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Scuole senza DSGA a Bergamo, dopo l’incontro in prefettura si apre uno spiraglio

Autorizzata l’assunzione di supplenti in deroga alle norme esistenti.

08/12/2018
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A cura della CGIL Bergamo

Finalmente arriva una risposta concreta sul fronte delle scuole rimaste senza Direttori Amministrativi (DSGA) in provincia di Bergamo: sono state autorizzate ad assumere direttamente un supplente, in deroga alle norme esistenti.

Nelle scuole “autonome”, dotate cioè di un proprio bilancio, - lo ricordiamo - per ogni operazione economica serve la firma congiunta del Dirigente Scolastico e del Direttore dei servizi Amministrativi. In assenza di una di queste figure non è possibile pagare né supplenti né fornitori, né si possono stipulare l’assicurazione per dipendenti e alunni, gestire piani di diritto allo studio, avviare progetti, ricevere finanziamenti.

Ad ottobre era stato rivolto ai parlamentari bergamaschi un appello a risolvere la situazione, poi, il 19 novembre, i sindacati della scuola di Bergamo avevano chiesto un incontro urgente al Prefetto. Il confronto con la dottoressa Elisabella Margiacchi si è tenuto il 22 novembre scorso.

“Per le 79 scuole prive di titolari DSGA nella sola provincia di Bergamo (sono 485 in tutta la Lombardia) l’Ufficio scolastico Provinciale aveva avviato in agosto la ricerca di Assistenti Amministrativi di ruolo disposti ad assumere l’incarico, ma dopo tre mesi e sette interpelli provinciali e nazionali, alcune scuole erano ancora paralizzate dal blocco delle azioni amministrative e contabili” hanno spiegato oggi Elena Bernardini della FLC CGIL, Salvatore Inglima della CISL Scuola, Claudio Saetta della UIL Scuola, Loris Colombo di SNALS-Confasl e Monica Guizzetti di GILDA-UNAMS della provincia di Bergamo. “La nostra costante pressione ha portato a un primo risultato, ma è stato necessario coinvolgere i parlamentari locali e denunciare al Prefetto una condizione di vera e propria interruzione di pubblico servizio. Il Prefetto ha compreso la gravità della situazione e si è impegnato a comunicarla in tempi celeri alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e all’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Interno”.

Dunque, ora, grazie alla deroga, sarà possibile stipulare contratti a tempo determinato fino al 31 agosto per supplenza dei DSGA, attingendo - per ragioni di oggettività e trasparenza - dalle graduatorie di istituto degli Assistenti Amministrativi, limitatamente a coloro che sono in possesso del titolo di studio contrattualmente previsto (laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio).

Nel caso non ci fossero candidati si potrà procedere tramite le MAD - cioè le Messe a Disposizione - che possono essere inviate alle scuole da parte di chi è fornito del titolo di laurea previsto.

“Si avvia, dunque, a soluzione una condizione di emergenza ampiamente prevedibile, che da tempo stiamo denunciando” proseguono i sindacalisti bergamaschi. “Un anno fa erano già 68 le scuole prive di DSGA; da oltre dieci anni non è possibile assumere in ruolo nuovi DSGA sui posti che si rendono vacanti in seguito a pensionamenti, non rimpiazzabili perché le graduatorie specifiche sono da tempo esaurite”.

Giunge intanto un’altra notizia di provvedimento più volte sollecitato dalle sigle sindacali: è stata finalmente avviata anche la procedura di indizione del concorso atteso da 15 anni e già previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018.

“Il MIUR, infatti, ci ha comunicato che il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) ha registrato il bando di concorso per DSGA” concludono i sindacalisti. È previsto anche il contestuale avvio di un percorso riservato per gli Assistenti Amministrativi facenti funzione, cioè coloro che in questi anni hanno letteralmente salvato le scuole prive di DSGA. Questi lavoratori entreranno in ruolo direttivo tramite una misura di mobilità professionale. Pensiamo si tratti del giusto riconoscimento di chi svolge questo incarico superiore su posti vacanti da oltre un decennio, caricandosi di responsabilità non dovute, senza formazione, senza aiuto, senza riconoscimento economico”.