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Pensioni: sindacati di Bari dicono no a nuove incombenze a carico delle scuole

La gestione e l’elaborazione dei dati previdenziali del personale della scuola dovranno essere assolte dalle istituzioni scolastiche ricadenti nell’Ambito Territoriale di Bari.

04/03/2017
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Pubblichiamo di seguito il documento unitario che FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e CONFSAL Gilda Unams di Bari sul trasferimento delle competenze sulle pensioni alle segreterie scolastiche.

Sull’argomento sono già intervenuti nei giorni scorsi anche i sindacati nazionali con una richiesta di incontro al Miur.

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Al personale ATA
Ai Dirigenti scolastici di Bari-Bat e provincia
Al Dirigente USR Puglia – A.T. Bari
Al Direttore USR Puglia
E p.c. Alle OO.SS. regionali e nazionali

Oggetto: adempimenti connessi alla circolare INPS n. 5 dell’11 gennaio 2017

Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno appreso, nei giorni scorsi, nell’ambito di un incontro appositamente ed unitariamente richiesto al Dirigente dell’A.T. di Bari, che la gestione e l’elaborazione dei dati previdenziali del personale della scuola, a partire dai prossimi giorni, dovranno essere assolte dalle istituzioni scolastiche ricadenti nell’Ambito Territoriale di Bari.

Il trattamento e l’inserimento di questi dati sarebbero stati richiesti dalla direzione regionale INPS/gestione pubblica che, in relazione alla circolare richiamata in oggetto, ha determinato il superamento del modello PA04 e l’implementazione della nuova procedura SIN 2.

Ancora una volta constatiamo che, con una modalità tutta verticistica ed autoritaria, vengono addebitate alle istituzioni scolastiche e, in particolar modo agli uffici di segreteria, competenze e oneri che finora sono stati di svolti dagli uffici dell’Ambito Territoriale. Lo spopolamento progressivo di quest’Ufficio, sul quale più volte come OO.SS. abbiamo richiamato l’attenzione e richiesto interventi adeguati, oggi pretende di essere “coperto” con il passaggio di nuove e più gravose incombenze alle segreterie delle istituzioni scolastiche, con grave ingerenza di una amministrazione non scolastica!

Tutto questo accade nel quadro di una deprecabile riduzione dell’organico del personale ATA, di aggravio di lavoro condizionato da continue molestie burocratiche e dalle assurde norme sul divieto di sostituzione del personale assente, contenute nella Legge di Stabilità per il 2015. Penalizzazioni sulle quali, nonostante le ripetute promesse del MIUR, ad oggi non registriamo alcuna concreta inversione di tendenza. Peraltro, il trasferimento coatto di 25 unità di personale proveniente da altri enti, anziché garantire maggiore efficienza, non fa altro che determinare una situazione paradossale che si aggiunge al costante transito dei docenti inidonei nei profili tecnici e amministrativi: trattasi di unità che per garantire l’efficienza delle istituzioni scolastiche devono adeguarsi ad un sistema gestionale ed amministrativo di un comparto completamente diverso, con peculiarità proprie rispetto alle precedenti mansioni svolte!

È inaccettabile che attività relative a profili e situazioni così delicati per le tutele previdenziali dei lavoratori della scuola debbano essere così repentinamente, “dall’oggi al domani”, letteralmente scaricate sulle nostre istituzioni scolastiche, in particolare sul personale amministrativo, senza alcuna valutazione e considerazione delle sofferenze quotidiane delle scuole che, con grandissima difficoltà e solo a prezzo di un grande sacrificio dei lavoratori coinvolti, riescono a garantire i servizi minimi al personale e ai cittadini.

Non c’è formazione o aggiornamento professionale che tenga. In questa fase, delegare alle scuole – per decisione assunta da istituti esterni alla nostra Amministrazione - questi ulteriori oneri organizzativi e gestionali, con organici così ridotti, significherà consegnare altre responsabilità con l’effetto di non garantire alcuna certezza, regolarità, precisione e creando al contrario confusione, irregolarità, errori.

Soltanto a condizione di un adeguato incremento degli organici, della cancellazione di norme assurde e penalizzanti sui profili ATA e di un adeguato riconoscimento economico sarà possibile discutere di un aggiornamento professionale serio e sistematico e, quindi, di nuovi compiti con organiche e condivise prospettive, stabilite a livello nazionale non solo territoriale.

A queste condizioni, ogni richiesta di svolgere ulteriori compiti, a nostro avviso, deve essere categoricamente respinta.