma di questo organico aggiuntivo anche per settembre 2022, come misura fondamentale per continuare ad affrontare le prossime sfide di emergenza umanitaria, che vedranno ancora una volta le nostre scuole in prima linea.