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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Mozione del Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Cagliari. Mozione della Facoltà di Scienze di Milano-Bicocca. Lettera dell'assemblea dei ricercatori e dei precari della Facoltà di Scienze MFN dell'Universita' di Roma Tor Vergata. Comunicato ricercatori e professori sps dell'Universita' di Firenze. Mozione del Consiglio di Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Cagliari.

22/09/2004
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Mozione del Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Cagliari

A seguito della recente approvazione in Commissione Cultura della Camera del testo del DDL sullo stato giuridico dei docenti universitari che lascia aperte tutte le questioni che hanno determinato una ferma presa di posizione da parte del mondo accademico in favore del ritiro del DDL
stesso, come per esempio le mozioni approvate dal Senato Accademico dell'Università di Padova il 7/9/2004 e di Roma La Sapienza il 9/9/2004, tenuto conto dell'imminenza dell'apertura del nuovo anno accademico, il Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli Studi di Cagliari, riunito in data 22 settembre 2004,
- ribadisce il proprio giudizio fortemente negativo sul DDL che non definisce i principi di funzionamento del sistema universitario, mantiene l'articolazione su due sole fasce della docenza confermando la soppressione del ruolo dei ricercatori universitari, nega a questi ultimi il riconoscimento di quel ruolo docente svolto proficuamente nelle università italiane negli ultimi vent'anni e che ha consentito, tra l'altro, l'attuazione del nuovo ordinamento didattico con l'adeguamento dell'offerta formativa;
- si dichiara fortemente critico circa la figura del professore aggiunto, che istituisce un ruolo docente ad esaurimento con funzioni indecifrabili
rispetto alle altre due fasce;
- sottolinea che la previsione di un precariato lungo e dalle prospettive incerte allontanerà i giovani dall'intraprendere una carriera universitaria, accrescendo in misura sempre maggiore quella "fuga dei cervelli" dal sistema universitario che sta penalizzando gravemente tutta la ricerca in Italia;
- è contrario all'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito che produrrà scelte sempre più orientate verso le attività esterne a scapito, ovviamente, dell'impegno nell'Università;
- esprime l'intento di attuare l'astensione da ogni forma di attività didattica non espressamente obbligatoria a norma di legge;
- chiede modifiche sostanziali al testo del DDL al fine di assicurare continuità e sviluppo alla ricerca e alla docenza universitaria;
- ritiene che se non avverrà tale mutamento si correrà il rischio reale di trovarsi nell'impossibilità di garantire un regolare avvio dell'anno accademico e di assicurare un'attività didattica completa e adeguata ai livelli auspicabili per il nostro Ateneo.

Cagliari, 22 settembre 2004

Mozione della Facoltà di Scienze di Milano-Bicocca

I Docenti e i Ricercatori della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Milano-Bicocca, associandosi ai documenti
ufficiali del Comitato di Presidenza della Conferenza dei Rettori (15/9/2004), del CUN (16/9/2004), del Senato Accademico delle Università di
Padova, Roma e Napoli e al Comunicato Stampa del Direttivo del Coordinamento nazionale Ricercatori Universitari (20/9/2004), esprimono il loro giudizio negativo sul disegno di legge delega sullo stato giuridico e sul reclutamento dei professori universitari. Tale giudizio si articola nei
seguenti punti:

1- Siamo contrari alla messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e all'introduzione del titolo di "professore aggiunto" per il quale si prevede
un'attività ancor più subalterna nei confronti delle altre due fasce e che non attribuisce ai ricercatori il ruolo di professore già riconosciuto in larga misura da leggi emanate successivamente al DPR 382/80 e di fatto svolto dai ricercatori, senza i quali l'attuazione del nuovo ordinamento
didattico sarebbe stata impossibile;
2- Respingiamo con forza il progetto di una drastica riduzione del numero dei docenti in ruolo e la previsione di un lungo precariato che nei fatti
allontanerà sempre più i giovani dall'intraprendere una carriera universitaria che si prospetta ancor più vessatoria in un sistema che raramente premia l'efficienza e il merito
3 - Ribadiamo il giudizio negativo sull'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito, che penalizza inutilmente i bilanci degli atenei e mortifica l'impegno di quanti hanno dedicato e dedicano la massima parte del loro tempo al servizio dell'istituzione universitaria;
4- Notiamo che nel nuovo stato giuridico non viene inoltre mai sottolineata l'importanza della ricerca come compito istituzionale del docente, insieme alla didattica.
Riteniamo che l'Università sia la sede primaria della ricerca e della trasmissione del sapere in funzione di una formazione superiore critica; la funzione del docente dovrebbe perciò risultare caratterizzata dallo svolgimento di una attività di ricerca innovativa, garanzia della trasmissione della conoscenza attraverso una didattica che, dalla ricerca, è illuminata, orientata e fondata.
5- Chiediamo dunque consistenti mutamenti nel testo del DDL, in particolare con la previsione di adeguate risorse finanziarie che consentano sia l'inserimento di giovani capaci e motivati per assicurare continuità e sviluppo alla ricerca e alla docenza universitaria, sia rendano concretamente realizzabili quelle possibilità di carriera sopra ribadite.
Riteniamo che se le modifiche proposte non interverranno, sul Governo e sulle forze parlamentari ricadrà per intero la responsabilità per l'impossibilità di garantire un regolare avvio dell'anno accademico.
Annunciamo pertanto l'indisponibilità dei ricercatori di Scienze a ricoprire i loro incarichi didattici fino a quando il DDL non sarà ritirato o il suo iter parlamentare non sarà formalmente interrotto per dar luogo alla serie di modifiche da noi tutti fortemente volute.
Perciò tutte le domande di affidamento e supplenza verranno ritirate dai ricercatori.
I professori, solidali con i ricercatori, si impegnano a non ricoprire i corsi che rimarranno scoperti in modo da rendere veramente incisiva l'azione
di protesta.

Milano, 22 settembre 2004

Lettera dell'assemblea dei ricercatori e dei precari della Facoltà di Scienze MFN dell'Universita' di Roma Tor Vergata

Ai Presidenti dei CCL dell'Università di Roma "Tor Vergata"
Ai Presidi di facoltà dell'Università di Roma "Tor Vergata"
Al Rettore dell'Università di Roma "Tor Vergata"
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

Noi sottoscritti ricercatori, assegnisti, borsisti e dottorandi dell'Università di Roma "Tor Vergata" esprimiamo la nostra netta contrarietà al DDL sul riordino dello stato giuridico dei docenti universitari approvato dalla VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati il 31/7/2004 (DDL Moratti) e ne chiediamo l'immediato ritiro.
Riteniamo necessario attivarci urgentemente per difendere l'università pubblica, che già soffre di un impegno finanziario dello Stato inadeguato a sostenerne il funzionamento ordinario ed a rendere effettivo il diritto allo studio, e che con l'approvazione del DDL Moratti sarebbe definitivamente ridotta a luogo di basso livello di riproduzione della conoscenza e privata dei mezzi e delle possibilità per lo svolgimento di un'adeguata attività di ricerca.
In particolare ribadiamo la nostra opposizione:
1) al disimpegno economico dello Stato verso l'università pubblica;
2) alla messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori universitari;
3) alla precarizzazione del lavoro universitario;
4) alle "delibere di chiamata" che individualizzano il rapporto di lavoro
5) alla discrezionalità lasciata ai singoli atenei nella definizione e valutazione del rapporto di lavoro;
6) a posti di professori assegnati nell'ambito di convenzioni con soggetti privati;
7) all'omologazione tra tempo pieno e tempo definito;
8) al blocco delle procedure concorsuali;
9) al reiterato blocco delle prese di servizio dei vincitori di concorso.

Per queste ragioni comunichiamo che attueremo tutte le forme di protesta che riterremo efficaci. In particolare, aderendo alla protesta messa in atto dal Coordinamento Nazionale dei Ricercatori, condivisa e sostenuta dalle organizzazioni sindacali, dei precari e dei sps, saremo indisponibili a ricoprire incarichi di supplenza ed affidamento e ci asterremo dallo svolgimento di ogni attività didattica allo scopo di ottenere il ritiro del DDL Moratti o l'interruzione formale del suo iter parlamentare.
Invitiamo i docenti ad aderire alla protesta, gli studenti e il personale tecnico-amministrativo a sostenerla, per bloccare la destrutturazione e la
privatizzazione dell'università pubblica, per difendere il nostro lavoro e quello delle generazioni future, per garantire agli studenti un'istruzione
altamente qualificata e una ricerca di elevato livello.
Chiediamo infine agli organi collegiali di associarsi alla richiesta di ritiro del DDL Moratti, dando seguito al pronunciamento della facoltà di Scienze MFN del 29 aprile 2004.

Roma, 22 settembre 2004

L'assemblea dei ricercatori e dei precari della facolta' di Scienze MFN dell'universita' di Roma Tor Vergata

Comunicato ricercatori e professori sps dell'Universita' di Firenze

Comunicato congiunto del Coordinamento fiorentino ricercatori senza presa di servizio e del Coordinamento professori idonei dell'Universita' di Firenze in merito al blocco delle assunzioni

Il 22 settembre una delegazione congiunta del Coordinamento ricercatori e del Coordinamento professori idonei senza presa di servizio (sps)
dell'Ateneo fiorentino e' stata ricevuta dal Magnifico Rettore, prof. Augusto Marinelli, in relazione al problema delle assunzioni del personale docente e ricercatore vincitore di concorso. Le assunzioni come' noto, sono bloccate da due anni in forza delle ultime leggi finanziarie. Il quadro complessivo e' oggi aggravato dalla probabile prossima approvazione di un pessimo disegno di legge che precarizza la docenza universitaria (DDL Moratti), e dalla prospettiva di un reiterarsi del blocco per il 2005 (il terzo anno consecutivo).
L'esito del colloquio puo' definirsi tutt'altro che incoraggiante. Il Rettore, pur confermando un generico impegno rispetto al problema, ha manifestato la non disponibilita' da parte dell'Ateneo ad intraprendere azioni concrete volte ad incrinare il blocco (come l'assunzione di idonei che sono a costo zero), fino a quando non si sia precisato il quadro generale (Finanziaria 2005), e raggiunto un accordo a livello nazionale nell'ambito della Conferenza dei Rettori. Nessuna chiarezza e' stata fatta poi in merito ai criteri per l'impiego dei (pochi) fondi governativi concessi per assunzioni in deroga al blocco, che sono in procinto di essere distribuiti ai singoli atenei, compreso il nostro.
I Coordinamenti fiorentini dei ricercatori e dei professori sps sono tornati a chiedere che l'Ateneo, come altri hanno cominciato a fare (Roma 2, Palermo, Tuscia), esplori con coraggio tutte le iniziative che vadano nella direzione di uno sblocco delle assunzioni per il personale ricercatore e docente. Pur nel rispetto dei vincoli stabiliti dalla legge finanziaria, l'Ateneo dispone dei margini di manovra e delle risorse necessarie a sanare, almeno parzialmente, una situazione divenuta non piu' sostenibile, anche senza attendere pronunciamenti a livello nazionale che potrebbero non arrivare mai. In tal senso, i Coordinamenti hanno illustrato al Rettore delle proposte operative, sia pur di massima.
Se risposte adeguate non arriveranno, sia a livello nazionale che d'Ateneo, in tempi ragionevoli, i ricercatori e gli idonei sps non potranno che trarne le conclusioni. Sin d'ora si valuteranno e promulgheranno nelle le sedi opportune tutte le forme di agitazione e protesta, a cominciare dall'astensione dai compiti didattici non obbligatori.

Firenze, 22 settembre 2004

Coordinamento fiorentino ricercatori sps
Coordinamento professori idonei - Firenze

Mozione del Consiglio di Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Cagliari

A seguito della recente approvazione in Commissione Cultura della Camera del testo del DDL sullo stato giuridico dei docenti universitari che lascia aperte tutte le questioni che hanno determinato una ferma presa di posizione da parte del mondo accademico in favore del ritiro del DDL
stesso, come per esempio le mozioni approvate dal Senato Accademico dell'Università di Padova il 7/9/2004 e di Roma La Sapienza il 9/9/2004,
tenuto conto dell'imminenza dell'apertura del nuovo anno accademico, il Consiglio di Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi di
Cagliari, riunito in data 22 settembre 2004,
- ribadisce il proprio giudizio fortemente negativo sul DDL che non definisce i principi di funzionamento del sistema universitario, mantiene
l'articolazione su due sole fasce della docenza confermando la soppressione del ruolo dei ricercatori universitari, nega a questi ultimi il riconoscimento di quel ruolo docente svolto proficuamente nelle università italiane negli ultimi vent'anni e che ha consentito, tra l'altro, l'attuazione del nuovo ordinamento didattico con un adeguamento dell'offerta formativa alle attuali esigenze del mondo del lavoro;
- si dichiara fortemente critico circa la figura del professore aggiunto, che istituisce un ruolo docente ad esaurimento con funzioni indecifrabili
rispetto alle altre due fasce;
- sottolinea che la previsione di un precariato lungo e dalle prospettive incerte allontanerà i giovani dall'intraprendere una carriera universitaria, accrescendo in misura sempre maggiore quella "fuga dei cervelli" dal sistema universitario che sta penalizzando gravemente tutta la ricerca in Italia;
- è contrario all'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito che produrrà scelte sempre più orientate verso le attività esterne a scapito, ovviamente, dell'impegno nell'Università;
- prende atto della volontà dei docenti di attuare l'astensione da ogni forma di attività didattica non espressamente obbligatoria a norma di legge anche attraverso l'astensione dal presentare domanda di supplenza e/o affidamento;
- visto l'unanime consenso dei presenti, manifesta la preoccupazione di non poter essere in grado di far fronte, con i soli impegni istituzionali,
all'avvio delle attività didattiche di tutti i Corsi di Laurea;
- chiede un deciso cambio di rotta nel testo del DDL al fine di assicurare continuità e sviluppo alla ricerca e alla docenza universitaria;
- ritiene che se non avverrà tale mutamento si correrà il rischio reale di essere nell'impossibilità di garantire un regolare avvio dell'anno accademico e di assicurare un'attività didattica completa e ai livelli della tradizione del nostro Ateneo.

Cagliari, 22 settembre 2004