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Azienda Speciale Innovhub di Milano: riprendere da subito l’erogazione del salario

L’incapacità aziendale di mano pubblica non può scaricarsi sui lavoratori.

11/06/2014
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Comunicato stampa
FLC CGIL Lombardia - FIR CISL Lombardia - UIL Rua - ANPRI

Il 1 luglio del 2013, quasi un anno fa, la Direzione Generale dell’Azienda Speciale Innovhub di Milano ha sospeso l’erogazione del salario accessorio e dei buoni pasto spettanti ai dipendenti statali in forza alle suddette stazioni, motivando tale decisione, unilaterale, con la necessita di: “permettere approfondimenti circa le fonti normative alla base delle voci sospese”, studi tra l’altro in corso da diversi mesi.

Il 19 novembre 2013 il Consiglio di Amministrazione dava mandato al Direttore Generale di procedere al recupero delle somme, relative al trattamento accessorio, erogate a tutti i dipendenti statali dal 2003 al 2013.

Dopo una serie infinita d’incontri e trattative, in cui da parte sindacale sono stati forniti all’Azienda Speciale le fonti normative, ovvero gli strumenti di legge per comprendere le motivazioni sostanziali che giustificano tali riconoscimenti economici, tra cui un Memorandum attraverso il quale viene ricostruita la vicenda del salario accessorio spettante ai dipendenti statali delle ex Stazioni Sperimentali, il 4 giugno l’Azienda Speciale ha inviato una comunicazione alle OO.SS. nella quale oltre a confermare che sta “effettuando il conteggio di dettaglio delle somme erogate a titolo di salario accessorio per il periodo 2003/2013 ... per procedere al recupero”, sfacciatamente afferma: “Confermiamo nuovamente che riteniamo di non essere in possesso di tutte le informazioni necessarie ad una gestione chiara e definitiva del trattamento economico del personale in oggetto e pertanto vi chiediamo il coinvolgimento dei Ministeri competenti in modo da poter stabilire definitivamente il perimetro della questione”.

Siamo al paradosso: l’Azienda Speciale, pur dichiarando che non è assolutamente in grado di gestire in termini di rendicontazione il trattamento economico del personale statale, si appresta in ogni caso, quindi a prescindere dalle norme contrarie vigenti, a pretendere il recupero delle somme giustamente elargite agli addetti. Non solo: pur negando arbitrariamente il riconoscimento del giusto compenso previsto dagli istituti contrattuali di riferimento e diritto, ribadito da fonti di legge e di rilevanza Costituzionale, l’Azienda continua a pretendere di avvalersi di professionalità e della messa in gioco di competenze e assolvimento di compiti, a parità di compenso. Così facendo l’Amministrazione continua a trarre un ingiusto arricchimento a tutto danno della dignità e professionalità di lavoratori che vengono a trovarsi, da mesi, sia rispetto ai lavoratori di pari livello e mansioni nell’Azienda che ai lavoratori ai quali è comunque applicato il CCNL ricerca, in posizione discriminata e con trattamenti arbitrariamente deteriori, relegati a subire quella che ormai appare una situazione di stallo determinata dall’inerzia nell’adempiere, lealmente e con trasparenza, agli obblighi di legge e di contratto.

Infine troviamo assolutamente sconcertante il fatto che nella lettera indirizzata alle OO. SS. l’Azienda speciale Innovhub SSI della Camera di Commercio di Milano chieda alle stesse di adoperarsi per “il coinvolgimento dei Ministeri competenti in modo da poter stabilire definitivamente il perimetro della questione”. Con ciò l’Azienda dimostra, oltre che una grande debolezza verso gli organi centrali dello Stato, anche di non avere compreso le specificità dei ruoli istituzionali di legge quali appunto quelli derivanti dalla sua autonomia istituzionale.

Diversamente da quanto ci chiede l’Azienda noi chiediamo alla Dottoressa Federica Guidi, Ministro del Ministero dello Sviluppo Economico e al Prof. Ministro dell’Economia e delle Finanze, da noi ripetutamente informati sui termini della trattativa, anziché delucidazioni sul come procedere, l’immediata applicazione delle disposizioni di legge contrattuali mettendo in atto tutte le iniziative necessarie al fine delle ripresa delle erogazioni salariali previste dalle norme in vigore.