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Il Governo dice NO al federalismo scolastico lombardo

Sulla chiamata diretta dei docenti e reclutamento regionale il Ministro Profumo stoppa Aprea e le sue velleità autonomiste.

16/06/2012
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A cura della FLC CGIL Lombardia

È giusta e positiva la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale della Lombardia che prevede l'assunzione diretta da parte delle scuole dei docenti. Che Aprea ora si metta il cuore in pace.

Le significative mobilitazioni messe in atto dalla FLC CGIL, dai precari, a livello regionale e nazionale, hanno convinto il Governo ad impugnare un provvedimento legislativo regionale che non aveva, fin dal suo essere "pensato", nessun supporto legislativo di norma nazionale che potesse sostenerlo.
Oggi il Consiglio dei Ministri ha, infatti, deciso di sostenere davanti alla Corte costituzionale che il reclutamento diretto degli insegnanti da parte delle scuole lombarde "eccede dalle competenze regionali" e quindi di fatto incostituzionale.

Già avevamo scritto di come questo provvedimento, rifiutato dalla scuola dell'autonomia e della Costituzione, avesse convinto l'Assessore Aprea a cercar consensi, attraverso un blog "dedicato", per un'acquisizione di pareri solo dei Dirigenti Scolastici.

Insomma,  Aprea che le aveva provate proprio tutte compreso anche il sostenere, via mezzo stampa, di avere anche il consenso del Ministro Profumo sulla sua legge della "chiamata diretta" ha incassato oggi proprio su questo una sonora e reale smentita.

Vi è solo una cosa da fare ora, ed è una cosa di buon senso. Tornare in Consiglio regionale e approvare un provvedimento che cancelli l'art. 8 dalla legge regionale n. 7/12 a meno che si voglia  proseguire ad oltranza un contenzioso che verrebbe evidentemente praticato solo per l'obiettivo immediato di  salvare la faccia al Presidente Formigoni e al suo Assessore Aprea ma di certo destinato a fallire.
Questo emerge dalle improvvisate dichiarazioni rilasciate non appena si è diffusa la notizia. Ci pare, infatti, che l'On Aprea non sia intenzionata a mollare la presa e che intenda proseguire nelle sue scelte resistendo all'impugnativa del Governo. Noi diciamo faccia pure, nel frattempo la FLC CGIL Lombardia continuerà a stare dalla parte di chi sostiene la necessità del rispetto delle norme costituzionali e di legislazione ordinaria, dalla parte dei docenti che meritano più rispetto per le loro professionalità e dalla parte dei precari bisognosi di essere stabilizzati attraverso norme trasparenti e giuste.