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Precari lucani in assemblea a Matera il 6 settembre

"Bisogna salvaguardare - si legge nel comunicato del Comitato spontaneo dei precari di Basilicata - la scuola, veicolo privilegiato di emancipazione culturale e sociale".

06/09/2010
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Il Comitato spontaneo dei precari di Basilicata in un comunicato si chiede "quanto siano stati incisivi i provvedimenti presi dalla Regione Basilicata con i contratti avviati lo scorso anno scolastico, che sono partiti con ingiustificato ritardo e con condizioni di rapporto di lavoro che fanno concorrenza al peggior contratto del privato". Il Comitato, inoltre, chiede che la Regione Basilicata renda noti i dati relativi al numero dei contratti stipulati lo scorso anno e l'impegno di spesa effettivamente sostenuto per il precariato. È necessario che la Regione - si legge nel comunicato - "si pronunci in merito alle azioni che intende intraprendere per l'ormai avviato anno scolastico in ordine all'impegno economico e ai tempi di attuazione".

Di fronte alla situazione di questo nuovo anno che si presenta, se possibile, più "precaria" degli scorsi anni, i precari di Basilicata invitano tutto il mondo della scuola lucana, le autorità territoriali, il mondo sindacale, le associazioni culturali e la cittadinanza a partecipare ad una pubblica assemblea, che si terrà lunedì 6 settembre 2010 alle ore 17.00 presso la sala consiliare della Provincia di Matera.

I precari lucani intendono aprire un "confronto sereno e puntuale affinché si uniscano le forze per combattere e risolvere una situazione che ormai ha coinvolto tutta la nostra società, determinando situazioni di emergenza da cui nessuno può sottrarsi declinando le proprie responsabilità". "Ci rendiamo conto - prosegue il comunicato - che sfiducia e sconforto inducono spesso ad una sorta di rassegnazione passiva che vede ormai inutile ogni tentativo, ma noi della scuola siamo il cuore pensante della nostra società e dobbiamo, per noi stessi e per i nostri figli, rivendicare il diritto all'equità, alla trasparenza e alla libertà".

"Se vogliamo costruire un futuro migliore in cui ognuno possa assumere un ruolo significativo nella società e conservare diritti e dignità individuali - sottolineano i precari - bisogna salvaguardare la scuola, veicolo privilegiato di emancipazione culturale e sociale". È per questo che - conclude il comunicato - "dobbiamo recuperare la fiducia nella forza che sappiamo di avere e il coraggio di affrontare energicamente questa situazione, con il rispetto ma anche il vigore con cui lo scorso anno abbiamo condotto una battaglia che ha portato apprezzabili risultati che devono costituire le basi di nuove prospettive".

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