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Presidio a Cassino dei lettori e cel di madrelingua di 40 università italiane

Giovedì 11 ottobre 2012 si è svolta l'iniziativa di protesta dei lavoratori insieme alla FLC CGIL e CISL FIR.

12/10/2012
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In occasione dell'inaugurazione della palestra dell'università, si è tenuto ieri, 11 ottobre 2012, il presidio dei lettori e cel di madrelingua che insegnano nell'ateneo con contratto subordinato di diritto privato, a tempo indeterminato, alcuni anche da 20 anni.

Erano stati invitati alla cerimonia il CONI, il Vice Presidente Nazionale Vicario dell'Unione Stampa Sportiva Italiana, un assessore Regionale, un rappresentante del Rettore dell'università di Pavia e perfino il ministro del turismo che non si è presentato.
Presente la stampa e le TV locali.

I lettori/cel di Cassino non erano soli.
40 università erano rappresentate da Trieste a Bologna a Sassari per sostenere la lotta dei loro colleghi contro la conclusione della procedura, iniziata nel mese di giugno dall'università, il cui obiettivo finale è il licenziamento dell'intera categoria.


Vi è, all'origine di questa procedura, una totale mancanza di giustificato motivo oggettivo perché la chiusura del Centro Linguistico d'Ateneo non implica, come dice il rettore, la cancellazione della categoria che può benissimo afferire ai dipartimenti.
Non vi è neanche un motivo economico, dato che nel piano di programmazione triennale del personale, il rettore ha previsto l'assunzione di professori, ricercatori e TA.
Ci sono invece, e di sicuro, violazioni di leggi a partire dal CCNL, ed una interpretazione dell'autonomia esasperatamente manageriale ed indifferente al proprio compito di servizio pubblico per tutte le cittadine e tutti I cittadini di questo paese.

Con questo provvedimento si mette in atto un impoverimento culturale che andrà direttamente a colpire i giovani di questa provincia che, insieme alle loro famiglie, subiscono già gli effetti di una crisi economica impietosa.

Il rettore, con le sue proposte al Consiglio di Amministrazione, ha preparato loro un futuro incerto ed un impoverimento della qualità e della quantità di servizio erogato.
Più di 9000 ore verranno a mancare.
Inoltre, con questa operazione l'università ha anche deciso di rinunciare al suo compito istituzionale di controllo della qualità e a garantire un insegnamento linguistico rivolto a tutti.
L'utilizzo dell' Erasmus non può assicurare le preparazione linguistica per tutti, ma solo per una Elite che si può permettere un soggiorno all'estero. Erasmus non è gratuito per le famiglie, anzi è oneroso, e per di più, proprio in questi giorni, Bruxelles ha deciso di tagliare i fondi al progetto.

Le piattaforme multimediali, proposte come panacea dal rettore, non sostituiscono le lezioni frontali ma sono complementari alla didattica in aula con la presenza degli insegnanti di madrelingua.
Ma il rettore non lo sa.

Anche gli studenti di Cassino erano presenti davanti alla palestra per sostenere la protesta dei lettori e cel perché, anche se si dice loro che l'idoneità sarà più facilmente raggiungibile con percorsi di studio semplificati, in mancanza di insegnanti di madrelingua, loro hanno capito che saranno discriminati rispetto agli studenti di tutti gli altri atenei italiani e con meno opportunità di accesso ad un mercato del lavoro, sempre più globalizzato e per il quale è quindi vitale la perfetta conoscenza di più lingue.
Loro sanno che i percorsi semplificati che possono sembrare appetibili oggi, domani si riveleranno un vuoto professionale e culturale insormontabile.

Durante tutta l'inaugurazione abbiamo, noi FLC CGIL e CISL università, "disturbato" in modo civile la cerimonia ed informato i cittadini sul contenzioso in atto. Abbiamo richiamato il rettore al suo ruolo e alle sue responsabilità ed espresso, nei nostri slogan, il nostro sdegno davanti ad una decisione priva di motivazioni.

A Cassino abbiamo vissuto una grande solidarietà tra lavoratori, lavoratrici e carabinieri, tutti consapevoli del proprio ruolo e dei propri diritti e doveri.
Ma sempre a Cassino, il rettore ed i rappresentanti dell'università hanno dato, ai nostri giovani, un pessimo esempio del loro ruolo istituzionale.

La resistenza delle lavoratrici e dei lavoratori della Conoscenza è cominciata da tempo ma è solo l'inizio, nella scuola, all'università, negli istituti di ricerca, ed ognuno di noi deve scendere in campo perché non abbiamo più niente da prendere.
Ci hanno già preso tutto, il lavoro, la salute, la dignità, il futuro.


Bertolt Brecht ha scritto:

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
E fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
E stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali
E fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti
Ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me
E non c'era rimasto nessuno a protestare.
Uniamoci per difendere i nostri diritti e non rimanere mai soli.

Cassino, il giorno 11 ottobre 2012.
Noi c'eravamo.