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Le conseguenze dei regolamenti Gelmini sugli organici nelle scuole marchigiane

Comunicato della FLC Cgil Marche.

22/01/2009
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FLC Cgil Marche
Le conseguenze dei regolamenti Gelmini
sugli organici nelle scuole marchigiane

Abbiamo più volte sentito il Ministro Gelmini dichiarare che nella società della conoscenza, e tanto più nei momenti di crisi, bisogna investire sulla scuola, sull'università e sulla ricerca.
Dichiarazioni del tutto condivisibili, ma bisognerebbe tradurle in precisi atti concreti, assegnando risorse, migliorando il sistema, garantendo a tutti il diritto all'istruzione, innalzando gli standard qualitativi della scuola.
Purtroppo c'è una forte discrepanza tra le dichiarazioni e i fatti: poco prima di Natale il Governo ha deciso di dare attuazione, attraverso due regolamenti, alle norme approvate questa estate all'interno della manovra economica confermando i tagli previsti.

Secondo quei regolamenti, non ancora definitivi, come si realizzeranno i tagli?
Innanzitutto quei tagli saranno frutto della diminuzione del tempo scuola, che partirà da subito nella scuola primaria, di cui falsamente si dice che sarà organizzata in base alla richieste delle famiglie, e nella secondaria di primo grado.
Infatti, nella primaria, le famiglie che iscrivono i propri figli in prima potrebbero scegliere il tempo scuola tre 4 possibilità, 24, 27 30 o 40 ore settimanali. Ma mentre la richiesta di 24 o 27 ore sarà comunque garantita, le altre opzioni saranno corrisposte solo se ci sono disponibilità di organico, cioè il personale che il Governo metterà a disposizione. Ma già si sa che ci saranno circa 15 mila docenti in meno già dal prossimo anno scolastico.
Si impone poi il modello di maestro unico e si eliminano le ore di compresenze di più docenti nella stessa classe, finora utilizzate per suddividere le classi in gruppi, garantire interventi individualizzati su bambini che ne abbiano la necessità, svolgere attività laboratoriali, ecc.
Ma dietro a tempi scuola più estesi, dietro al team di docenti, alle compresenze, alla programmazione ci sono modelli didattici frutto di anni di sperimentazioni, che hanno saputo garantire risultati in termini di qualità dell'offerta didattica e livelli di apprendimento che sono riconosciuti a livello internazionale ma che si rischia di perdere irrimediabilmente.
Inoltre i tagli si sostanzieranno in meno posti di lavoro.
Innanzitutto riducendo i posti di lavoro di tantissimi precari, che saranno licenziati, dopo tanti anni di lavoro e dopo aver attraversato la giungla di concorsi, inserimenti in graduatorie per titoli e percorsi di specializzazione. Lavoratori che, per giunta, non hanno nessun ammortizzatore sociale a cui aggrapparsi!
Saranno oltre 800 i precari marchigiani che a settembre potrebbero non lavorare più.
Ma anche i docenti di ruolo non vengono risparmiati da questa falcidia.
Con la prospettiva dell'esubero, conseguente ai tagli dei posti di lavoro, per diversi di loro inizierà il balletto delle supplenze, anche su scuole diverse, a prescindere dalle loro competenze e professionalità.
Complessivamente solo la soppressione delle ore di compresenza nelle classi a tempo normale della scuola primaria provocherà nelle Marche una perdita di 357 posti. Il taglio delle compresenze nelle classi a tempo pieno porterà a perdere altre 2.900 ore, pari ad altri 130 posti circa che si perderanno.
La riduzione del tempo scuola a 24 o 27 ore (rispetto alle 30 ore di quasi tutte le classi a tempo normale di oggi) provocherà ulteriori tagli che vanno da 69 a 358 posti a pieno regime.
Ci sono poi circa 180 posti nelle Marche per gli specialisti di lingua inglese che a regime non saranno più autorizzati con conseguente ulteriori perdite (tagli da realizzare metà nel prossimo anno e metà nel successivo).
Quindi, complessivamente, i tagli nella scuola primaria potranno andare da 447 a 1.027 posti in meno a pieno regime.
Altri 200 posti circa si perderanno nella scuola secondaria di primo grado per effetto della riduzione dell'orario, senza contare gli effetti della riconduzione delle cattedre a 18 ore, mentre altri 440 posti in meno riguarderanno il personale Ata di tutte le scuole.
E' poi solo rinviato al prossimo anno, il taglio di altri posti nelle scuole superiori.

Cosa fare?
Una prima scadenza è rappresentata dalle iscrizioni alle prime classi, il cui termine è fissato al 28 febbraio. E' l'occasione per dimostrare che le decisioni del Governo non godono del consenso delle persone che alla scuola pubblica si rivolgono.
Per questo al momento delle iscrizioni, come indicato anche da associazioni dei genitori, è bene che si richiedano modelli di scuola che prevedono tempi distesi (30 ore e 40 ore per la primaria) e 33 ore per la scuola media, e di qualità (compresenze, laboratori, etc.).
Per questo occorre mettere in campo ogni iniziativa per informare in modo corretto i genitori affinchè possano compiere scelte consapevoli.
Inoltre occorre che le scuole utilizzino appieno la loro autonomia circa i modelli di organizzazione didattica da adottare, autonomia riconosciuta dalla Costituzione.

E la Regione Marche?
La Regione ha un ruolo importante, innanzitutto per le competenze riconosciute in materia del Titolo V della Costituzione; ma soprattutto ci aspettiamo che il nuovo Assessore Regionale Stefania Benatti, alla quale facciamo i migliori auguri di buon lavoro, porti avanti un'energica battaglia politica contro i regolamenti nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni che si svolgerà la prossima settimana.

Ma la FLC Cgil è impegnata anche su un altro fronte.
In queste settimane la FLC Cgil è impegnata a sostenere anche un'altra difficile e decisiva battaglia conseguente alla firma da parte di altre Organizzazioni sindacali del contratto del comparto scuola, che riconosce ai lavoratori un aumento che non copre neanche la metà dell'inflazione reale, oltre a ridimensionare le risorse destinate alle scuole con il Fondo di Istituto.
La FLC Cgil non ha firmato quell'accordo e chiederà a tutti i lavoratori interessati di esprimersi attraverso una consultazione referendaria che si svolgerà in tutte le scuole a partire dai prossimi giorni: sono 175 le assemblee già convocate in tutta la Regione
Sarà un'importante prova di democrazia che vedrà coinvolti migliaia di lavoratori e lavoratrici chiamati a far sentire la loro voce, perché sui contratti di lavoro l'ultima parola deve spettare sempre ai lavoratori.
Nella scuola, così come negli altri settori, i lavoratori hanno diritto ad un contratto di lavoro vero e che tuteli il loro reddito e i loro diritti.

Ancona, 19 gennaio 2009

Daniela Barbaresi
Segretaria Generale FLC Cgil Marche