Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Notizie dalle Regioni » Sicilia » Formazione professionale: Sicilia, una politica miope guarda solamente alle elezioni regionali

Formazione professionale: Sicilia, una politica miope guarda solamente alle elezioni regionali

Il “miraggio del lavoro” promesso dal Governo Regionale si allontana sempre di più, verso le “sabbie mobili” della campagna elettorale.

06/08/2017
Decrease text size Increase  text size

A cura della FLC CGIL Sicilia

La FLC CGIL Sicilia, con la Segretaria generale Graziamaria Pistorino e il Responsabile del Dipartimento Lavoro, Giovanni Lo Cicero, non ha dubbi: la sentenza del Cga del 31 luglio 2017 è una mannaia per i lavoratori del comparto! la sentenza impantana ancora una volta il bando per 130 milioni di euro dell’Avviso 8 e fa sfumare le speranze del riavvio dei corsi che languono ormai da oltre 2 anni. Le aspettative dei pochi lavoratori rimasti e dei molti disoccupati in attesa di reimpiego nel settore della formazione professionale, hanno ricevuto una doccia fredda da una sentenza che mette in luce l’incapacità della politica nel sapersi misurare con i problemi reali di una terra che affonda sempre più nella povertà e disoccupazione e lo scarso rispetto mostrato verso un segmento formativo troppo spesso vilipeso e trascurato. Dall’esito dell’Ordinanza dipendeva un’accelerazione che avrebbe potuto portare in aula gli allievi entro la fine dell’anno, e, nel contempo, garantire il lavoro a poco meno di 3.000 persone: invece i pochi lavoratori sopravvissuti, che peraltro hanno già esaurito gli ammortizzazioni sociali e sono stati costretti ad accettare ogni forma di sospensione concordata con i propri datori di lavoro pur di rimanere formalmente occupati, e le migliaia di disoccupati in attesa di forme di reimpiego sia pure frammentario e parziale nel rispetto di quella pur blanda priorità a garanzia sociale esplicitata dall’Avviso pubblico, resteranno ancora una volta all’angolo, ad osservare una speranza che si allontana e a preparare magari una valigia per cercare fuori Sicilia il riscatto lavorativo che in questa terra tutti promettono ma nessuno realizza. L’assessore Marziano ha dichiarato che l’avviso 8 andrà avanti, ma di certo non si potranno ignorare le sentenze del Cga né si può rispondere che gli spostamenti interesseranno un piccolo numero di enti o di personale: una sentenza è una sentenza soprattutto se del Cga e bisognerà adeguarsi. Chissà se ora che le elezioni si avvicinano l’Assessorato di Marziano e il presidente Crocetta riusciranno a portare a buon fine almeno una delle promesse fatte visto che sinora questo governo ha prodotto la distruzione del sistema ed una vera macelleria sociale!

Che dire poi della filiera dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)? La verità, per noi della FLC CGIL, è che sul secondo canale dell’istruzione i percorsi di qualità sono difficilmente praticabili e ne sono testimonianza gli ulteriori tagli ai finanziamenti che mostrano come non si voglia né investire su tale segmento né riconoscerne la dignità paritetica alle altre forme di istruzione. Il nostro sindacato peraltro ha già contestato il modo ed il metodo usato dall’attuale Giunta di Governo nell’assunzione della Delibera 307 del 26 luglio 2017 “Linee Guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale - Modifica deliberazione della Giunta Regionale n. 212 del 10 luglio 2014”. Nessuna concertazione, nessun tavolo di confronto, nessun incontro con i sindacati, nessuna volontà del governo nel cambiare una lettura che sinora si è mostrata sbagliata e miope.

In ultimo la vicenda delle “politiche attive del lavoro”. Dopo incontri su incontri, articoli di legge, cambi di assessori, pubblicazioni di cronoprogrammi e annunci in pompa magna, il Governo immagina l’affidamento diretto al CIAPI, che potrà ricorrere al bacino dei così detti “ex sportellisti”, per progetti (almeno due), che darebbero una occupazione temporanea e precaria, ma di cui non ci è stata comunicata con certezza né la quantità degli operatori coinvolti né della durata degli stessi progetti. Siamo ancora allo stallo: la Regione Siciliana con la sua enorme macchina amministrativa (che comprende anche circa 1.800 addetti ai Centri per l’Impiego) non è in grado di adeguarsi alle sia pure pessime riforme nazionali in materia di politiche del lavoro, sia attive che passive, sconta ritardi culturali oltre che organizzativi, e stretta come è tra le pulsioni demagogiche e populiste e il legittimo bisogno di lavoro di coloro che lo hanno perso, non appare in grado di fornirsi di strumenti strutturali, se non immaginando la creazione di vaste sacche di precariato e l’affidamento diretto “in house providing” di attività al CIAPI, ente strumentale della Regione. Un ente, peraltro, che non ha dato grandi prove di efficacia e di efficienza basta ricordare il progetto “Spartacus”, una parte della “Garanzia Giovani”, il “Prometeo” (attività ritagliate sui fondi risparmiati dal finanziamento di enti ai quali era stato revocato l’accreditamento, che non sono tuttavia arrivate fino in fondo, visto che il CIAPI non è riuscito a fare partire tutte le aule finanziate, affidategli direttamente, sia per le carenze logistico - organizzative, sia per il mancato reperimento degli allievi). Mentre i meccanismi di affidamento in house purtroppo non sempre mostrano di essere risolutivi e i lavoratori stremati (e solo a questi ultimi va tutto il nostro rispetto) scendono in piazza e intraprendono scioperi della fame, la FLC CGIL non demorde dal suo ruolo.

Graziamaria Pistorino, Segretaria generale FLC CGIL Sicilia, dichiara: “Sia chiaro: il governo Crocetta ha fallito in questo settore sventurato e terreno delle più nefande incursioni di faccendieri, vecchi e nuovi, più interessati al fiume di denaro europeo in gioco che al benessere formativo dei siciliani. Alle promesse non sono seguiti fatti se non marginali, sporadici, più utili a rientrare nelle regole comunitarie quel tanto che basta per garantire che la spesa possa essere effettuata, senza fretta, tanto utenti, disoccupati e cittadini possono attendere. Senza che nessuno in Giunta di Governo abbia avvertito la necessità di considerare la crisi del settore alla stessa stregua delle grandi aree di crisi industriale. Intanto si avvia la campagna elettorale che tra populismi vecchi e nuovi, lascerà ai siciliani il rammarico per le occasioni perdute e un mare di promesse mai realizzate. La FLC CGIL sarà come sempre in prima fila per difendere i lavoratori ma la verità è che la Nostra Terra muore nelle mani di politici miopi, arroganti e disinteressati”.