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Occupata la direzione scolastica regionale della Campania

Ieri martedì 26 marzo 2001. I Sindacati confederali regionali scuola Cgil-Cisl-Uil hanno occupato gli uffici della Direzione scolastica regionale e del centro servizio amministrativo di Napoli

27/03/2002
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Ieri martedì 26 marzo 2001. I Sindacati confederali regionali scuola Cgil-Cisl-Uil hanno occupato gli uffici della Direzione scolastica regionale e del centro servizio amministrativo di Napoli.
All' occupazione,che segue quella effettuata il 25 marzo 2002, ai CSA di Avellino, Salerno, Caserta e Benevento, hanno partecipato, tra gli altri, i segretari generali della Cgil Scuola di Napoli e Campania, Franco Buccino e Francesco Cormino e molti docenti e personale ATA iscritti alle Confederazioni sindacali.
Lo stato di mobilitazione è stato proclamato contro il decreto Moratti sui tagli agli organici, che penalizza ancora di più, la scuola Campana in quanto non tiene conto delle difficoltà derivanti dalle carenze strutturali e altera gli indicatori sulla dispersione scolastica, fenomeno, questo, d'alto rischio nella nostra regione.
CGIL CISL UIL Scuola Campania hanno attivato una vertenza forte per la scuola pubblica della Campania e pongono in essere ulteriori azioni di sensibilizzazione e di lotta che coinvolgono sia i lavoratori della scuola sia gli studenti, sia le famiglie, sia gli Enti Locali.
Seguiranno iniziative con le confederazioni CGIL-CISL-UIL; assemblee nelle scuole di ogni ordine e grado e ulteriori azioni di lotta fino allo sciopero generale regionale.

Alleghiamo gli articoli sull'occupazione riportati dai vari quotidiani (Corriere del Mezzogiorno, Il Mattino, Il Denaro).

Roma, 27 marzo 2002

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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO - 27 MARZO 2002

Prosegue la protesta contro il decreto Moratti. Occupata la Direzione scolastica regionale

Scuola, i sindacati annunciano uno sciopero generale

NAPOLI — Prosegue la protesta dei sindacati della scuola contro il decreto tagli-organici del ministro Moratti. Ieri i confederali hanno occupato gli uffici della Direzione scolastica regionale e del Centro servizio amministrativo di Napoli (l’ex Provveditorato agli studi) in via Ponte della Maddalena, dove hanno annunciato uno sciopero regionale al termine di un incontro col dirigente Luciano Chiappetta. All’oc-cupazione, che segue di un giorno quelle dei Csa di Avellino, Salerno, Caserta e Benevento, hanno parte-cipato, tra gli altri, i segretari della Cgil-Scuola di Napoli e Campania, Buccino e Cormino, i segretari regionali della Cisl Bifulco e Di Francia e quelli della Uil Scuola di Napoli e Campania Panacea e Pascarella. Il 6 aprile i sindacati decideranno la data dello sciopero regionale, intanto proseguiranno le assemblee nelle scuole con i parlamentari campani. I tagli di 964 cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado, sintetizza Franco Buccino, «creeranno i problemi più gravi a Napoli dove gli indicatori sociali, della qualità delle strutture e dei servizi ci dicono tutti che siamo a rischio, per l’evasione scolastica, il lavoro nero minorile, i reati minorili. L’amministrazione scolastica provinciale però condivide le nostre proposte». Luigi Bifulco aggiunge: «I Csa campani richiedano al ministro una deroga, con quei tagli ci sono problemi per assicurare insegnanti nelle classi in modo particolare a Napoli e Caserta, a parte i progetti extracurricolari che salteranno. Abbiamo scuole in appartamenti di 20 metri quadri, come il liceo scientifico di Torre Annunziata, come accorpare le classi con meno di 25 alunni in simili situazioni? E qui occorre anche una grossa mano da parte degli Enti locali». In conclusione, dice Panacea, il ministro «deve rivedere il contingente di personale stabile destinato a Napoli». (L. M.)

IL MATTINO - 27 MARZO 2002

LA PROTESTA
Blitz dei prof al Provveditorato
«No al decreto Moratti». Occupata la sede di via Ponte della Maddalena

BEATRICE RUOCCO
«Il decreto penalizza le scuole della Campania, attacca il personale di ruolo, riduce il numero delle classi, aumentando quello degli alunni e compromette la qualità dell'offerta formativa». Queste sono solo alcune delle tante critiche al decreto Moratti messo sotto accusa dai sindacati della scuola che da più di una settimana si sono mobilitati contro il taglio di mille posti negli istituti della regione. Ieri mattina una folta rappresentanza di insegnanti e del personale ata, sostenuti dai sindacalisti della Cgil, Cisl e Uil, ha occupato la sede del Provveditorato e del Csa in via Ponte della Maddalena. Con bandiere e striscioni, scandendo slogans contro il ministro i professori hanno inscenato una protesta pacifica e sono stati ricevuti dal dirigente Luciano Chiappetta. «Da tempo abbiamo segnalato al ministro Moratti i disagi della scuola napoletana - ha detto Chiappetta - ma non abbiamo avuto ancora nessuna risposta. Siamo, comunque, impegnati a distribuire nel miglior modo possibile gli organici, non possiamo, però, andare oltre altrimenti rischiamo di superare i limiti del piano finanziario». Il dirigente ha affrontato la questione del taglio delle cattedre ed ha preso atto dell' esistenza in Campania di ”uno stato di bisogno” del personale docente, impegnandosi ad inoltrare al ministro la richiesta di una riunione per discutere di una deroga al decreto: «Per le materne ed elementari - ha spiegato - non abbiamo potuto aggiungere neanche un posto, per le medie e superiori siamo decisi a mantenere i progetti per il recupero della dispersione e il miglioramento dell' offerta formativa». I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Cormino, Bifulco e Pascarella, hanno elencato in un documento i motivi della protesta: «Proclamiamo lo stato di mobilitazione di tutto il personale perchè il decreto sui tagli agli organici riduce, tra l' altro, il tempo scuola che, invece, va potenziato per garantire al meglio il diritto allo studio. Un provvedimento che tende ad eliminare le cattedre inferiori a 18 ore, costringe i dirigenti a fare i conti con riduzioni degli organici, esponendoli a potenziali contenziosi per le conseguenti difficoltà di garantire la qualità del servizio». Se da una parte si taglia il numero dei posti, dall' altra vi sono scuole che sono costrette a rifiutare le iscrizioni e ad introdurre le liste di attesa. «Abbiamo effettuato un' indagine nella provincia di Napoli - spiega Francesco Cormino della Cgil - e sono emersi dati allarmanti dai quali si evince che migliaia di bambini non possono frequentare le scuole materne e sono inseriti in chilometriche graduatorie di attesa». Per i circoli didattici di Casalnuovo sono oltre 200 i bambini che non possono frequentare la scuola, circa 50 a Casoria, 30 a Pomigliano d' Arco ed oltre 100 in lista di attesa nelle scuole di Acerra. Per la Gilda degli insegnanti la riduzione degli organici aggraverà le condizioni delle scuole napoletane. «Classi sovraffollate, in aule spesso non conformi alla normativa di sicurezza, dispersione ed abbandono saranno fenomeno destinati a crescere a dismisura - spiega il coordinatore provinciale Libero Tassella - e saranno compromesse ancora di più le già precarie condizioni lavorative degli insegnanti».

IL DENARO - 27 MARZO 2002

I sindacati occupano la direzione scolastica

Buccino (Cgil): Presto lo sciopero anche contro i tagli alle cattedre

Continua la protesta contro la soppressione delle cattedre in Campania: occupate ieri a Napoli le sedi della direzione scolastica regionale e del centro servizi amministrativi della Provincia, struttura in qualche modo assimilabile all’ex provveditorato agli studi. L’iniziativa di protesta, assolutamente pacifica, è stata organizzata dai dirigenti regionali e provinciali di Cgil, Cisl Uil.

I sindacalisti sono stati ricevuti dal dirigente Luciano Chiappetta in sostituzione del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per la Campania Anna Maria Dominici.

In Campania è prevista la soppressione di novecentosessantaquattro cattedre: gli insegnanti che andranno in pensione non saranno sostituiti. «L’amministrazione è solidale con noi sottoporrà al Ministero le nostre rimostranze», spiega Franco Buccino (Cgil scuola). Che annuncia nuove iniziative di lotta: «I tempi sono maturi per proclamare uno sciopero generale regionale della scuola». «In Campania - sostiene Luigi Bifulco segretario regionale Cisl scuola - c’è bisogno di una deroga al decreto : imposta dalla complessità del

territorio e dalle condizioni disagiate dell’edilizia scolastica».
«I tagli al personale docente - ricorda Buccino - generano accorpamenti impropri negli istituti scolastici».