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La Cgil Scuola Sicilia sul degrado igienico sanitario delle scuole di Palermo

Pubblichiamo il comunicato stampa della Cgil Scuola Sicilia sul degrado igienico sanitario delle scuole di Palermo

05/03/2004
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Pubblichiamo il comunicato stampa della Cgil Scuola Sicilia sul degrado igienico sanitario delle scuole di Palermo.

Roma, 5 marzo 2004

Testo

Il degrado igienico sanitario di trenta scuole palermitane come metafora del degrado complessivo della scuola pubblica.
Il telegramma inviato martedì 2 marzo 2004 dai segretari generali della CGIL CISL UIL Scuola al Ministro del MIUR dottoressa L. Moratti, al Capo Dipartimento per i servizi del territorio e per lo sviluppo dell'istruzione dottore Pasquale Capo, al Direttore Generale del personale della Scuola e dell'Amministrazione Dottore Giuseppe Cosentino, avente per oggetto la richiesta di incontro urgente sulla vertenza ATA a Palermo, conferma la forte preoccupazione del sindacato in relazione al protrarsi della vicenda che rischia di precipitare la scuola pubblica palermitana in uno stato di totale degrado.
La mancanza di igiene di decine di scuole palermitane ( a tutt’oggi 30 ma la protesta sembra allargarsi ), dovuta al rifiuto di eseguire le pulizie da parte degli esecutori scolastici transitati con il 4° livello dagli EE.LL. allo stato ( il 4° livello e la fascia B del contratto degli EE.LL. non prevede le mansioni di pulizia) sembra essere la devastante metafora del complessivo degrado in cui si vuole trascinare la scuola pubblica .
Come già dichiarato da parte della delegazione CGIL Scuola Sicilia e CGIL Scuola Palermo, nell’incontro in Prefettura del 26 febbraio u.s. , i problemi complessi della vertenza non si risolvono con provvedimenti tampone, non si rimuovono attraverso un ormai consumato gioco a scaricabarile. La vertenza, infatti, secondo le dichiarazioni delle Istituzioni ( Provincia, Comune, Direzione Scolastica Regionale, CSA di Palermo) convocate dal Prefetto di Palermo, su richiesta della CGIL, può essere risolta, solo a livello ministeriale e su disposizione del Consiglio de Ministri, dovendosi prefigurare il rientro del personale agli EE.LL.. Nell’ipotesi di tale rientro il Comune e la Provincia hanno già previsto il dissesto finanziario e si sono dichiarati disponibili solo a soluzioni tampone per affrontare l’emergenza igienico sanitaria, rimandando ad un livello superiore la soluzione del contenzioso che a tutt’oggi, dopo quattro anni, annovera 129 sentenze ( 2 della Corte di Appello) favorevoli a riconoscere agli esecutori il vecchio profilo professionale e il diritto a ritornare nell’ente locale di provenienza.
Riconosciamo in questa posizione delle Istituzioni un ennesimo palleggiamento di responsabilità, un atteggiamento ancora una volta passivo e corresponsabile dell’affossamento della scuola pubblica; da quattro anni, infatti, sono noti i termini della questione amplificati dalle proteste di piazza degli ex bidelli e dalla esasperata reazione dei genitori e da quattro anni le risposte sono sempre le stesse: dissesto finanziario, attesa delle sentenze, soluzioni di emergenza
Gli ultimi provvedimenti, assunti dal Comune nell’incontro del 26 febbraio u.s., consistono ancora una volta in una soluzione-tampone: si ricorre ai lavoratori della Gesip che puliscono le scuole segnalate dal CSA, dopo i controlli della polizia municipale; il sindaco interviene, dunque, in qualità di garante della salute e dell’igiene della città ma gli oneri finanziari conseguenti sono a carico del Ministero.
Come in passato, il provvedimento per la sua provvisorietà risulta inefficace a garantire la funzionalità delle scuole dal punto di vista igienico sanitario e rischia di scatenare effetti dirompenti in un tessuto socio-economico segnato dai forti problemi occupazionali . La reazione di questi giorni dei genitori e dei lavoratori della scuola nel suo complesso, ne è l’emblematica conferma. Gli interventi dei lavoratori della gesip, da una parte non sono risultati sufficienti a garantire l’igiene e non hanno convinto centinaia di genitori che continuano a non mandare i propri figli in aule e bagni impraticabili, dall’altra mantengono alto il livello di conflittualità tra i lavoratori.
La CGIL Scuola Sicilia e la CGIL Scuola Palermo, chiedono alle Istituzioni di garantire da subito i diritti di tutti: il diritto degli esecutori a cui non è stato riconosciuto l’inquadramento economico e funzionale coerente con il profilo posseduto, il diritto dei collaboratori scolastici inseriti nelle graduatorie provinciali che da anni attendono una supplenza o un incarico, il diritto degli studenti ad avere una scuola sicura sotto il profilo igienico e sanitario in cui potere apprendere con profitto, il diritto dei docenti a potere guidare il processo apprendimento in condizioni di serenità e di certa pianificazione del loro lavoro.
Questo chiede la CGIL Scuola siciliana per il rispetto del ruolo e della centralità riconosciuti dalla Costituzione alla scuola statale.

Il Segretario generale
Enza Albini

Palermo, 3 marzo 2004