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CNR: riorganizzazione amministrazione centrale, un piccolo passo in avanti ma ancora insufficiente

La FLC CGIL auspica si possa giungere ad un cambiamento più coraggioso del tessuto organizzativo dell’Amministrazione Centrale aperto a tutti i lavoratori nell’interesse del CNR e del Paese.

30/05/2019
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Il Direttore Generale, a valle del confronto anche con le organizzazioni sindacali, ha formulato una nuova proposta di “Integrazione della proposta di modifica dell’assetto organizzativo dell’Amministrazione Centrale del CNR di cui al provvedimento del Direttore Generale n. 144 del 30 dicembre 2013 e s.m.i.”. L’informativa è stata inviata ai sindacati il 24 maggio ed è calendarizzata, per la deliberazione, nella seduta del CdA in programma il 31 maggio 2019.

La nuova proposta rappresenta un passo avanti, ma a nostro avviso ancora perfettibile. Non coglie infatti la specificità della Ricerca pubblica e il ruolo prevalente di supporto alla Rete scientifica che l’Amministrazione Centrale dovrebbe svolgere. Nel corso dell’incontro con il presidente Inguscio, svoltosi il 13 maggio, la FLC CGIL ha evidenziato la spesso inefficace comunicazione tra l’Amministrazione Centrale e la Rete Scientifica che rende poco agevole il lavoro di tutti.

La FLC CGIL, per rispondere efficacemente alle sollecitazioni esterne e interne, ha proposto, in sintesi, di ottimizzare le due funzioni organizzative dell’A.C. La prima, “verso l’esterno”, promuovere, valorizzare e comunicare le attività dell’Ente, con le funzioni svolte dalle seguenti Unità: Relazioni Europee ed Internazionali, Comunicazione Stampa e Relazioni con il Pubblico e Valorizzazione della Ricerca che dovrebbero operare in diretta collaborazione con i Vertici dell’Ente. Mentre, per rispondere alle sollecitazioni interne, gli Uffici e le Unità dovrebbero essere poste sotto il coordinamento della Direzione Generale e quindi sotto le due Direzioni Centrali, risolvendo però prima la contraddizione con lo Statuto che ne prevede la revoca. Tuttavia, se si riterranno indispensabili, la loro funzione di coordinamento dovrebbe essere resa ancora più evidente ed efficace e servire a sburocratizzare, snellire e difendere la specificità della Ricerca.

Nella nuova proposta sono comunque presenti interventi positivi: si riconosce la necessità di individuare una direzione che eroghi servizi alla Rete Scientifica, istituendo la “Direzione Servizi alla Ricerca” in luogo di una anonima e burocratica “Direzione Tecnica”, si restituisce alla Biblioteca, che però dovrebbe essere “Biblioteca Centrale Guglielmo Marconi”, il ruolo di struttura autonoma, si colloca la funzione “Grant Office” all’interno della Direzione Servizi alla Ricerca.

Ci si aspettano ulteriori passi avanti per dare sostanza a questa scelta.

Con la nuova proposta si presenta una Direzione Gestione delle Risorse che rimane organizzativamente immodificata. Permangono, quindi, alcune evidenti incongruenze. Con la costituzione dell’Ufficio Reclutamento del Personale e dell’Ufficio Gestione Risorse Umane, risulta evidente l’assenza della funzione Previdenza. Le opzioni sono due: o si considera la Direzione Gestione delle Risorse un unico Ufficio declinandolo in Unita Reclutamento, Unità Gestione Risorse Umane e Unità Previdenza, oppure si reintroduce l’Ufficio Previdenza che non dovrebbe avere una importanza diversa rispetto all’Ufficio Reclutamento.

Inoltre, come più volte evidenziato, possono la carenza di risorse finanziarie e la necessità di una gestione oculata delle finanze giustificare la necessità di prevedere una ridondanza di Uffici Dirigenziali e Unità per assolvere le funzioni oggi svolte dall’Ufficio Programmazione Finanziaria e Controllo? La FLC CGIL condivide la necessità di separare le funzioni di programmazione finanziaria e controllo, prevista per legge, che colpevolmente la precedente riorganizzazione aveva ignorato. Tuttavia, in particolare per queste funzioni, la previsione di un numero significativo di Uffici/Unità sembra rispondere a logiche diverse.

Inoltre, nella Direzione Gestione delle Risorse il vero oggetto misterioso sembra essere l’Unità Formazione e Welfare. Un servizio importante che attiene all’aggiornamento del Personale meriterebbe un’adeguata considerazione mentre la funzione Welfare potrebbe rimanere nell’alveo dell’Ufficio di afferenza senza la necessità di attribuirgli la forma di “Unità”.

Per quanto riguarda la Direzione “Servizi alla Ricerca”, la proposta sembra migliorata, ma solo formalmente. Una prima evidente contraddizione è il risalto dato alla funzione ICT, con l’attribuzione organizzativa di un ufficio Dirigenziale, che non considera l’aspetto più ampio del concetto di informazione. Una Direzione ammnistrativa che gestisce solo la “Technology” è, perlomeno, monca. Il CNR avrebbe la necessità, in realtà, di una Direzione Sistemi Informativi che preveda 3 funzioni principali: la gestione delle “macchine”, la gestione dei “software”, la “gestione documentale”. Quindi, non solo i documenti amministrativi, ma, anche, integrando il lavoro di alcuni importanti istituti, la gestione dei dati relativi ai prodotti della ricerca (si pensi all’esperienza CRIS - Current Research Information Systems, e più in generale, all’esperienza di alcuni Istituti sul tema del “Research Information Management). Si potrebbero prevedere, quindi, 3 unità sottostanti alla Direzione/Ufficio per governare al meglio un sistema che si presenta complessivamente con un numero significativo di unità di personale. Un sistema al quale le persone della Rete Scientifica potrebbero fornire strumenti all’avanguardia da condividere e da utilizzare per potenziare la conoscenza interna ed esterna dei risultati della ricerca. Ciò perché conoscenza si tradurrebbe in Valore.

Una scelta siffatta conferirebbe un virtuoso disequilibrio tra le due Direzioni di livello generale. La Direzione Servizi alla Ricerca si presenterebbe non più con 4 uffici dirigenziali e 3 unità, ma con 3 uffici dirigenziali e 6 unità (nel caso della scelta di creare unità sotto la Direzione Servizi per la Ricerca). Ciò con evidenti risparmi per l’Amministrazione e con un ritorno in termini di partecipazione del personale dell’Ente alle attività “core” del CNR.

Una obiezione potrebbe essere “laddove ai tecnologi e ricercatori dell’Ente è stata data la possibilità di governare l’Amministrazione Centrale dell’Ente, ai più alti livelli, la resa non è stata delle migliori, considerata l’attuale situazione”. Obiezione non priva di fondamento, ma vi è una risposta chiara a questa obiezione. Il Personale dell’Ente non dovrebbe dirigere uffici tipicamente amministrativi, ma certamente è in grado di occuparsi, meglio di un dirigente amministrativo, seppur valido come i nostri giovani dirigenti, di Grant Office, Progettazione, Acquisizione Fondi, Controllo di gestione legato alle attività core del CNR, Valorizzazione della Ricerca, Accordi e Partnership.

Su quest’ultimo aspetto inerente gli accordi e le partnership, la funzione svolta finora, dalla SpR Partecipazioni Societarie, non è basata solo su un mero flusso procedurale, ma dovrebbe assumere su di se un enorme valore strategico che potrebbe essere determinante in una fase in cui si consolidano le relazioni con importanti player industriali e finanziari. Il CNR, in generale, ha necessità anche e soprattutto in una contingenza economica come la presente, di azioni “outbound” utili a consolidare la sua presenza al centro di relazioni che amplino, i canali di finanziamento dell’attività di ricerca ed innovazione.

Piccoli passi, ancora insufficienti, per cambiare. Occorre puntare ad una Amministrazione Centrale che sia prossima alla Rete e riduca gli interventi censori, a favore di interventi programmatici che evitino ex ante gli errori che normalmente, lavorando, si potrebbero commettere.

La FLC CGIL auspica si possa giungere ad un cambiamento più coraggioso del tessuto organizzativo dell’Amministrazione Centrale aperto a tutti i lavoratori nell’interesse del CNR e del Paese.

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