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Il caso Puglia non si ferma: i sindacati chiedono la revisione delle operazioni

Si proceda all'immediata verifica del corretto funzionamento del sistema e alla correzione degli errori riscontrati, al fine di ripristinare i diritti lesi di migliaia di docenti.

09/08/2016
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Il "caso Puglia", sul quale il premier Renzi aveva fatto del sarcasmo in diretta televisiva nazionale polemizzando con il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, reo di aver dato credito alle affermazioni dei sindacati pugliesi che già l'anno scorso avevano previsto e denunciato l'esodo di docenti della regione, è dunque, infine, eploso.

Centinaia e centinaia di docenti della scuola primaria si trovano, per i gravissimi errori commessi durante le operazioni di nomina per le supplenze, a trasferirsi fuori regione, prevalentemente nelle regioni del Nord Italia.

La vera beffa, inoltre, è rappresentata dal fatto che mentre il personale docente è stato costretto a “emigrare” fuori regione, scopriamo che in Puglia restano decine e decine di posti vacanti; è questo il segno evidente che il sistema non ha affatto funzionato come previsto.

I sindacati scuola però, in qualità di soggetti istituzionali rappresentativi della volontà delle centinaia di docenti, non si arrendono e rivolgono l'ennesimo appello, chiedendo l' immediata verifica del corretto funzionamento del sistema e, in ogni caso, della correzione degli errori riscontrati, al fine di ripristinare i diritti lesi ed evitare il prodursi di un vasto contenzioso.

Sul sito della FLC CGIL Puglia la notizia integrale della richiesta di revisione delle operazioni.

Tag: miur, mobilità