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Apprendimento-servizio al servizio della Comunità Educante

L'articolo pubblicato su RIDAS Revista Iberoamericana de Aprendizaje Servicio.

03/07/2019
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A cura della FLC CGIL Toscana
Segnaliamo che l'articolo Apprendimento-servizio al servizio della Comunità Educante di Francesca Betti e Patrizia Lotti, referenti del progetto “Scuola-lavoro e solidarietà” di Proteo Fare Sapere Toscana e FLC CGIL Toscana, è stato pubblicato su RIDAS - Revista Iberoamericana de Aprendizaje Servicio (N. 7 -2019) .
Di seguito, l'abstract dell'articolo
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L’evoluzione tecnologica, produttiva e organizzativa determina cambiamenti epocali nel mondo del lavoro tali da richiedere un cambiamento sostanziale e pertinente del sistema educativo. La profonda insicurezza e precarietà avvertito dalle persone è ulteriormente accentuato dall’unica visione economica rimasta a “raccontare” il mondo e che negli ultimi decenni ha determinato l’affermazione dell’individualismo solipsistico. La gestione di questi forti cambiamenti epocali richiede competenze di tipo collaborativo e di cura, invece i sistemi di rilevazione della qualità dei sistemi educativi hanno accentuato la competizione nozionistica e individualista. I nuovi approcci economici legati allo sviluppo delle capability e al character aprono ad un sistema educativo legato all’apprendimento della cura, della responsabilità, della solidarietà. In Italia la realizzazione degli itinerari di Service-Learning e l’approfondimento sugli stessi permette di riprendere il filo interrotto della discussione pedagogica avanzata nella seconda metà del ‘900 relativamente alla rivoluzione della relazione educativa, finalizzata alla promozione della democratizzazione del processo di apprendimento. L’iniquità del sistema scolastico e l’inclusione scolastica solo apparente sono esplose di fronte alle nuove pressioni sociali ed economiche e in questa situazione il Service-Learning può permettere di tornare al cuore del problema e attraverso il proficuo scambio fra saperi disciplinari e competenze esperienziali, rimotivare la relazione educativa in senso partecipativo, solidale e quindi di sviluppo democratico. Ma perché ciò accada occorre che avvenga una spontanea diffusione delle pratiche, che vada al di là delle mode e permetta di scalfire la diffusa inerzia di una realtà che si adatta burocraticamente alle continue novità normative rimanendo sostanzialmente inerte. Occorre la crescita di un movimento che si diffonda dal basso, magari aiutato da uno scambio reticolare di esperienze e conoscenze che permetta una nuova centralità politica di un sistema educativo finalmente propositivo.

Leggi l'articolo completo in lingua italiana o l'originale in lingua spagnola

La notizia sul sito regionale FLC Toscana