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CNR: per i ricercatori e tecnologi è necessaria la piena applicazione del contratto

La soluzione delle sperequazioni compiute dall’ente nell’applicare uno dei punti più qualificanti del penultimo Ccnl non può che essere superata con la piena applicazione di quello sottoscritto lo scorso 7 aprile.

26/07/2006
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Circa due mesi fa avevamo manifestato perplessità circa l’operato delle commissioni di concorso ex art. 64 Ccnl 1998/2001. Rilevando una disomogeneità di fondo nell’operato delle varie commissioni, evidenziavamo come gli esiti fossero spesso chiaramente sintomatici della volontà di escludere ricercatori anomali permanenti, snaturando in tal modo lo spirito del penultimo contratto, spesso prescindendo da qualsiasi criterio meritocratico. Alle considerazioni già espresse, per le quali rinviamo alla consultazione del comunicato del 29 maggio , abbiamo poco da aggiungere: le graduatorie pubblicate negli ultimi due mesi rafforzano il nostro giudizio negativo.

Eravamo coscienti, e da tempo, dei limiti dell’art. 64. Esso, infatti, oltre a non mostrarsi pienamente esigibile, presentava sostanzialmente la caratteristica di un provvedimento una tantum, teso a dare una prima risposta, con risorse del tutto insufficienti, alla cronica assenza di opportunità di sviluppo professionale per i ricercatori e tecnologi, in particolare nel Cnr. Inoltre, non modificando in alcun modo l’ordinamento professionale, l’art. 64 ha fatto sì che la valutazione potesse restare identica a quanto previsto per l’accesso dall’esterno (cioè, in altri termini, appannaggio esclusivo delle amministrazioni). L’operato di buona parte delle commissioni nominate dal più grande ente pubblico di ricerca del nostro Paese non ha fatto altro che peggiorare, e non di poco, una situazione già in partenza critica.

I più attenti ricorderanno certamente che tali considerazioni hanno costituito il fulcro delle rivendicazioni contenute nella piattaforma della FLC Cgil per il rinnovo del Ccnl: essa richiedeva, al contempo, la netta separazione tra reclutamento e riconoscimento della professionalità e la regolarità di svolgimento delle procedure concorsuali.

L’art. 15 del Contratto di lavoro sottoscritto lo scorso 7 aprile, recependo tra l’altro i principi contenuti nelle rivendicazioni della FLC Cgil, rende disponibili strumenti idonei a superare i limiti dell’articolo 64 del precedente Ccnl. Innanzi tutto esso prevede che i ricercatori e tecnologi costituiscano due profili unici, ciascuno articolato su tre livelli: ne viene, in linea di principio, anche la possibilità di differenziare i criteri di valutazione delle professionalità interne da quelli di cui l’amministrazione, autonomamente e discrezionalmente, si dota per reclutare.

Soprattutto, il contratto stabilisce che:

  • le procedure selettive interne abbiano luogo con cadenza biennale, con effetti giuridici ed economici decorrenti dal 1° gennaio dell’anno di riferimento;

  • il numero dei posti sia definito con riferimento al numero degli appartenenti al livello inferiore;

  • le risorse da destinare alle procedure selettive siano definite in sede di approvazione del bilancio di previsione, previa contrattazione con le organizzazioni sindacali.

A nostro avviso sarebbe fuorviante e limitativo anteporre qualsiasi ipotesi d’impiego delle graduatorie degli idonei dell’art. 64 al confronto su come attivare i meccanismi di regolare riconoscimento di opportunità di sviluppo professionale previsti dall’ultimo contratto di lavoro.

È anche per le evidenti sperequazioni compiute da buona parte delle commissioni ex art. 64, sulle quali si pronunceranno anche i giudici amministrativi, che riteniamo indispensabile che il Cnr lanci un segnale, più che riparatore, di coerenza con lo spirito del contratto sottoscritto, destinando già nel bilancio di previsione per il 2007 risorse adeguate alle reali aspettative di riconoscimento dei ricercatori e tecnologi dell’Ente.

Le nostre posizioni sono state esplicitate nel corso di un incontro con il Cnr tenutosi lo scorso 13 luglio. Registrata una disponibilità di massima da parte del Presidente e del Direttore generale, restiamo nell’attesa di segnali concreti.

Roma, 26 luglio 2006

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