Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Ricerca » CNR: quale futuro per i precari?

CNR: quale futuro per i precari?

La FLC CGIL non firma il CCNI che prevede principesche indennità agli Uffici non Dirigenziali

14/01/2016
Decrease text size Increase  text size

Il futuro dei precari CNR è sempre più incerto. La strada per la proroga dei contratti sempre più tortuosa nonostante l’impegno del Presidente Nicolais che ha sottoscritto con le OO.SS. l’accordo per la proroga dei contratti TD. L’incertezza del futuro è legata alla disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per la proroga dei loro contratti. E’ invece imminente l’erogazione di prebende ai responsabili degli Uffici non Dirigenziali.  

E’ prevista infatti al punto 6.2 dell’o.d.g. della riunione del CdA CNR che si terrà oggi, 14 gennaio, la discussione e l’eventuale deliberazione del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo: “Indennità di responsabilità strutture dell'amministrazione centrale – Attuazione dell’art. 10 del CCNL 2002-2005, sottoscritto il 7.4.2006”.

La FLC CGIL non ha sottoscritto l’Ipotesi di Contratto Nazionale Integrativo Stralcio perchè:

  • ha fortemente contestato la riorganizzazione dell’Amministrazione Centrale, ideata non certo perché sia di supporto alla Rete Scientifica ma per prevedere uffici e posizioni da elargire a Responsabili spesso nominati con procedure opinabili in un contesto “fiduciario” e delle “conoscenze” che poco ha a che fare con la valutazione pubblica obiettiva del responsabile. Riorganizzazione che inoltre ha portato solo formalmente alla soppressione di Uffici Dirigenziali,  ha invece creato 8 Uffici non Dirigenziali, 4 sotto la Direzione Generale e 4 sotto la Direzione Centrale Gestione delle Risorse Umane, dando il via alla creazione ad libitum di nuovi uffici;
  • la copertura finanziaria delle indennità è data dal cosiddetto “fondo conto terzi”, un fondo che, in virtù dell’Accordo sottoscritto con le OO.SS., dovrebbe essere utilizzato per il rinnovo dei contratti a tempo determinato. L’Amministrazione da un lato distribuisce indennità a valere su questo fondo dall’altro nega il rinnovo giustificando tale azione con la carenza di risorse finanziarie.  I conti non tornano!
  • Pur condividendo l’opportunità di erogare adeguate Indennità a chi effettivamente svolge ruoli di responsabilità nell’Ente le cifre proposte non sono giustificabili in un momento in cui tutta la Rete Scientifica, cioè chi materialmente contribuisce con il proprio lavoro a creare il fondo conto terzi, è in sofferenza. E’ opportuno, anche evidenziare come i ritardi nell’applicazione delle norme contrattuali (Art. 8, Art. 15, Art. 53 e Art. 54) incidano fortemente sullo sviluppo e valorizzazione della carriera del personale, ritardi imputabili in gran parte alla Dirigenza dell’Ente. Non solo, ma le indennità proposte per gli Uffici non Dirigenziali non sono lontanamente paragonabili agli importi previsti per altre figure che ricoprono incarichi di maggior responsabilità a cominciare dai Responsabili di Aree Territoriali di Ricerca e dai RUOS.

La FLC CGIL auspica, nell’interesse di tutte le lavoratrici e i lavoratori del CNR, che il CdA abbia un sussulto di moralità e non deliberi l’Intesa rinviandola agli Uffici per una profonda rielaborazione.

Altre notizie da: