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Università degli Studi di Roma Tre: elezione del Rettore, la FLC CGIL scrive ai candidati

Una lettera aperta indirizzata agli aspiranti rettori con i punti sui quali dovrebbero esprimersi con chiarezza attraverso il loro programma elettorale.

10/07/2017
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A cura della FLC CGIL Roma Tre

A seguito delle dimissioni del Rettore, sulle cui ragioni non vi è stato alcun dibattito pubblico, ci troviamo di fronte ad una nuova tornata elettorale.

Siamo rammaricati dell’assenza di un momento di confronto perché riteniamo che sarebbe stato necessario un dibattito aperto sulla governance futura del nostro Ateneo che ripartisse dai motivi del conflitto in atto per trovare un nuovo più ampio accordo condiviso da tutte le componenti dell’Ateneo, anche quelle che finora sono state marginalizzate o escluse dalle scelte strategiche. Tra gli attori a cui pensiamo ci sono innanzitutto gli studenti che sono oggetto di tutti i nostri sforzi e il motivo dell’esistenza dell’università. L’alta formazione dei giovani è, con lo sviluppo della ricerca, il nostro compito principale ma spesso questo viene dimenticato dagli Atenei troppo autoreferenziali e occupati da logiche di spartizione di potere più che dall’obiettivo di essere un punto di riferimento per il paese.

La FLC CGIL Roma Tre ritiene di dover rilanciare una proposta di discussione pubblica indirizzata agli aspiranti rettori, anche se nei tempi stretti ai quali le circostanze e le regole dello statuto vincolano la prossima campagna rettorale.

Crediamo opportuno segnalare a chi si candiderà per il ruolo di Rettore quali siano, secondo noi, i punti sui quali dovrebbero esprimersi con chiarezza attraverso il loro programma elettorale.

Proposte per l’inclusione e la solidarietà per gli studenti

Chiediamo che si faccia una proposta netta in merito agli strumenti per il sostegno degli studenti:

  • Incremento delle borse di studio per potenziali iscritti capaci e non abbastanza benestanti da affrontare la retta.
  • Potenziamento della quota di alloggi per studenti non residenti che potrebbero così affrontare meglio il costo della vita romana.
  • Implementazione delle politiche di inclusione per valorizzare le diversità e le capacità di tutti i nostri studenti presenti e futuri.

Tutto questo si configurerebbe come una valorizzazione dell’eccellenza: quella costruita sulle pratiche di condivisione e solidarietà, invece che su quelle di selezione, punizione dell’alterità ed esclusione.

Fondazione Education e fund raising

Chiediamo di prendere posizione sul futuro della Fondazione Education in particolare su:

  • scopo della Fondazione
  • piano di sviluppo
  • progetti di fund raising esterni

Chiediamo che la Fondazione non sia un modo per spendere privatisticamente (cioè senza vincoli precisi, e quindi anche senza regole e senza controllo) soldi pubblici, ma divenga la possibilità di acquisire risorse esterne da valorizzare a favore del bene pubblico.

Altresì chiediamo che la Fondazione non divenga il luogo ove devolvere funzioni essenziali di un’università pubblica quali, ad esempio, le politiche di ottimizzazione delle performance (abbattimento delle percentuali di abbandono, attrattività, regolarità dei percorsi) e l’erogazione di una didattica di eccellenza. Riteniamo quindi imprescindibile che ogni candidato Rettore si esprima senza attendismi e senza ipocrisia sul senso del progetto di questo soggetto di nuova creazione.

La partecipazione ai bandi di ricerca internazionale e l’eliminazione della burocrazia

Chiediamo inoltre che si prenda posizione sulle strategie di sviluppo della ricerca in Ateneo; su quali siano le azioni che si intende mettere in essere per facilitare coloro che vogliano impegnarsi nel coraggioso, faticoso, spesso imperscrutabile percorso del finanziamento internazionale della ricerca. Inoltre, nell’ottica di fornire un contributo fattivo e garantire un supporto decentrato e coerente con i differenti fabbisogni settoriali di ricerca, chiediamo che venga chiarito a tutte le componenti dell’Ateneo attraverso quali linee strategiche di indirizzo e quali modalità organizzative si vuole definire la nuova struttura dell’Agenzia della Ricerca. Al pari di quanto accaduto per la Fondazione, infatti, non sono mai state chiarite dagli organi di governo le finalità, la missione e le concrete modalità di attuazione della nuova struttura che dovrebbe governare i processi di supporto all’internazionalizzazione della ricerca.

Roma Tre e l’edilizia

Il settore edilizio di Roma Tre, pure molto florido, è basato spesso su accordi con il comune di Roma che non sono stati ancora formalizzati con atti notarili, rendendo così pienamente di proprietà gli spazi a nostra disposizione. Quali sono le azioni che si intendono intraprendere per sanare questa incresciosa situazione che ci ha per ora costretti, nel progetto di costruzione del Rettorato nello spazio del DAMS, a usare come garanzia non il suolo e l’edificio da costruire, ma irritualmente altri edifici che sono di nostra proprietà come l’Argiletum di Madonna dei Monti e la sede di Piazza della Repubblica?

Statuto, Bilancio sociale e strumenti di partecipazione democratica

In Senato si sono discusse modifiche di Statuto, ipotizzando allineamenti temporali delle cariche accademiche, modifiche della composizione del Senato e dei ruoli reciproci di Senato e CdA, l’eliminazione della parte docente e perdita dell’elettività del Comitato Unico di Garanzia. Cosa ne pensano nel merito i candidati?

Intendono dare corpo alla promessa del Bilancio sociale (art.10, comma 5) e di strumenti di partecipazione democratica (art.1 comma 5), mai normati nel regolamento Generale di Ateneo?

Il peso del personale TAB nell’elezione del Rettore vale solo il 15% dell’elettorato attivo del corpo docente. Qual è la posizione di ogni candidato a tal proposito? Considerano i candidati importante e dignitoso che il voto del personale TAB pesi “una testa un voto” per l’elezione del Rettore?

Programmazione pluriennale, organizzazione e trasparenza

Cosa pensa ciascun candidato Rettore del rapporto, essenziale ed ineludibile, tra gli aspetti di programmazione pluriennale e gli aspetti di organizzazione, intesa come attività di coordinamento sinergico di tutte le componenti presenti in Ateneo. Come si pensa, in altri termini, di raccordare, secondo principi di trasparenza e condivisione, la progettualità di Ateneo con le risorse strumentali, economiche, e di personale - docente e TAB - in maniera da rendere visibile e concreto un assetto organizzativo che quindi possa essere anche discusso, valutato e migliorato e possa fornire prospettive di crescita personale, professionale e di cambiamento?

I rapporti sindacali

Sollecitiamo una discussione dei piani di sviluppo professionale per il personale TAB. Nel nostro Ateneo abbiamo notato in questi anni, come nel resto del paese, un progressivo deterioramento dei rapporti sindacali. Chiediamo che su questo ci sia una inversione di tendenza rispetto a tutte le questioni che attengono allo sviluppo della carriera e delle professionalità del personale TAB in ruolo e a un progetto organico di nuove assunzioni da decidere attraverso il confronto con le rappresentanze sindacali. Da subito deve partire una stagione di concertazione sull’applicazione del nuovo testo unico sul pubblico impiego in relazione alla stabilizzazione dei precari. Oltre alla stabilizzazione diretta dei lavoratori a tempo determinato, com’è noto, le procedure concorsuali riservate ai lavoratori “flessibili” consentirebbero di ridurre la precarizzazione del lavoro anche per questa categoria, riuscendo a garantire una collocazione anche ai contrattisti di Roma TRE. Per questo è necessaria una programmazione di assunzione di unità di personale TAB molto maggiore a quella degli ultimi anni.

Auspichiamo l’apertura di un tavolo sindacale con gli organi di Ateneo, sia pure consultivo, ma efficace, a proposito della definizione di questioni che riguardano i docenti che la legge Gelmini rimette alle decisioni degli Atenei, come per esempio il regolamento degli scatti stipendiali, e altro ancora. Chiediamo che su questo il ruolo del sindacato sia riconosciuto e che si attivi un processo virtuoso di negoziazione e concertazione che abbandoni la strada che era stata fino a qui intrapresa di un depotenziamento delle relazioni sindacali.

Inoltre ci domandiamo come si voglia affrontare la questione inerente il precariato del personale docente e con quali prospettive.

Il ruolo del CUG

Il CUG rappresenta un organismo nuovo e ancora poco conosciuto all’interno delle Pubbliche Amministrazioni. Tuttavia, in alcune Amministrazioni questo organismo sta svolgendo un ruolo importante non solo in termini di prevenzione dei rischi di discriminazione ma anche di promozione delle tutele e di eliminazione delle disuguaglianze. Le nuove elezioni potrebbero fornire l’occasione per attivare anche a Roma Tre un confronto su ruolo, attività e missione di questo organismo e promuoverne la conoscenza presso l’intera nostra comunità.

Quali sono le idee dei candidati per favorire la parità di genere, il benessere lavorativo e per contrastare ogni discriminazione in Ateneo? Quale spazio si ritiene di dare a un organo giovane, ma potenzialmente molto importante come il Comitato Unico di Garanzia? Si potrà prevedere di assegnare anche a questo organismo un budget di risorse che consenta il suo funzionamento e la realizzazione della missione di cui è portatore?

La posizione sull’ANVUR

Ultima ma non meno importante la posizione da assumere in seno alla CRUI rispetto alle complesse relazione con l’ANVUR per esempio sulla modalità della VQR, o sull’accreditamento dei dottorati e su molte altri aspetti della vita universitaria (non ultima la valutazione della didattica legata alle procedure AVA 2.0) che sono ormai inopinatamente sotto il giogo dell’ANVUR, esautorando completamente il CUN che è invece un organo di rappresentanza che rende conto di tutte le componenti degli atenei. Quale ruolo debba giocare il nostro Ateneo in questa partita è un significativo tassello del progetto di governance e di sviluppo del sistema universitario che verrà. La posizione dei candidati su questo punto sarà un segnale del posizionamento che il nostro Ateneo vorrà evidenziare in merito alla politica universitaria del Paese.

***

Queste sono solo alcune delle questioni sulle quali chiediamo che si possa discutere pubblicamente durante la campagna elettorale. Speriamo che ce ne sia il tempo e il desiderio da parte dei candidati Rettori e dell’assemblea tutta delle colleghe e dei colleghi. Ci auguriamo che si possa mettere in pratica fin dalla campagna elettorale tutta quella parte del nostro bellissimo statuto che riguarda la governance partecipata come il bilancio sociale e altri strumenti che, pur presenti sulla carta, non hanno spazio per realizzarsi veramente.

Speriamo che chi si candiderà vorrà, fin dalla campagna elettorale, manifestare la sua posizione rispetto alla trasparenza e alla comunicazione in Ateneo rendendo possibile la ricostruzione di un tessuto condiviso di partecipazione, fiducia e solidarietà che troppo spesso sembra essere perduto, o almeno risulta molto danneggiato.

Auspichiamo infine che questa lettera possa essere un contributo alla discussione e che possa riaprire un dialogo costruttivo che coinvolga tutte le forze vive dell’Ateneo che (nonostante la crisi in corso) sono ancora molte e pronte, appena ce ne fosse l’opportunità, a una nuova positiva stagione di dialogo, partecipazione e condivisione di progetti e proposte nella nostra università.