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Scuola, l’indifferenza della Regione Sicilia sui temi cruciali a tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico

I sindacati: chiediamo un tavolo nazionale al Ministero dell’Istruzione.

22/08/2017
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“A distanza di oltre venti giorni dall’impegno assunto dalla Regione di farsi portavoce  di una richiesta urgente per la convocazione di un tavolo nazionale sulla scuola siciliana, quasi a ridosso dell’avvio delle lezioni, ad operazioni di mobilità annuale ampiamente avviate continuiamo a non ricevere risposta e a registrare l’indifferenza sul tema del diritto allo studio degli alunni diversamente abili e sulla possibilità di rientro, con mobilità annuale, dei docenti specializzati titolari fuori regione.

Confidiamo nella lungimiranza dei decisori politici e della ministra Fedeli – continua il comunicato - affinché si possa avviare un dialogo per affrontare concretamente le esigenze dell’utenza unitamente alle legittime aspettative del personale. Si apra subito un confronto in cui si provi, con urgenza, a dare alcune risposte all’esigenza di qualità nella scuola siciliana, a partire dall’utilizzo del personale esiliato da incomprensibili algoritmi”. 

A scriverlo in una lettera aperta rivolta al Presidente della Regione Sicilia Crocetta, all’assessore all’Istruzione e Formazione Marziano, e per conoscenza alla ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca  Valeria Fedeli, sono le segreterie regionali di FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. In particolare lo scorso primo agosto i sindacati avevano sollecitato alle istituzioni regionali uno specifico intervento relativo alle condizioni della scuola siciliana prima dell’apertura dell’anno scolastico dopo  “la totale chiusura dimostrata dall’Ufficio scolastico regionale della Sicilia rispetto ad un adeguamento del contratto nazionale sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie alle condizioni di contesto”.  “Sebbene sia chiaro che i prossimi mesi saranno pesantemente segnati dalla campagna elettorale siciliana e nazionale - scrivono Graziamaria Pistorino segretario regionale FLC CGIL, Francesca Bellia Cisl Scuola, Claudio Parasporo Uil Scuola e Michele Romeo Confsal - , la scuola siciliana non può essere trattata come palcoscenico, né, peggio, essere completamente ignorata da coloro che rivestono responsabilità istituzionali”. FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, ribadiscono le loro richieste: “abbiamo più volte segnalato la necessità strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno come motore del Paese, di adeguati investimenti in istruzione e ricerca a partire dal tempo pieno (più strutture, più docenti, più personale ATA); abbiamo ribadito la necessità di dare stabilità al personale di sostegno per garantire l’efficacia dell’integrazione in un territorio quasi completamente privo di ulteriori servizi (ampliamento dell’organico di diritto in funzione degli effettivi posti in deroga, per le immissioni in ruolo e per la mobilità); abbiamo evidenziato come sia incomprensibile non garantire assunzioni stabili e continuità della prestazione lavorativa a un precariato con elevata formazione intellettuale, condannato ad ingrossare le fila delle sproporzionate percentuali della disoccupazione giovanile siciliana”.

Di seguito il testo integrale della lettera.
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Palermo, 22 agosto 2017

Al Presidente della Regione Sicilia On.le Rosario Crocetta
All’Assessore all’Istruzione e Formazione On.le Bruno Marziano
e p.c. Alla Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca On.le Valeria Fedeli
Alle Segreterie nazionali di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e Snals Confsal

OGGETTO: sollecito incontro urgente con la Ministra dell’Istruzione, On. Valeria Fedeli

Onorevole Presidente, gentile Assessore,

in data 1 agosto 2017, le scriventi organizzazioni sindacali, hanno unitariamente richiesto alle maggiori autorità regionali uno specifico intervento relativo alle condizioni della scuola siciliana prima dell’apertura dell’anno scolastico, soprattutto in riferimento al diritto allo studio degli alunni diversamente abili e alla possibilità di rientro, con mobilità annuale, dei docenti specializzati titolari fuori regione. In particolare, considerata la totale chiusura dimostrata dall’USR Sicilia rispetto ad un adeguamento del Contratto nazionale sulle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie alle condizioni di contesto, si chiedeva un incontro con la Ministra Fedeli, insieme alle delegazioni sindacali nazionali.

A distanza di oltre venti giorni da quella richiesta, quasi a ridosso dell’avvio delle lezioni, ad operazioni di mobilità annuale ampiamente avviate, abbiamo registrato al momento la mancata presa in carico del problema, confidiamo nella lungimiranza dei decisori politici e della Ministra, affinché si possa aprire un canale di dialogo per affrontare concretamente le esigenze dell’utenza unitamente alle legittime aspettative del personale.

Sebbene sia chiaro che i prossimi mesi saranno pesantemente segnati dalla campagna elettorale siciliana e nazionale, la scuola siciliana non può essere trattata come palcoscenico, né, peggio, essere completamente ignorata da coloro che rivestono responsabilità istituzionali.

Abbiamo più volte segnalato la necessità strutturale dello sviluppo del Mezzogiorno come motore del Paese, di adeguati investimenti in istruzione e ricerca a partire dal tempo pieno (più strutture, più docenti, più personale ATA), abbiamo ribadito la necessità di dare stabilità al personale di sostegno per garantire l’efficacia dell’integrazione in un territorio quasi completamente privo di ulteriori servizi (ampliamento dell’organico di diritto in funzione degli effettivi posti in deroga, per le immissioni in ruolo e per la mobilità), abbiamo evidenziato come sia incomprensibile non garantire assunzioni stabili e continuità della prestazione lavorativa ad un precariato con elevata formazione intellettuale, condannato ad ingrossare le fila delle sproporzionate percentuali della disoccupazione giovanile siciliana.

Un tavolo nazionale in cui si provi con urgenza a dare alcune risposte all’esigenza di qualità nella scuola siciliana, a partire dall’utilizzo del personale esiliato da incomprensibili algoritmi, riveste i termini dell’impellenza temporale, ma anche e soprattutto sociale e politica.

Si tratta di responsabilità che ricadono, per l'appunto, sui decisori politici e che le organizzazioni sindacali rappresentative hanno il compito di sollecitare senza alimentare guerre tra poveri o diseguaglianze territoriali, ma guardando innanzitutto alla qualità di un servizio pubblico come la Scuola che, anche in Sicilia, deve rappresentare uno dei tasselli fondamentali su cui si basano i valori della Costituzione della Repubblica.

Rimaniamo, pertanto, in attesa di immediata convocazione.

Distinti saluti.