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Roma, vertenza asili nido Farmacap-Ama: salvati 20 posti di lavoro

Con due accordi distinti raggiunti dalla Cgil di categoria e confederale e le altre Organizzazioni Sindacali con le rispettive controparti datoriali, dopo una difficile trattativa durata tutto il mese di agosto, viene mantenuta inalterata l'occupazione evitando così il licenziamento del personale.

03/09/2009
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Dopo un’estenuante trattativa si è finalmente conclusa positivamente la difficile vertenza che ha visto nei mesi di luglio e agosto impegnate la FLC Cgil, insieme alle OO.SS. Confederali, di categoria ed autonome, nella difesa dei posti di lavoro delle lavoratrici degli asili nido della Farmacap, una delle Aziende speciali del Comune di Roma che, nata per gestire le farmacie comunali, svolge sempre per affidamento comunale anche attività nel sociale, compresa quella destinata alla prima infanzia. .

La vertenza aveva preso avvio dalla decisione dell’amministrazione capitolina, peraltro resa nota alle OO.SS. soltanto a luglio inoltrato, di ridimensionare le attività di Farmacap a cominciare dagli asili nido per poi procedere agli altri servizi sociali e così ricondurre l’attività di questa azienda speciale alla sola mission originaria. Ovviamente i servizi tolti a Farmacap sarebbero stati affidati ad altri soggetti. Va precisato che si tratta di un’operazione politica, tesa a smantellare un’azienda speciale fortemente voluta dalle passate amministrazioni comunali di centro sinistra.

Veniva quindi a verificarsi che dal 1° settembre alla Farmacap rimanesse in gestione il solo nido aziendale convenzionato con il Comune, mentre il nido gestito per conto di AMA ( azienda municipalizzata del Comune di Roma) dovesse essere affidato in appalto ad un nuovo soggetto gestore; la struttura “Spazio Be.Bi.”, sempre gestita da Farmacap, invece, veniva chiusa perché non più sostenuta economicamente dal Comune.

Tutto ciò ha messo a rischio l’occupazione di circa 20 posti di lavoro in larga parte precari tra educatrici di asilo nido, coordinatrici e personale addetto alla mensa e ausiliario.
A fronte di queste determinazioni, l’AMA pertanto ha proceduto attraverso una gara d’appalto, peraltro bandita il 10 di agosto, per l’affidamento della gestione del proprio asilo aziendale/convenzionato, prevedendo nel relativo capitolato l’assorbimento solo del 50% del personale precedentemente in forza in questa struttura.

Una situazione complessa e dall’esito incerto fino all’ultimo momento anche per la pluralità dei soggetti coinvolti, istituzionali e non, e soprattutto per l’atteggiamento a dir poco “tiepido” nonostante i proclami sulla stampa, mostrato dal Comune di Roma e dai relativi dipartimenti e assessorati rispetto alla salvaguardia dell’occupazione e dei diritti degli utenti. Soltanto grazie alla determinazione, all’impegno ed alle sinergie messe in campo dalla CGIL e dalla FLC Cgil nazionale e territoriale e dalle altre organizzazioni sindacali coinvolte, insieme alla mobilitazione tenace e decisa delle lavoratrici, si è riusciti a superare gli ostacoli, direttamente o indirettamente posti dai vari soggetti e a risolvere positivamente la vertenza. Con la sottoscrizione, infatti, di due accordi che alleghiamo, uno con Farmacap ed uno con l'IPAB Conservatorio S.Caterina, nuovo soggetto gestore dell’asilo nido aziendale AMA, le OO.SS. hanno infatti ottenuto il mantenimento di tutti i posti di lavoro e la conferma dell’applicazione del CCNL di categoria per tutto il personale interessato.

Ci preme sottolineare che questa vicenda, a dir poco preoccupante per come è stata governata dalla componente istituzionale, almeno per quanto riguarda l’occupazione, rappresenta nel panorama complessivo della politica comunale sugli asili, un episodio emblematico. Nonostante le intese raggiunte dal Comune di Roma con le OO.SS. confederali sul mantenimento e tutela dell’occupazione a seguito dei cambiamenti di gestione dei servizi dati in appalto e convenzione, i competenti assessorati, se non sottoposti ad un pressing costante da parte delle OO.SS. confederali e di categoria continuano a nicchiare, salvo poi, a conclusione positiva della vertenza, ad attribuirsi meriti che francamente non gli spettano.

Roma, 3 settembre 2009