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DDL Gelmini, Università della Valle d'Aosta: si valutano le prossime iniziative di mobilitazione

Documento FLC e FP CGIL Valle d'Aosta dell'assemblea di Ateneo UniVdA del 6 ottobre 2010.

07/10/2010
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Pubblichiamo di seguito il documento elaborato durante l' assemblea sindacale che si è svolta il 6 ottobre presso l'Università della Valle d'Aosta su convocazione della FLC CGIL e della FP CGIL.

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Mercoledì 6 ottobre 2010 si è tenuta, presso la sede di strada Cappuccini, l'Assemblea della CGIL dell'Università della Valle d'Aosta, con il personale docente, i ricercatori ed il personale tecnico amministrativo dell'Ateneo.

L'Assemblea ha espresso stupore, disappunto e contrarietà per le norme previste nella Manovra Tremonti, per il suo impianto generale e per le conseguenze concrete che esse avrà sulla vita dell'università italiana, compresa quella della Valle d'Aosta.

Un primo elemento di preoccupazione riguarda il fatto che docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo dell'Ateneo valdostano saranno colpiti, come nel resto d'Italia, dal blocco triennale degli stipendi, che coinvolge l'interruzione degli scatti di anzianità (compresi quelli dei ricercatori neoassunti a milletrecento euro circa al mese), degli aumenti contrattuali e “Istat” e della progressione di carriera. Non solo: la manovra Tremonti mette in discussione una parte degli aumenti stipendiali acquisiti nel 2009, ipotizzando non soltanto il loro taglio, ma anche una loro parziale restituzione dal 2009 (0,5% per il personale docente, una percentuale anche molto maggiore per il personale amministrativo).

In più, la significativa contrazione della spesa pubblica prevista dalla manovra non solo rilancia le conseguenze sociali e le difficoltà economiche indotte dalla crisi, ma rischia di introdurre elementi che inceppano o bloccano la stessa funzionalità della pubblica amministrazione, con norme generali e omnicomprensive che non tengono conto delle esigenze funzionali degli specifici servizi e rischiano di impedire l'assolvimento delle normali funzioni di didattica e ricerca di un Ateneo (taglio del 50% dei precari, delle spese per missioni, ecc).

L'Assemblea ha poi espresso la propria condivisione e solidarietà nei confronti delle mobilitazioni in corso contro il DDL Gelmini ed i tagli al sistema universitario nazionale. A tale proposito, i ricercatori della CGIL dell'UniVdA hanno ricordato di aver rinunciato a mettere in atto le iniziative di “blocco della didattica” invece adottate presso diverse altre Università italiane: nella realtà dell'UniVdA, un'azione di questo tipo avrebbe determinato troppo gravi conseguenze ai danni degli studenti, dato che l'astensione dei ricercatori avrebbe comportato la mancata attivazione di pressoché tutti i corsi di laurea dell'Ateneo. L'organico del personale di ruolo dell'UniVdA, infatti, è costituito per il 56 % proprio da ricercatori che – malgrado non siano tenuti a farlo (L. 382/82 e delibera del 15 settembre 2010 del Consiglio Universitario Nazionale) - coprono annualmente un notevole quantitativo di compiti didattici, ciascuno per almeno 60 ore gratuite e molti per un impegno superiore alle 100 ore.

Può essere opportuno ricordare, a tale proposito, che quasi tutti i corsi di laurea dell'Università della Valle d'Aosta raggiungono a fatica i requisiti minimi di organico stabiliti dal MIUR, requisiti assolti soltanto con l'apporto dei ricercatori, che sono 10 alla Facoltà di Scienze della Formazione, su un totale di 15 docenti; 9 a Psicologia, su un totale di 14 docenti; 3 a Lingue, su un totale di 7 docenti; 5 a Economia, su un totale di 13 docenti; 6 a Scienze politiche su un totale di 10 docenti.

Rispetto alla dimensione locale, l'Assemblea ha inoltre espresso forte preoccupazione per le prospettive dell'Ateneo valdostano, in un quadro di continua modifica e rivisitazione dei piani triennali di sviluppo, piani modificati ben quattro volte in soli dieci anni. L'Assemblea si è tra l'altro trovata ad esprimere grandi perplessità sulla scelta di assegnare la gestione del nuovo campus della “Testafochi” a una SRL dal nome ambiguo e fuorviante anche rispetto alle norme che regolano le attribuzioni giuridiche degli Atenei ( Nuova Università Valdostana), la quale ha iniziato ad operare con la pubblicazione di documenti e l'organizzazione di seminari che non hanno minimamente coinvolto la componente accademica né tenuto conto degli sforzi, delle riflessioni e del lavoro sin qui condotto dall'UniVdA.

Per queste ragioni, con l'approfondirsi della crisi del sistema universitario che rischia di precipitare con l'approvazione del DDL Gelmini ed i tagli previsti per il prossimo anno, l'Assemblea ritiene di dover prendere in seria considerazione la possibilità che in un prossimo futuro anche l'UniVdA si trovi a dover mettere in atto iniziative di astensione dei ricercatori dalla didattica e ogni altra possibile forma di protesta utile ad esprimere il crescente disagio della componente docente e tecnico-amministrativa.

FLC e FP CGIL Valle d'Aosta
Assemblea di Ateneo UniVdA